Chi è il giocatore che ha debuttato tra i pro a 32 anni e che il Getafe ha pagato 6 milioni di euro

Enric Gallego è arrivato tra i professionisti soltanto un anno fa, e quest'anno debutterà in Europa League.

Per il Getafe, la prossima stagione riserverà un palcoscenico speciale: il club spagnolo tornerà a giocare in Europa League, dopo aver partecipato alla seconda competizione europea già in due precedenti occasioni – nel 2008 arrivò fino ai quarti, nel 2010/11 fu eliminato nella fase a gironi. Finora, l’acquisto più costoso perfezionato dal Getafe è stato Enric Gallego, attaccante centrale che lo scorso anno si è diviso tra Extremadura (in Segunda) e Huesca (in Primera). La storia di Gallego, che a settembre compirà 33 anni, è tutt’altro che convenzionale: il suo debutto come calciatore professionista è avvenuto soltanto lo scorso agosto, all’età di 31 anni e 11 mesi.

Gallego ha infatti trascorso tutta la sua carriera giocando a livello amatoriale, e solamente a 27 anni ha deciso di diventare calciatore a tempo pieno. Nel frattempo, si era barcamenato tra vari lavori: camionista, fattorino, muratore – una situazione che in molti hanno paragonato a un altro attaccante, Jamie Vardy. La svolta arriva con il passaggio all’Extremadura, in terza divisione, nel gennaio del 2018: il suo contributo è determinante nella promozione della squadra, e nella nuova stagione, in Segunda, è capocannoniere dopo metà campionato, con 15 reti. Arriva così la chiamata dall’Huesca, in Primera División: Gallego segna cinque gol. Non riuscirà a evitare la retrocessione dell’Huesca, ma la chiamata del Getafe gli permette di rimanere nel più alto livello professionistico del Paese.

«Mi sono sempre allenato nello stesso modo, ho giocato a lungo nella stessa categoria ma quando ho avuto l’opportunità l’ho sfruttata al massimo», ha detto Gallego alla Reuters in una recente intervista. L’età non è assolutamente un ostacolo: «Ogni anno che passa mi sento sempre meglio. E vedere giocatori come Aduriz e Molina che alla loro età sono capaci ancora di grandi cose, ti stimola a fare sempre di più. Se poi la mia storia dovesse diventare di esempio per altri giocatori, a continuare a lavorare e a tener duro, sarebbe ancora più bello».