Odegaard sta crescendo bene

Sembrava essersi smarrito, ora è un giocatore dominante in Eredivisie.

Non è passato molto tempo da quando Martin Odegaard venne acquistato dal Real Madrid da adolescente, era il gennaio 2015 e il talento norvegese aveva da poco compiuto 16 anni. Un’operazione del genere poteva essere considerata come un’investitura ai massimi livelli: il club più prestigioso del mondo spende circa 3 milioni di euro per un calciatore così giovane, lo fa esordire in prima squadra (una presenza in Liga nella stagione 2014/2015), è inevitabile che si crei un’aspettativa davvero elevata sulle sue qualità, sul suo percorso di crescita.

Ecco, sembrava che lo sviluppo di Odegaard si fosse arrestato, o comunque che le promesse della prima ora fossero state disattese. È un discorso di statistiche, i dati delle ultime stagioni raccontano il mancato impatto del ragazzo di Drammen, Norvegia del Sud, sul calcio dei grandi: dopo l’esordio in prima squadra a maggio 2015, Odegaard ha disputato solo un’altra partita col Real Madrid, in Copa del Rey, nel novembre 2016; nel frattempo si allena e gioca con il Castilla, poi la Casa Blanca decide che la sua crescita deve continuare lontano da Madrid, e allora ecco il primo prestito, un anno e mezzo all’Heerenven, in Olanda. Non è un’esperienza particolarmente felice, nella prima stagione Odegaard gioca pochissimo, nella seconda è più presente in campo ma subisce una frattura del metatarso che lo tiene fermo negli ultimi mesi. Si inizia già a parlare di flop, a giugno del 2017 Odegaard deve compiere 19 anni e sembra già che si sia giocato (male) tutto l’hype generatosi intorno al suo nome in questi anni complicati.

Un altro prestito in Olanda, al Vitesse, sembra confermare questa sensazione. Invece, ecco riaffiorare il talento: in questo momento, Odegaard è il giocatore più creativo della Eredivisie, ha saltato una sola partita di campionato e ha il primato di occasioni costruite per i compagni (25). La sua qualità è al servizio della squadra giallonera, ma gli permette anche di eccellere dal punto di vista individuale: agli assist decisivi (4) si aggiungono 5 reti, tutte segnate da novembre in poi. La quinta è stata realizzata nell’ultimo turno di campionato, un calcio di punizione dalla distanza in casa dell’Emmen. Odegaard gioca formalmente da esterno destro in avanti, ma in realtà si muove liberamente per il campo, tocca spesso il pallone col sinistro, il suo piede migliore, vede e crea spazi per i compagni, oppure parte in progressione palla al piede, non è velocissimo ma ha un’altissima qualità nel controllo, nella conduzione. Proprio ieri, Marca l’ha definito «El ‘terror’ de las defensas de la Eredivisie». A vent’anni, evidentemente, c’è ancora tutto il tempo per mantenere le promesse dell’adolescenza.

In effetti, la sensazione è che Odegaard sia un giocatore davvero dominante nel contesto della Eredivisie.