Una squadra universitaria del Galles può qualificarsi all’Europa League

Il Cardiff Met ha anche vinto la prima Coppa di Lega della sua storia.
di Redazione Undici 08 Maggio 2019 alle 14:06

Comunque vada, la stagione del Cardiff Met FC sarà indimenticabile. La squadra gallese è espressione diretta della Cardiff Metropolitan University – un istituto con circa 11mila studenti nella zona Nord-Occidentale della città gallese –, però gioca nella Welsh Premier League, la massima divisione del campionato locale. A due anni dalla promozione, il Cardiff Met è in corsa per la qualificazione all’Europa League, anche grazie alla particolare formula del torneo: dopo il settimo posto nella Regular Season, la squadra di studenti si è classificata per la Poule Retrocessione, che però riserva ancora un posto per gli spareggi finali, che mettono in palio uno slot per le competizioni europee della prossima stagione. Il Cardiff Met si giocherà la semifinale contro il Caernarfon Town, dall’altra parte del tabellone ci sono Newtown e Bala Town. Chi vince si affronterà in una finale che vale l’accesso al turno preliminare di Europa League. Nella scorsa stagione, il Cardiff Met arrivò fino allo spareggio finale, ma fu sconfitto dal Cefn Druids.

Come detto, però, la stagione del Cardiff Met resterà indimenticabile, a prescindere dall’esito della corsa all’Europa. O meglio: il primo accesso della storia alle competizioni internazionali sarebbe il suggello ad un’annata già storica, perché nel frattempo il Cardiff Met ha già vinto la Coppa di Lega gallese, battendo in finale il Cambrian & Clydach (2-0). Inoltre, la squadra universitaria ha anche raggiunto la semifinale di Coppa del Galles, solo che il Connah’s Quay Nomads ha violato per 2-0 il campo del Cyncoed Campus, che ospita le partite casalinghe del Cardiff Met. Il club è gestito da Christian Edwards, ex professionista con una presenza nella nazionale gallese e un passato nel Nottingham Forest e nello Swansea. Edwards ha una laurea in coaching sportivo, e in un’intervista al Guardian del 2017 ha spiegato come l’ambiente accademico sia perfetto per fare calcio: «La cosa più importante per me e il mio staff è che i nostri calciatori si sviluppino sul campo, ma anche nel percorso accademico. Abbiamo fatto bene il nostro lavoro solo quando riusciamo a migliorare prima lo studente e poi il giocatore. Il fatto che parliamo di ragazzi brillanti facilita il nostro lavoro, il calcio è uno sport complesso e una maggiore intelligenza aiuta a comprenderlo meglio».

>

Leggi anche

Calcio
Ahanor non può ancora essere convocato nella Nazionale italiana, e all’estero non si spiegano come sia possibile
Una situazione paradossale, che accomuna il difensore dall'Atalanta a campionesse come Myriam Sylla. E che in Francia desta più scandalo che in Italia.
di Redazione Undici
Calcio
Grazie a una “campagna acquisti” iniziata cinque anni fa, gli Emirati Arabi Uniti hanno fregato la FIFA e oggi hanno una Nazionale piena di giocatori naturalizzati
A partire dal 2019, gli Emirati Arabi Uniti hanno utilizzato i petroldollari per convincere e naturalizzare giovani promesse straniere, aggirando così i paletti della FIFA. E oggi, grazie a questo, possono andare al prossimo Mondiale.
di Redazione Undici
Calcio
Le qualificazioni UEFA ai Mondiali e agli Europei non piacciono più a nessuno
L'ultima sentenza arriva dalla Football Association inglese, che lancia l'appello "per una profonda revisione del format attuale".
di Redazione Undici
Calcio
Dopo che per decenni i suoi talenti hanno giocato per i Paesi Bassi, adesso il Suriname sta importando giocatori e sta per andare ai Mondiali
Da Gullit e Rijkaard fino a Van Dijk, il Suriname ha "regalato" agli Oranje i suoi migliori campioni. Adesso la situazione si è ribaltata: il Suriname può qualificarsi proprio grazie ai calciatori nati in Europa.
di Redazione Undici