Tre cose sulla ventiquattresima giornata di Serie A

La normalità di Piatek, gli 0-0 del Napoli, l'Inter di Nainggolan e Perisic.
di Redazione Undici

Piatek non è più una sorpresa

La cosa che più colpisce di Piatek è quel suo mix di completezza e prontezza, per cui basta un pallone vagante in area per creare i presupposti per il gol. A Bergamo, contro l’Atalanta, la prima rete del centravanti polacco è un saggio di queste qualità condensato in pochi attimi. La prontezza: dopo 45 minuti anonimi, Piatek si sveglia e brucia letteralmente Djimsiti su un cross dalla sinistra, uno dei primi palloni davvero giocabili. La completezza: il movimento ad anticipare il centrale dell’Atalanta si integra con una perfetta coordinazione del corpo nello spazio, per cui la conclusione col sinistro è difficile da pensare eppure perfetta, non lascia scampo a Berisha. È un gol bello, bellissimo, ma il punto è che non è sorprendente. Anche dopo il passaggio al Milan, Piatek ci ha abituato a momenti così, ad attimi di pura illuminazione tecnica, a reti che nascono dal niente e poi arrivano, che forse non te l’aspettavi e invece dovevi proprio farlo.

Il primo gol di Piatek nella doppietta all’Atalanta

Il Napoli si è buttato via

Come nei libri gialli, in cui tre indizi fanno sempre una prova. La squadra di Ancelotti coglie il terzo 0-0 nelle ultime quattro partite di campionato, in mezzo ci sono stati  il 3-0 alla Sampdoria, l’eliminazione dalla Coppa Italia contro il Milan e la facile vittoria di Zurigo. È un momento strano per i partenopei, che hanno perso terreno dalla Juventus nel momento in cui avrebbero potuto pensare di accorciare le distanze, a pochi giorni dallo scontro diretto al San Paolo (3 marzo). Invece, ecco inedite difficoltà in fase realizzativa: dopo il 2-1 alla Lazio del 20 gennaio, Milik ha segnato un solo gol in sei partite; Mertens è a secco dal 29 dicembre contro il Bologna, Insigne sembra più ispirato (in rete contro lo Zurigo e contro la Sampdoria), e non a caso è il calciatore che ieri è andato più vicino a battere Sirigu. Solo che il palo e gli interventi decisivi del portiere del Torino hanno certificato come il Napoli di oggi sia una squadra in grado di produrre un calcio piacevole ed efficace, ma solo fino al momento della conclusione decisiva. Un problema che ha compromesso la rincorsa alla Juventus, e che va affrontato e risolto in vista della fase finale di Europa League.

Il palo di Insigne nello 0-0 del Napoli contro il Torino, il terzo nelle ultime quattro di campionato

L’Inter ha recuperato Nainggolan e Perisic

Nella settimana del caso-Icardi, l’Inter centra la terza vittoria consecutiva (due in campionato, una in Europa League), allontana il Milan e si avvicina contemporaneamente al Napoli, distante ora sette lunghezze. Il successo sulla Samp porta la firma di Nainggolan, finalmente decisivo dopo l’assist della scorsa settimana a Lautaro. Il belga che a fine partita ha parlato da leader: «Abbiamo bisogno di tutti per arrivare fino alla fine. Personalmente ho avuto dei problemi ma ora penso solo a dare il meglio per la squadra». Su Icardi, Nainggolan ha detto: «Penso sia uno che ha sempre dato tutto, spero per noi che possa rientrare il prima possibile». Nella vittoria di ieri sulla Samp, un 2-1 faticoso ma fondamentale deciso tutto nella ripresa, ha brillato anche Perisic, molto attivo sulla fascia (7 cross, 4 tiri) e autore dell’assist per l’1-0 di D’Ambrosio. Il croato è un altro recupero importante per l’Inter in vista del finale di stagione. Per la ventesima volta in questo campionato i nerazzurri non hanno subito gol nel primo tempo e domenica sera, dopo la partita di giovedì contro il Rapid Vienna, scenderanno in campo a Firenze.

Nainggolan segna il gol del 2-1
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