Guida agli ottavi di finale di Francia 2019

Squadra per squadra, speranze e difetti delle 16 migliori del Mondiale femminile.

È stata una fase a gironi piuttosto tradizionale, fatta di molte conferme e qualche sorpresa. Con gli ottavi di finale la Coppa del mondo di calcio femminile di Francia 2019 – che fino a ora ha saputo affascinare e coinvolgere nuove fette di pubblico, come dimostrano le grandi affluenze allo stadio e gli ottimi ascolti televisivi – entra nel vivo. Squadra per squadra, elenchiamo pregi e punti deboli delle sedici Nazionali qualificate agli ottavi, nell’ordine con cui le vedremo andare in campo, una contro l’altra.

 

Germania-Nigeria (22 giugno, ore 17:30)

Germania

Il gol di Sara Däbritz contro il Sudafrica

Due vittorie per 1-0 contro le avversarie più dure (Cina e Spagna), poi un netto 4-0 contro il Sudafrica: la Germania ha vinto il girone B – tra i più difficili insieme a quello dell’Italia e dell’Olanda – sfruttando al meglio un collettivo solido e determinato e una difesa impenetrabile, al netto di qualche amnesia. Le tedesche sono partite contratte (possibile segno di chi punta a un obiettivo importante), trovando gioco e divertimento solo a qualificazione certa e legittimando con una notevole prestazione contro le africane il passaggio del turno come prime. In grande condizione la centrocampista Sara Däbritz, che ha risolto la partita con la Spagna e segnato anche contro il Sudafrica.

Nigeria

L’autogol di Doyeon Kim che ha fatto avanzare la Nigeria alla fase a eliminazione diretta

Ultima tra le migliori quattro terze classificate, sconfitta per 3-0 contro la Norvegia, la Nigeria ha conquistato il passaggio agli ottavi dal gruppo A con una bella vittoria contro le più titolate avversarie della Corea del Sud e con un’ottima prestazione contro la Francia, che le ha battute solo per 1-0. Entusiasmo e fisicità sono stati premiati da un po’ di fortuna (autoreti, gol subiti annullati per fuorigioco millimetrici, la rassegna di pali e traverse colpite dal Cile impedendo loro il terzo gol che avrebbe escluso le africane). Le Super Falcons sembrano condannate contro la Germania, a meno che non riescano a impostare la gara su un gioco propositivo, come visto in parte con la Francia.

 

Norvegia-Australia (22 giugno, ore 21)

Norvegia

Esulta tutta la Norvegia per la vittoria contro la Nigeria

Una squadra ben impostata ma che si temeva potesse mancare di talento, data l’assenza della sua giocatrice simbolo, il Pallone d’oro Ada Hegerberg. La Norvegia ha però affrontato il girone A con convinzione e serenità, compensando con il collettivo alcune carenze individuali, battendo la Nigeria, regalando un match avvincente contro la Francia (perso per 2-1 e solo per un rigore) e superando con lo stesso risultato la Corea del Sud. Dopo aver svolto il compito diligentemente, dovrà adesso aggiungere qualcosa in termini di combattività per procedere nel torneo.

Australia

Sam Kerr, 5 gol segnati in 3 partite

Sam Kerr, attaccante e capitana dell’Australia, al termine della partita vinta in rimonta con il Brasile per 3-2, ha invitato i critici a stare al loro posto con un chiarissimo: «Suck on that one». Le Matildas, dopo la sconfitta con l’Italia nella bella e combattuta partita d’esordio, hanno saputo trarre il massimo dal difficile girone C, mostrando carattere e forza fisica e mentale contro le brasiliane e liquidando senza pensieri con un 4-1 la Giamaica, cui pure han concesso il primo storico (e bellissimo) gol ai Mondiali. Regalando alla storia anche Kerr come la prima – tra le donne e tra gli uomini – a segnare quattro gol per l’Australia in un match di Coppa del mondo.

 

Inghilterra-Camerun (23 giugno, ore 17:30)

Inghilterra

Ellen White con la sua tipica esultanza dopo un gol segnato

Tre vittorie (2-1 nel derby con la Scozia, 1-0 contro l’Argentina, 0-2 con il Giappone), un’identità di gioco precisa, basata sull’impostazione alta, il possesso palla e sulla pressione delle avversarie, che ha prodotto 47 tiri in porta di cui 19 nello specchio nei tre incontri di questo girone D, che l’Inghilterra ha superato a punteggio pieno. L’allenatore Phil Neville ha affidato a un collettivo giovane grandi responsabilità, trovando conferme importanti anche tra le veterane come l’affidabile portiere Karen Bardsley e l’attaccante Ellen White, quindici anni di esperienza, che finora ha già segnato tre reti per le Lionesses.

