Come sarebbe la nuova Champions League proposta dall’Ajax e dal Celtic

Meno posti ai gironi per le leghe top, più peso al ranking per club.
di Redazione Undici
21 Agosto 2019

Ci sono un po’ di malumori sparsi nel calcio europeo medio-borghese. Il motivo è facile da individuare: alcuni club non vogliono più giocare i preliminari estivi di Champions League, protestano con la Uefa per gli attuali criteri d’accesso alla fase a gironi e, anzi, avrebbero già pronto un format alternativo. I club in questione sono guidati da Ajax, Celtic e Copenaghen: gli olandesi, reduci dalla semifinale dello scorso anno, hanno già superato un turno preliminare (contro il Paok) e ora sono impegnati nel playoff contro l’Apoel (ieri sera il match d’andata a Cipro si è concluso con il risultato di 0-0); Celtic e Copenaghen sono stati invece eliminate al terzo turno preliminare, rispettivamente dal Cluj e dalla Stella Rossa. Ora dovranno accontentarsi dell’Europa League, anzi saranno costretti giocarsi l’accesso alla fase a gironi della seconda manifestazione europea in un ulteriore doppia sfida di playoff – Celtic-AIK e Copenaghen-Riga FC.

Alcuni quotidiani internazionali, primo tra tutti il Times, scrivono di una proposta alla Uefa per cambiare i riferimenti meritocratici che garantiscono l’accesso alla fase a gironi: piuttosto che il ranking dei campionati, Ajax, Celtic e Copenaghen vorrebbero che il ranking per club avesse maggior peso. È un modo per liberarsi della zavorra di tornei domestici poco competitivi come la Eredivisie, la Scottish Premier League e la Superligaen danese. In questo momento, i quattro club meglio piazzati in Premier League, Liga, Serie A e Bundesliga hanno accesso diretto alla fase a gironi; oltre questi 16 slot già riservati, ce ne sono 3 per la Ligue 1 francese, 2 per il campionato russo, uno per la Primeira Liga portoghese, per il campionato turco, per quello belga, per quello ucraino e per quello austriaco. Un totale di 26 posti già assegnati in base al ranking delle leghe nazionali, con altri 6 slot in palio per i due percorsi dei turni preliminari.

Ecco, Ajax, Celtic e Copenaghen vorrebbero rivedere proprio quest’ultimo punto: l’idea sarebbe quella di ridurre il numero di club automaticamente qualificati alla fase a gironi (da 26 a 20) per aumentare gli slot riservati ai vincitori dei playoff (da 6 a 12). Inoltre, gli accessi al tabellone principale e gli accoppiamenti dei turni preliminari sarebbero regolati dal punteggio del singolo club nel ranking, un parametro slegato dai risultati internazionali di tutte le squadre olandesi, scozzesi, danesi e così via. In questo modo, l’Ajax avrebbe capitalizzato la finale di Europa League raggiunta nel 2017 e la semifinale di Champions dello scorso anno, mentre il destino di Celtic e Copenaghen non sarebbe legato ai percorsi europei di squadre che difficilmente superano i preliminari estivi. Un nuovo criterio di autodeterminazione che, però, finirebbe per penalizzare società come l’Atalanta, in questo momento dietro nel ranking all’Ajax, al Celtic e al Copenaghen, eppure già iscritta al tabellone principale. Il cambiamento del format potrebbe essere approvato e diventare effettivo solo a partire dal 2024, ma il Times scrive di come questa riforma sia «in netto contrasto con il programma elaborato dalla Uefa e dalla European Club Association (ECA), e sostenuto dal presidente della Juventus Andrea Agnelli, per rendere sempre più esclusiva la Champions League».

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