Ritorno ai Mondiali

L'Italia di Milena Bertolini è una squadra giovane, talentuosa, entusiasta.

Il viaggio dell’Italia ai Mondiali femminili si è interrotto nel 1999, precisamente il 27 giugno: le Azzurre battono il Messico per 2-0 al Foxboro Stadium, ma i risultati delle altre due squadre del Gruppo B – Brasile e Germania – rendono inutile il successo firmato da Patrizia Panico e Paola Zanni. Oggi il Foxboro Stadium oggi non esiste più, è stato sostituito da un nuovo impianto – il Gillette Stadium, che ospita le partite dei New England Patriots (Nfl) e dei New England Revolution (Mls). Vent’anni dopo, il prossimo 9 giugno, l’Italia ripartirà da un match contro l’Australia e da un altro campo da gioco di recente costruzione, lo Stade du Hainaut di Valenciennes, Francia settentrionale, praticamente ai confini con il Belgio.

Anche la Nazionale azzurra è da considerarsi nuova, di recente costruzione: accanto alle calciatrici più mature e affermate (Sara Gama, Elisa Bartoli, Barbara Bonansea, Cristiana Girelli, Daniela Sabatino), c’è un gruppo di ragazze giovani e di grande talento, già riconoscibili al grande pubblico – Lisa Boattin (22 anni), Valentina Bergamaschi (22), Aurora Galli (22), Manuela Giugliano (21). Il giusto mix tra freschezza ed esperienza, guidato da un commissario tecnico che è una leggenda del calcio femminile: Milena Bertolini è una delle tre allenatrici italiane che possiedono i titoli per guidare una squadra maschile di Serie A (le altre due sono l’ex ct Carolina Morace e l’allenatrice della Roma Elisabetta Bavagnoli), ha vinto già 10 trofei nella sua carriera da tecnico, è entrata nella Hall of Fame della Figc. E ha riportato l’Italia ai Mondiali, soprattutto. Un grande risultato arrivato al termine di un percorso netto, senza intoppi: 7 vittorie in 8 partite, la sola sconfitta (1-2 in casa del Belgio) è arrivata all’ultima giornata del girone di qualificazione, quando il pass per Francia 2019 era già stato conquistato.

I risultati sono migliorati molto, anche rispetto al passato recente: nell’ultima grande manifestazione internazionale (gli Europei olandesi del 2017) le Azzurre erano state eliminate al primo turno, con due sconfitte nei primi due match del girone eliminatorio. Anche dai Paesi Bassi, però, erano arrivati alcuni segnali positivi: alla terza partita, una doppietta di Daniela Sabatino e un gol di Cristiana Girelli hanno permesso all’Italia di battere la Svezia, una delle squadre-guida del movimento femminile, reduce dalla medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Rio 2016.

Milena Bertolini è ripartita dal gruppo plasmato dall’ex ct Antonio Cabrini, l’ha integrato con il meglio della nuova generazione, alcune delle giocatrici inserite nella lista delle convocate per Francia 2019 sono reduci dal terzo posto ai Mondiali Under 17 del 2014. Da tempo l’Italia non aveva una rosa così competitiva, inevitabile che l’attesa e le aspettative intorno alle Azzurre siano cresciute in maniera esponenziale. Il momento positivo, però e per fortuna, va oltre l’entusiasmo del talento, si nutre anche di aspetti più strutturali, anche istituzionali: intanto, va registrato un interesse sempre più alto verso il campionato di Serie A, anche grazie alla riforma federale che ha spinto i grandi club professionistici a creare le proprie squadre femminili; poi la passione, come ha spiegato lo stesso ct Milena Bertolini alla vigilia del ritiro pre Mondiale: «Siamo venuti fuori da un momento duro, qualificarsi alla Coppa del Mondo dopo vent’anni è stato un grande risultato. La passione è stata alla base di tutto, addetti ai lavori e colleghe hanno dato il massimo per aiutare lo sviluppo del movimento».

Oggi l’Italia del calcio femminile esprime una Nazionale in netta crescita: a marzo è arrivato il secondo posto nella Cyprus Cup, una competizione a invito con cadenza annuale che in passato ha visto trionfare squadre di primissimo livello come Canada, Francia, Inghilterra. La sconfitta all’ultimo atto contro la Corea del Nord è arrivata ai rigori, dodici mesi dopo un’altra finale persa contro la Spagna. La marcia di avvicinamento ai Mondiali è proseguita con un pareggio, contro la Polonia, e con un altro successo, contro l’Irlanda; poi il lungo ritiro di preparazione, due settimane a Coverciano e poi qualche giorno a Riscone di Brunico, prima della partenza per la Francia.

Ambizioni e prospettive per il torneo iridato sono state tracciate dal ct Bertolini: «Percepisco grande motivazione da parte delle ragazze, è un aspetto fondamentale. Siamo arrivati a disputare la Coppa del Mondo dopo vent’anni e siamo in terza fascia, il passaggio del turno è un obiettivo realistico per questa manifestazione. L’entusiasmo e le qualità delle giocatrici che ho a disposizione ci possono consentire di raggiungerlo, poi si vedrà». Pochi giorni dopo la sfida all’Australia, l’Italia affronterà l’esordiente Giamaica (il 14 giugno a Reims) e il Brasile (il 19 giugno, di nuovo a Valenciennes). La formula del torneo prevede che le quattro migliori terze dei sei gironi accedano agli ottavi di finale, quindi le possibilità di andare avanti sono concrete. Il viaggio è ricominciato, finalmente. Ora sarà il campo a dire fino a quando e fino a dove potrà arrivare. Le promesse e le premesse sembrano davvero positive.

Foto di Tommaso Tanini
Dal numero 28 di Undici