Il campionato della svolta

La Juventus Women ha vinto una Serie A in crescita, più competitiva, più mediatica.

Sabato 20 aprile 2019. Sono banditi i pensieri sulla Pasqua e la gita del lunedì. Alla Juventus Women la concentrazione è tutta sull’ultima giornata di  campionato. Un totale di 17 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte, per complessivi 53 punti, non garantisce ancora il secondo titolo consecutivo nel campionato di calcio femminile, visto che dietro ci sono la Fiorentina a 52 punti e il Milan a 51. A fine giornata, però, con il 3-0 fuori casa contro un Hellas Verona già salvo, la Juventus va a 56 punti, chiudendo ogni sogno di ribaltamento della classifica da parte della Fiorentina Women, che dopo la vittoria in casa contro la Roma per 2-1 arriva seconda a 55 punti, e del Milan che, perdendo 2-1 in casa contro il Chievo (motivato a evitare la retrocessione), rinuncia a qualunque sogno di doppio sorpasso.

Un finale al cardiopalma – avrebbero detto le cronache degli anni Ottanta – che nel calcio maschile italiano si sogna da un po’. Finale degno di un campionato notevole: il primo con grande copertura mediatica; il primo dopo una svolta che fino all’ultimo momento ne ha tenuto sospeso l’inizio; il terzo, andando a ritroso a contare dal momento di una significativa svolta politica.

Sotto i riflettori

È il 7 settembre 2018. È tempo di partenza dei campionati ma sulla Serie A di calcio femminile grava un’incognita. Chi gestirà il campionato? La Lega Nazionale Dilettanti (Lnd), che fino ad allora aveva avuto sotto la propria egida il calcio femminile, o la Figc, che da tempo sta investendo sulla crescita del settore? Il responso arriva dal Collegio di Garanzia del Coni: Serie A e Serie B (con Coppa Italia, Campionato Primavera e Supercoppa) faranno capo alla Figc; il campionato interregionale resterà alla Lnd. Sono dodici le squadre partecipanti: Hellas Verona Women, Mozzanica, Milan, Chievo Verona Valpo, Juventus, Fiorentina Women’s FC, Florentia, Orobica Bergamo, Pink Bari, Roma, Sassuolo, Tavagnacco.

Tra i nomi, non tutti altisonanti, risaltano quelli di Atalanta (Mozzanica), Chievo, Fiorentina, Juventus, Milan, Roma, Sassuolo. Un roster frutto delle politiche federali che nel 2015 hanno imposto ai club maschili di sviluppare settori giovanili femminili, favorendo anche le cessioni dei titoli sportivi, per spingerli a investire nel calcio delle donne. Il campionato si presenta interessante, con la Juventus campione in carica a cercare l’immediato bis dopo l’edizione 2017/2018 conquistata ai rigori nello spareggio contro un eroico Brescia. A opporsi alle bianconere la Fiorentina, campione d’Italia nell’edizione 2016/2017 – la prima dopo il varo del “programma di sviluppo” federale –, che affronterà anche il primo derby con la neopromossa Florentia. Nella rosa delle favorite c’è anche il Milan, che ha rilevato il titolo del Brescia (lo stesso che ha combattuto con la Juventus per il titolo l’anno prima), guidato dall’esperta Carolina Morace. Insieme a loro un’altra grande, la Roma, tutta da scoprire. Attenzione poi al quadro mediatico. In questo ambito la neonata stagione compie un ulteriore salto di qualità, quando il 19 settembre 2018 Sky ufficializza la sottoscrizione di un accordo pluriennale con la Figc per «sostenere e sviluppare ulteriormente il calcio femminile in Italia e garantirne la visibilità», come si legge nel comunicato ufficiale dell’emittente.