Camerun

Ajara Nchout segna il primo gol del Camerun contro la Nuova Zelanda

In ogni competizione si cerca “la favola”, e volendo trovarne una in questo Mondiale si potrebbe far riferimento al Camerun, che ha superato il duro girone E qualificandosi tra le migliori terze. Non ha sfigurato con il Canada (sconfitta per 1-0, con molti demeriti delle attaccanti canadesi) né con l’Olanda (sconfitta per 3-1 dopo averla tenuta sull’1-1 nel primo tempo). Fondamentale è stata la vittoria per 2-1 nel terzo match contro la Nuova Zelanda. E qui la favola trova anche una protagonista: l’attaccante ventiseienne Ajara Nchout, che con la sua doppietta segnata al terzo minuto di recupero ha regalato gli ottavi alla sua Nazionale, confermando il risultato di Canada 2015.

 

Francia-Brasile (23 giugno, ore 21)

Francia

Wendie Renard dopo il (secondo) rigore contro la Nigeria

Tutto molto bello, tutto meno scontato del previsto. La partita d’esordio nel girone A contro la Corea del Sud, un netto 4-0 che ha raccontato anche della forza fisica delle francesi (soprattutto sui calci piazzati e grazie alle doti aeree di Renard), è stata seguita da due vittorie sofferte contro Norvegia e Nigeria, entrambe risolte su rigore. Protagonista assoluta per Les Blues è stata la difensore Wendie Renard, che con i suoi 187 cm è la giocatrice più alta del torneo. Suoi i due gol di testa su calcio d’angolo contro le coreane, suo l’autogol che ha regalato il pareggio alla Norvegia, suo il rigore sbagliato prima e segnato poi (ripetizione dovuta al fallo di posizione del portiere) nel match conclusivo con la Nigeria.

Brasile

Un’uscita alta di Barbara

La Seleção Feminina è arrivata a Francia 2019 con grande voglia di riscatto. E ha mostrato da subito la sua forza nel 3-0 all’esordio contro la Giamaica. Ha fornito conferme nel primo tempo contro l’Australia, prima che qualcosa si spegnesse consentendo alle Matildas la rimonta. Ha poi battuto l’Italia in una partita di grande rigore tattico. Marta ha segnato due volte dal dischetto, raggiungendo prima e superando poi il record che apparteneva a Klose di reti segnate nel Mondiale. Cristiane con quattro gol (una tripletta) si è confermata pericolosissima. Hanno regalato spettacolo Andressinha e Debinha (un gran colpo di tacco il suo contro l’Italia, parato da Giuliani) e la portiere Barbara ha garantito sicurezza. Qualcosa potrebbe essersi definitivamente sbloccato.

 

Spagna-Usa (24 giugno, ore 18)

Spagna

Jennifer Hermoso tra due avversarie, contro la Germania

Il girone B prometteva equilibrio, al netto del dominio della Germania (che comunque non ha avuto vita facile). Vincendo all’esordio per 3-1 con il Sudafrica, per poi essere sconfitta dalle tedesche 1-0, la Spagna si è giocata il passaggio del turno con la Cina. Il pareggio a reti inviolate le ha portate insieme agli ottavi. La numero 10 Jennifer Hermoso ha dato il suo contributo su rigore, quando necessario. Si è vista una squadra in forma, che ha organizzazione, ma il cui percorso di crescita non l’ha ancora portata a un definitivo salto di qualità.

Usa

La tipica esultanza della panchina statunitense dopo un gol, contro il Cile

Si è discusso dell’arroganza di quel 13-0 contro la Thailandia, incontro che ha aperto il cammino delle statunitensi nel gruppo F, dimenticando l’importanza della differenza reti in questo torneo. E senza sapere che gli Usa sono fatti così, forti di una tradizione enorme nel calcio femminile e di una predominanza fisica assoluta. Il resto del loro cammino finora (vittorie per 3-0 con il Cile e per 0-2 con la Svezia) ha confermato tutto ciò: mai in difficoltà, sempre pronte ad approfittare di ogni minimo errore delle avversarie. Probabilmente avranno vita facile anche contro la Spagna, dopo potrebbero arrivare delle sorprese.

