Come sarebbe la nuova Champions League proposta dall’Ajax e dal Celtic

Meno posti ai gironi per le leghe top, più peso al ranking per club.

Ci sono un po’ di malumori sparsi nel calcio europeo medio-borghese. Il motivo è facile da individuare: alcuni club non vogliono più giocare i preliminari estivi di Champions League, protestano con la Uefa per gli attuali criteri d’accesso alla fase a gironi e, anzi, avrebbero già pronto un format alternativo. I club in questione sono guidati da Ajax, Celtic e Copenaghen: gli olandesi, reduci dalla semifinale dello scorso anno, hanno già superato un turno preliminare (contro il Paok) e ora sono impegnati nel playoff contro l’Apoel (ieri sera il match d’andata a Cipro si è concluso con il risultato di 0-0); Celtic e Copenaghen sono stati invece eliminate al terzo turno preliminare, rispettivamente dal Cluj e dalla Stella Rossa. Ora dovranno accontentarsi dell’Europa League, anzi saranno costretti giocarsi l’accesso alla fase a gironi della seconda manifestazione europea in un ulteriore doppia sfida di playoff – Celtic-AIK e Copenaghen-Riga FC.

Alcuni quotidiani internazionali, primo tra tutti il Times, scrivono di una proposta alla Uefa per cambiare i riferimenti meritocratici che garantiscono l’accesso alla fase a gironi: piuttosto che il ranking dei campionati, Ajax, Celtic e Copenaghen vorrebbero che il ranking per club avesse maggior peso. È un modo per liberarsi della zavorra di tornei domestici poco competitivi come la Eredivisie, la Scottish Premier League e la Superligaen danese. In questo momento, i quattro club meglio piazzati in Premier League, Liga, Serie A e Bundesliga hanno accesso diretto alla fase a gironi; oltre questi 16 slot già riservati, ce ne sono 3 per la Ligue 1 francese, 2 per il campionato russo, uno per la Primeira Liga portoghese, per il campionato turco, per quello belga, per quello ucraino e per quello austriaco. Un totale di 26 posti già assegnati in base al ranking delle leghe nazionali, con altri 6 slot in palio per i due percorsi dei turni preliminari.

Ecco, Ajax, Celtic e Copenaghen vorrebbero rivedere proprio quest’ultimo punto: l’idea sarebbe quella di ridurre il numero di club automaticamente qualificati alla fase a gironi (da 26 a 20) per aumentare gli slot riservati ai vincitori dei playoff (da 6 a 12). Inoltre, gli accessi al tabellone principale e gli accoppiamenti dei turni preliminari sarebbero regolati dal punteggio del singolo club nel ranking, un parametro slegato dai risultati internazionali di tutte le squadre olandesi, scozzesi, danesi e così via. In questo modo, l’Ajax avrebbe capitalizzato la finale di Europa League raggiunta nel 2017 e la semifinale di Champions dello scorso anno, mentre il destino di Celtic e Copenaghen non sarebbe legato ai percorsi europei di squadre che difficilmente superano i preliminari estivi. Un nuovo criterio di autodeterminazione che, però, finirebbe per penalizzare società come l’Atalanta, in questo momento dietro nel ranking all’Ajax, al Celtic e al Copenaghen, eppure già iscritta al tabellone principale. Il cambiamento del format potrebbe essere approvato e diventare effettivo solo a partire dal 2024, ma il Times scrive di come questa riforma sia «in netto contrasto con il programma elaborato dalla Uefa e dalla European Club Association (ECA), e sostenuto dal presidente della Juventus Andrea Agnelli, per rendere sempre più esclusiva la Champions League».