Come cambieranno le regole del calcio

Le modifiche volute dall'Ifab influiranno in maniera notevole sul gioco.

È il minuto 73 della sfida tra Manchester City e Tottenham dello scorso 17 aprile. Fernando Llorente, deviando un cross alle spalle di Ederson con il braccio destro, segna il gol che elimina la squadra di Pep Guardiola dalla Champions League. Il gol non viene annullato, perché il braccio è perfettamente aderente al corpo, e quindi l’azione non non presenta nessun connotato di condotta irregolare. Tra qualche mese, però, questo gol non sarà più valido, per via delle innovazioni del regolamento che entreranno in vigore dal primo luglio.

All’orizzonte c’è una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione inevitabile, perché in qualsiasi codificazione normativa il tempo che passa rende necessari processi di evoluzione e adattamento. Il calcio non fa eccezione, e per cercare di assecondare le mutazioni del gioco l’International Football Association Board – l’ente custode delle regole – si riunisce periodicamente per rivedere il regolamento convenzionalmente approvato. Lo scorso marzo sono state varate diverse modifiche, basate su linee guida chiare: ridurre i comportamenti antisportivi, favorire la fluidità del gioco, tutelare gli atleti e cercare di chiarire alcuni punti oscuri del regolamento, in particolare sui falli di mano. Tutto questo però si presta al paradosso in alcune situazioni: di fatto, reti che dall’anno prossimo saranno considerate annullabili, possono risultare tuttora valide per le settimane che restano da qui al 30 maggio.

Il gol di Llorente contro il Manchester City

Tornando al caso Llorente, l’IFAB, pur valorizzando l’involontarietà di un tocco di braccio, ha riconosciuto al tempo stesso un’esigenza superiore, definita in modo quasi trascendente “spirito del gioco”, secondo cui sarebbe inconcepibile lasciare che un giocatore possa segnare una rete con una mano o con un braccio, o che possa controllare così il pallone in modo decisivo prima di battere verso la porta avversaria o di creare un’occasione da gol. Il Board è intervenuto, e per regolamento il fallo di mano sarà automatico in questi casi particolari, che si vanno ad aggiungere alle già note situazioni di aumento innaturale del volume del corpo e di tocco di mano o braccio quando l’altezza è superiore a quella della spalla.

Un’elencazione casistica di punibilità e non punibilità sui tocchi di mano ha contribuito a portare un po’ di certezza in un’area che comunque resta ancora nebulosa in alcuni aspetti. Lo stesso International Board, non a caso, l’ha definita come la sezione «meno chiara di tutto il regolamento del calcio». Sono diventate norma diverse situazioni che l’interpretazione del regolamento aveva contribuito a rendere consuetudine, come il non fischio in caso di distanza troppo ravvicinata, braccio che non aumenta il volume del corpo o che serve ad attutire una caduta. Inoltre, non sarà considerato fallo del portiere se questi, dopo aver sbagliato un rinvio su retropassaggio di un compagno, prenda il pallone con le mani, in quanto il tentativo fallace dimostra la non volontarietà di trattenere il pallone in qualche modo.

Un gol annullabile nella stagione che verrà è quello siglato da Alexandre Lacazette nella gara di Europa League tra Arsenal e Napoli, valida per i quarti di finale di ritorno dello scorso 18 aprile. L’attaccante francese aveva beffato Meret calciando una punizione sul primo palo, cogliendo di sorpresa il portiere friulano. La barriera era composta da quattro calciatori del Napoli, a cui si erano aggiunti tre dei Gunners (due alla sinistra del portiere e uno alla destra) per allungare il muro. L’IFAB ha nuovamente riproposto il veto derivante dallo spirito del gioco, ritenendo che non ci sia alcuna “legittima giustificazione tattica” in questo genere di comportamenti.

La punizione di Lacazette contro il Napoli

Così tra qualche settimana esisterà una distanza da osservare anche nei confronti degli avversari in barriera del raggio di un metro, quando il muro sarà composto da tre o più elementi. Se la distanza non risulterà osservata, il direttore di gara fischierà un calcio di punizione indiretto in favore dei difendenti. Tuttavia, non è detto che questa modifica possa in qualche modo far desistere i calciatori avversari dall’oscurare la visuale del portiere: più probabile, infatti, che assisteremo a barriere per così dire sfalsate, visto il metro di distanza che va tenuto.

È stato limitato anche l’impatto sul gioco delle deviazioni fortuite dell’arbitro. Al momento, la regola prevede che il pallone resti in gioco quando rimbalza su un ufficiale di gara, ma subirà una modifica importante: se il tocco dell’arbitro causerà un cambio di possesso o una rete, il gioco sarà interrotto e si riprenderà con una palla scodellata. Eppure, solo tre anni fa la deviazione di un arbitro si rivelò determinante per la segnatura di un gol, che venne convalidato non esistendo una previsione contraria. A prendere questa decisione fu il colombiano Nolberto Ararat, nella sfida del campionato locale tra Independiente Medellín e Alianza Petrolera. In Italia c’è stato un precedente, per quanto non così palese come quello sudamericano, in un Inter-Lazio del 1999: allora fu Zé Elias a beneficiare della deviazione dell’arbitro Ceccarini.

Un gol praticamente realizzato dall’arbitro

Una delle modifiche più decise e curiose – ma in via sperimentale – per come potrà influire sulle dinamiche del gioco riguarda la possibilità dell’arbitro di dilazionare il provvedimento disciplinare dopo un fallo. Da sempre, sia il regolamento che la guida pratica dell’Aia hanno una presa di posizione nettissima: «L’arbitro non consentirà l’esecuzione rapida del calcio di punizione perché, prima che il gioco riprenda, deve esibire il cartellino giallo al calciatore colpevole della precedente infrazione da ammonizione». Invece, nel documento esplicativo diramato dall’IFAB, si legge: «Se il direttore di gara fischia un fallo e sta per estrarre il cartellino, giallo o rosso, ma la squadra che ha subito fallo decide di battere subito la punizione crea un’occasione da rete, allora l’arbitro può rinviare l’ammonizione o l’espulsione fino alla prossima pausa di gioco se la squadra attaccante non è distratta dall’arbitro». Potrà quindi accadere che un giocatore destinato a essere espulso continui a incidere sulla partita, almeno finché il gioco non sarà fermato di nuovo.

Infine, la sempre crescente tendenza a cominciare il gioco dal portiere aveva portato alla luce la necessità di rivedere la regola relativa alla distanza da osservare per rimesse dal fondo e calci di punizioni in area. Dalla prossima stagione, il pallone si riterrà immediatamente giocabile non appena calciato, senza che sia necessario che esca fuori dal contorno dell’area. Gli avversari dovranno comunque rimanere al di fuori dell’area o osservare i canonici 9,15 metri di distanza fino a che la palla non verrà giocata. Sarà dunque molto più complesso avviare il gioco dai difensori, perché inevitabilmente il primo pressing potrà essere aumentato ulteriormente. È presto per dire se diverse squadre abbandoneranno questa filosofia di gioco, che favorisce la creazione di spazi all’interno dei quali passarsi il pallone per arrivare più pericolosamente nella metà campo avversaria. Anche in virtù di questo aspetto, ai portieri sarà richiesta una maggiore precisione nel rinvio lungo con i piedi, oltre a una buona tecnica di base nello scambio breve, che ormai è diventata una qualità imprescindibile nei migliori interpreti del ruolo.