 

Svezia-Canada (24 giugno, ore 21)

Svezia

Kosovare Asllani contro il centrocampo statunitense, nella sconfitta subita dalla Svezia nei gironi

Uno 0-2 contro il Cile, un 5-1 contro la Thailandia, poi la sconfitta meritata per 0-2 contro le statunitensi. La Svezia ha fatto il suo compito nel girone F senza stupire. Tra le giocatrici più interessanti si è distinta Madelen Janogy, centrocampista di 23 anni, che forma un bel duo insieme a Kosovare Asllani, dotata di grande tecnica e velocità. Entrambe a segno contro il Cile, sembrano le due giocatrici in grado di garantire quel guizzo in più che servirà per battere una Nazionale organizzata e sulla carta più forte come il Canada.

Canada

Il capitano Christine Sinclair nella partita contro l’Olanda

Battuti il Camerun per 1-0 e la Nuova Zelanda per 2-0, il Canada si è trovato nel terzo incontro a contendersi il primo posto del girone E con un’Olanda più forte rispetto alle aspettative, che ha saputo ribaltare le gerarchie vincendo per 2-1. L’attaccante di 36 anni Christine Sinclair, che ha segnato per le canadesi il gol del momentaneo pareggio, ha una motivazione in più nella sfida con le svedesi e per procedere in questo torneo: raggiungere e magari superare il record di gol internazionali, fermo ai 184 di Abby Wambach. Con 182 reti, ne mancano solo due.

 

Italia-Cina (25 giugno, ore 18)

Italia

Manuela Giugliano, una delle migliori giocatrici dell’Italia nelle prime tre partite, metronomo di centrocampo

Australia-Italia, 1-2 per le Azzurre, è stata la classica partita in cui ogni possibile fase di gioco si sviluppa e si innesta sull’altra. Lo studio iniziale, poi la sfrontatezza delle nuove arrivate. Poi il gol subito, lo sbandamento e la paura. Poi la sicurezza che torna dopo l’intervallo, con il gioco e la convinzione nei propri mezzi. Alla fine il guizzo, con la sofferenza degli ultimi minuti. Una vittoria che ha spianato la strada alla qualificazione, che si poteva considerare obiettivo fattibile, ma nessuno immaginava il primo posto nel girone C. Solo due gol subiti, entrambi su rigore, per le calciatrici di Milena Bertolini. Oltre che dal gioco di impostazione a centrocampo, grandi conferme sono arrivate dalla difesa.

Cina

Shimeng Peng respinge un pallone contro la Germania

Sarà un’avversaria molto difficile per l’Italia, come lo è stata per la Germania, che l’ha battuta per 1-0 ma rischiando davvero molto. La Cina ha un gioco fatto soprattutto di grande fisicità e di gestione, che si sviluppa poi con rapide verticalizzazioni. L’organizzazione difensiva è notevole, supportata da una portiere, la numero 12 Peng Shimeng, che con grande fantasia è stata ribattezzata “la Grande Muraglia”. Non ha saputo finora esprimere tutto il suo potenziale in attacco, segnando solo un gol nella vittoria contro il Sudafrica per pareggiare poi 0-0 con la Spagna. Ma per l’appunto, nel proibitivo girone B, ha subito, e poco, solo contro le tedesche.

 

Olanda-Giappone (25 giugno, ore 21)

Olanda

Lieke Martens, finora una delle migliori giocatrici del torneo

Reduce dalla vittoria negli ultimi Europei del 2017, l’Olanda nel girone E ha stupito per il bel gioco, la velocità, la determinazione e per un pubblico che si è distinto, insieme ovviamente a quello di casa, come uno dei più calorosi di questo Mondiale. Arriva agli ottavi a punteggio pieno, con tre convincenti vittorie (0-1 con la Nuova Zelanda, 3-1 con il Camerun e 2-1 nella bella sfida con il Canada). Ha tra le giocatrici più interessanti le due esterne di attacco Lieke Martens e Shanice van de Sanden: non hanno ancora segnato ma con la loro velocità hanno creato numerosi pericoli, favorendo le compagne.

Giappone

Ayaka Yamashita, classe 1995, al rinvio contro l’Inghilterra

Ancora una squadra dell’est, ancora una portiere che si è messa in mostra per la sua sicurezza. È Ayaka Yamashita, con il numero 18, che con i suoi interventi ha reso meno rotonda la sconfitta contro l’Inghilterra nell’ultima partita del girone D. Il Giappone è passato come seconda, in virtù del pareggio senza reti contro l’Argentina (di cui grande merito va dato alla numero 1 sudamericana, Vanina Correa) e alla vittoria per 2-1 con la Scozia. Le giapponesi non hanno espresso il dominio che ci si aspettava da parte di una squadra con grande organizzazione ed esperienza internazionale. Ma questo racconta anche della crescita delle inglesi negli ultimi anni.

 

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