Firmino corre più di tutti

È l’unico attaccante tra i giocatori con più chilometri percorsi in Premier.

Il Liverpool di Klopp è una squadra matura, anche perché ha sviluppato delle alternative rispetto al calcio di transizione amato dal tecnico tedesco. Solo che l’approccio ipercinetico è ancora percettibile, soprattutto se si leggono i dati di alcuni giocatori. Per esempio, Roberto Firmino: l’attaccante brasiliano è l’elemento che corre di più nell’intera rosa dei Reds, almeno per quanto riguarda le partite di Premier League. Secondo i dati pubblicati da Squawka, l’ex centravanti dell’Hoffenheim ha una media di 11.65 km percorsi a partita, l’ottava quota di tutto il campionato.

La particolarità di questa classifica, che mette in fila i calciatori che corrono di più per ogni club di Premier, riguarda i ruoli: Firmino è l’unico attaccante, prima e dopo di lui ci sono difensori e/o centrocampisti. Tra il primo e il settimo posto, per dire, troviamo Bernardo Silva del Manchester City (12,26 km per match), Kanté del Chelsea (11,87), Xhaka dell’Arsenal (11,66). Stesso discorso per tutte le altre 19 squadre, l’unico calciatore puramente offensivo ad entrare in graduatoria è Felipe Anderson del West Ham, utilizzato nel ruolo di esterno d’attcco dal tecnico Pellegrini. L’ex fantasista della Lazio tocca quota 10,74 km percorsi ogni 90′.

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La posizione di Firmino in questa classifica alimenta la sensazione di cambiamento rispetto al ruolo di centravanti, per cui l’evoluzione del gioco richiede interpreti moderni, in grado di rispondere a nuove attribuzioni tattiche. Una trasformazione progressiva e inarrestabile, che modifica anche le richieste atletiche per i calciatori. Il numero 9 del Liverpool è considerato uno dei migliori attaccanti del mondo proprio perché riesce ad unire dinamismo, qualità nel dialogo con i compagni e buona freddezza nella fase conclusiva. Ai dati di Squawka, infatti, vanno aggiunti anche quelli sul suo rendimento come creatore e finalizzatore del gioco offensivo: 11 gol e 4 assist stagionali in 2.381 minuti di gioco, una media di 1,1 passaggi chiave per match, e pure 1,5 eventi difensivi ogni 90′ – tra contrasti tentati, palloni intercettati e spazzati. Un giocatore completo, una possibile definizione dell’attaccante del futuro, già nel presente. Per informazioni sull’utilità di un centravanti con queste caratteristiche, basta chiedere a Salah: per l’ex giallorosso, 63 gol in 85 partite giocate con il Liverpool, quasi tutte insieme al brasiliano.