Sabato 23 marzo 2019. Si gioca la giornata numero 19 del campionato. Il Milan, terzo a 42 punti, affronta fuori casa il Bergamo, vincendo 1-0. A questo punto la concentrazione è tutta per la partita di domenica alle 15: giornata e orario da tradizione per Juventus contro Fiorentina, distanziate di un solo punto, con le bianconere prime a 47 punti. Per l’occasione si gioca all’Allianz Stadium, biglietti in omaggio e grande battage della società torinese, che porta sugli spalti 39.027 persone.

La partita è di quelle classiche fra le prime due: equilibrio, risultato più pronosticabile il pareggio, destini affidati agli episodi. E infatti va così. Due traverse colpite da Girelli per le bianconere, una dalla viola Guagni. Poi il gol di testa di Pedersen all’84°, sul brutto liscio in uscita del portiere Durante. L’incontro rimane agli annali anche per l’infortunio di Cecilia Salvai, colonna della difesa anche in Nazionale, con rottura del crociato del ginocchio sinistro; oltre che per i bellissimi festeggiamenti della vittoria, con Salvai portata in braccio dalle compagne sotto la curva e acclamata anche dalle avversarie. Tutto l’evento, trasmesso in diretta, segna il record di ascolti: 342.628 spettatori medi, con il 2,68% di share e 1.033.546 spettatori unici.

La difesa (del brand)

Mercoledì 27 marzo 2019, ore 15. Nel facile impegno contro il Sassuolo la Juventus inciampa, perde 2-1 fuori casa e si ritrova di nuovo addosso, distanziata di un punto, la Fiorentina, che ha vinto per 4-2 anche il ritorno del suo derby. E a due punti il Milan, passato per 4-1 contro la Roma, già battuta anche all’andata.

È questo incrocio di risultati a determinare il finale avvincente del campionato. Un equilibrio di cui parlano i risultati degli scontri diretti durante tutta la stagione, con il Milan che ha vinto l’andata contro la Fiorentina per 3-2 perdendo il ritorno per 4-0 a Firenze e che ha battuto la Juve a novembre per 3-0 perdendo il ritorno 2-0 a Torino. E la Fiorentina, che alla fine deve rimpiangere di aver perso, insieme al già citato scontro di Torino, anche l’andata a Firenze contro le bianconere per 0-2. Un equilibrio che in molti vorrebbero rivedere nel campionato maschile e che racconta della solidità dei progetti delle prime tre. Il protagonismo di questo trio potrebbe essere messo in discussione nella prossima stagione dall’Inter, salita dalla B insieme all’Empoli, oltre che dalla Roma, qualora le riuscisse di potenziare un attacco già discreto e di registrare la difesa, che ha chiuso con 30 reti subite. Un dato che, nel campionato femminile, la confonde con tutte le altre squadre che seguono.

Il tema dei tanti gol subiti (record per Chievo e Orobica Bergamo: 64 reti al passivo) diventa allora cruciale: nella crescita complessiva del rendimento arretrato c’è il nodo per il salto verso un campionato ancora più avvincente, in cui si riducano al minimo i risultati tennistici, per non parlare degli 8-0 (Fiorentina e Milan contro il Pink Bari rispettivamente alla terza e dodicesima giornata) o dei 9-3 (derby di Verona alla decima). Tutto ciò non smentisce però il racconto di uno sport in rapida crescita, che deve puntare a diventare sempre più appetibile sul piano commerciale, con operazioni tese a migliorare le denominazioni dei club, valorizzandone marchi e giocatrici, senza perdere l’aura di umanità e prossimità che lo caratterizza. Passaggi necessari anche per garantire solidità economica al settore, in questa delicata fase di transizione tra dilettantismo e professionismo. Senza dimenticare quanto sia importante, anche in chiave Nazionale, la crescita delle piccole società e dei vivai in giro per l’Italia, specie al Sud, per dare a sempre più bambine – che adesso hanno a disposizione anche i miti delle calciatrici femmine – l’accesso a questo sport. Sono queste le sfide, dopo tre edizioni di successo, da cui ripartire.

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