Perché Bennacer è un centrocampista ideale per il Milan di Giampaolo

È un calciatore ambizioso, come il gioco del nuovo tecnico rossonero.

Ismaël Bennacer non ha lasciato agli scettici nemmeno il tempo di parlare. Mentre qualcuno si preparava a criticare la scelta del Milan di affidare il centrocampo a un giovane retrocesso con l’Empoli, l’algerino ha vinto la coppa d’Africa da protagonista, e inoltre è stato scelto come miglior giocatore della manifestazione. Nelle 7 partite del torneo continentale, giocate tutte da titolare, il c.t. Djamel Belmad ha schierato il classe ’97 sempre da mezzala, un ruolo diverso da quello in cui potrebbe utilizzarlo il suo nuovo allenatore, Marco Giampaolo. Nel Milan della prossima stagione, infatti, Bennacer dovrebbe sistemarsi in mezzo al campo, occupando lo slot di centrale di un reparto a tre. Lo stesso ruolo disegnato per lui da Andreazzoli nell’ultima stagione, con compiti e attribuzioni interpretati da Bennacer in un modo che sembra perfetto per le idee del nuovo allenatore del Milan.

Bennacer, acquistato dai rossoneri per circa 16 milioni, aggiungerà molte dimensioni al centrocampo rossonero. In fase di non possesso realizza al meglio uno dei dogmi del gioco di Giampaolo: l’immediata riconquista del pallone. L’ex numero 10 dell’Empoli aggredisce gli avversari in una zona molto alta di campo, è reattivo nel pressing e ha grande forza nell’uno contro uno. Nella Serie A 2018/19 è risultato al primo posto per palloni recuperati (312) e ha vinto di media 2,6 contrasti a partita.

«Ismael è un guerriero, non si risparmia mai, i tifosi del Milan lo adoreranno» ha detto alla Gazzetta dello Sport il direttore sportivo dell’Empoli Pietro Accardi. È una descrizione che rappresenta al meglio suo gioco: una volta recuperato il pallone, Bennacer ha il passo e l’esplosività per strappare in avanti per venti, trenta metri, ma anche la tecnica per verticalizzare immediatamente, per servire i compagni in profondità. Un’altra delle caratteristiche che Giampaolo insegue nel suo sistema di gioco, quindi ricerca nei suoi centrocampisti.

«Ha margini di miglioramento notevoli, ma ha solo un anno di esperienza in quel ruolo», ha ricordato Aurelio Andreazzoli, l’artefice della sua trasformazione in regista moderno. «Sta crescendo continuamente», ha aggiunto però il suo ex tecnico, a conferma di un’ascesa che in due anni l’ha condotto dalla Serie B al Milan. Nel ruolo di centrocampista centrale, Bennacer ha mostrato di avere le doti necessarie per far partire l’azione con passaggi lunghi (3,9 di media lo scorso anno) e lanci precisi, soprattutto grazie a un piede sinistro di buonissima qualità. In fase di possesso, comunque, Marco Giampaolo chiede ai suoi registi – Parédes a Empoli e Torreira alla Samp sono diventati giocatori di livello internazionale partendo proprio da quel ruolo – di toccare la palla una volta, al massimo due, per poi riproporsi subito nello spazio e supportare la manovra d’attacco. Un compito perfettamente nelle corde del centrocampista algerino, nonostante l’Empoli di Andreazzoli proponesse un altro tipo di gioco.

Bennacer in mezzo al campo è quello che su Football Manager viene chiamato regista mobile

Nel nuovo Milan, Bennacer potrà essere schierato anche da mezzala. Il calcio di Giampaolo chiede ai due interni di centrocampo di offrire continuamente soluzioni di passaggio, di proporsi spesso in avanti, ma anche di avere bona qualità nel trattamento del pallone. Durante le sue partite con l’Algeria, Bennacer ha mostrato tecnica e tempi di inserimento notevoli, anche se segna poco (solo 2 gol con l’Empoli in 77 partite); nell’Academy dell’Arsenal invece, così come nel Tours (in seconda divisione francese), Bennacer ha giocato diverse partite da trequartista. Durante la sua esperienza in Inghilterra, Thierry Henry lo elogiava per il suo impegno, e Wenger lo ha fatto esordire anche in prima squadra – 27 ottobre 2016, sconfitta per 3-0 sul campo dello Sheffield Weds in Coppa di Lega.

Le doti di Bennacer in interdizione

Nel Milan, Bennacer non usurperebbe un ruolo più offensivo. L’algerino ha ua buona tecnica nel dribbling (quasi 2 a partita nell’ultima Serie A, non pochi per un giocatore effettivamente schierato come regista), sa gestire palla sotto pressione, ma soprattutto eccelle in una giocata importante in un sistema che si basa sulla tecnica in spazi stretti: il controllo orientato.

Due controlli orientati di Bennacer

Ismaël Bennacer deve ancora compiere 22 anni e il suo adattamento in un club come il Milan è tutto da verificare. Le doti per cui Boban, Maldini e Giampaolo hanno deciso di puntare su di lui potrebbero diventare la sua debolezza in certe situazioni di gioco: il lanciarsi in avanti con il pressing rischia di lasciare scoperta la difesa in caso di mancata riconquista del pallone; le sue buone abilità nel dribbling e nel gioco di prima potrebbero comunque causare pericolose palle perse in zone pericolose di campo. La forza del miglior giocatore della Coppa d’Africa 2019, però, è proprio la sfrontatezza, la volontà di giocare in modo ambizioso: Bennacer è coraggioso sia con la palla tra i piedi sia senza, una caratteristica che lo rende sempre molto presente in tutte le fasi del gioco. Un centrocampista moderno che manca all’organico rossonero, un elemento potenzialmente ideale per il calcio che Giampaolo pratica da sempre, e che certamente rivedremo anche nella sua nuova avventura al Milan.