Tre cose sulla 25esima giornata di Serie A

Il buon momento della Roma, la compattezza del Napoli, il Torino in zona Europa.

La Roma ha reso più aperta la corsa Champions

Il successo in casa del Frosinone vale uno score di 23 punti nelle ultime 10 partite, solo la Juventus ha un passo migliore della Roma di Di Francesco (26 punti nello stesso periodo). Così era inevitabile che i giallorossi potessero accorciare sulla zona-Champions, riaprendo in maniera inattesa anche la corsa al terzo posto. È una Roma più squilibrata rispetto al passato – 23 gol fatti e 13 subiti nelle ultime 10 partite –, Di Francesco non è ancora riuscito a trovare un assetto difensivo efficace, allora ha preferito lavorare in maniera inversa, privilegiando la costruzione di una squadra molto lunga in attacco, un approccio tattico in grado di esaltare le qualità dei suoi incursori. Non a caso, le accelerazioni di Zaniolo e la velocità di El Shaarawy sono state fondamentali nell’ultimo periodo, e anche Dzeko sembra essere tornato ai suoi livelli – anche se i gol del bosniaco continuano ad arrivare solo in trasferta, l’ultima marcatura all’Olimpico risale addirittura al 23 ottobre, contro il Cska Mosca. Alla vigilia del derby e a pochi giorni dell’impegno di Champions in casa del Porto, la Roma ha dimostrato di possedere carattere, al netto dei problemi difensivi la squadra giallorossa ha tutte le potenzialità per qualificarsi ai quarti di Champions e combattere fino alla fine con Inter e Milan per centrare un nuovo accesso al torneo più prestigioso.

Dzeko decisivo al 95esimo

Il Napoli non subisce gol

Al fischio finale di Parma-Napoli, la squadra di Ancelotti ha “festeggiato” la quinta gara consecutiva di campionato senza gol subiti. Un ciclo iniziato il 26 gennaio con Milan-Napoli 0-0, e che prosegue ancora oggi. Considerando tutte le competizioni, gli azzurri hanno incassato 4 reti nelle ultime 10 partite: le due di Piatek in Coppa Italia e quelle ininfluenti di Immobile e Kololli (su rigore) contro Lazio e Zurigo. È un segnale chiaro, la trasformazione varata da Ancelotti ha trovato la giusta compattezza arretrata, anche se forse il lavoro sulla costruzione di una fase passiva efficace ha finito per penalizzare lo sviluppo del gioco offensivo – nello stesso ciclo di dieci partite, il Napoli ne ha concluse quattro senza fare gol. Al Tardini fantasisti ed attaccanti sono sembrati ispirati, la squadra di Ancelotti ha risolto il suo rebus realizzativo, ora al San Paolo arriveranno la Juventus e il Salisburgo, un doppio esame importante per capire se il finale di stagione potrà essere affrontato con maggiore entusiasmo. Il secondo posto è blindato ed ha il sapore della stagnazione, ma un successo prestigioso contro i bianconeri potrebbe dare la spinta giusta per inseguire il sogno Europa League.

Parma-Napoli 0-4

Il Torino ha agganciato la zona Europa

Sono 493’ che la porta di Salvatore Sirigu rimane inviolata. La difesa di Mazzarri ha avuto la meglio sull’attacco di Gasperini e i gol di Izzo e Iago Falque hanno permesso al Toro l’aggancio al settimo posto, a pari punti con Atalanta e Lazio, in piena corsa per l’Europa League. Il calcio del tecnico livornese non è spettacolare dal punto di vista offensivo, ma è l’emblema dell’organizzazione difensiv: si difende in 11, con Belotti che non segna ancora ma è fondamentale per la sua capacità di sacrificarsi in fase passiva; N’Koulou, Izzo e compagni continuano a non sbagliare quasi nulla e per le (poche) sbavature il rimedio arriva da Sirigu. Il calendario propone ora le partite contro Chievo e Frosinone, il Toro sembra lanciato, anche se  giocare contro due piccole potrebbe essere più difficile per i granata, bravissimi a difendersi e ripartire, un po’ meno quando si tratta di costruire gioco. Se Mazzarri riuscirà ad aggiungere un po’ di qualità e spregiudicatezza, il Torino potrà continuare a sognare il ritorno in quell’Europa che manca dalla stagione 2014/2015.

La vittoria del Toro sull’Atalanta