L’Independent dice che il calcio dovrebbe prendere esempio dalla Roma nella lotta al razzismo

In Inghilterra hanno apprezzato la linea social del club giallorosso sul caso Juan Jesus.

Il dibattito sul razzismo nel calcio italiano è stato caratterizzato, negli ultimi giorni, dal caso Juan Jesus-Roma. Il club giallorosso ha bandito a vita un tifoso che aveva rivolto insulti discriminatori al difensore brasiliano sui social network, ma soprattutto ha stuzzicato la Lega Serie A – sempre sui social – sul tema della lotta al razzismo. «State davvero pensando di affrontare seriamente il problema del razzismo nel calcio italiano? Ora ci vuole tolleranza zero», questo il testo del messaggio inviato dalla Roma alla Lega.

Un gesto che ha colpito molto la redazione dell’Independent, prestigioso quotidiano britannico che ha pubblicato un articolo d’elogio alla condotta della Roma. Il titolo utilizzato è eloquente: «Why the football world must sit up and take notice of how Roma have challenged racism in our game». Letteralmente: «Perché il mondo del calcio deve sedersi e notare come la Roma ha deciso di combattere il razzismo nel nostro gioco».

Nel testo, si evidenzia come la scelta della Roma rappresenti una prima volta assoluta nella storia del calcio italiano. Il punto centrale dell’applauso al club giallorosso, riguarda però la sua interazione critica con la Serie A: «La Roma utilizza i social in maniera brillante, e promuove una cultura inclusiva del calcio. Non hanno avuto timori nell’esporsi pubblicamente nei confronti della Serie A, anzi farlo è stato innovativo. In Italia ci sono stati troppi episodi di razzismo e una risposta della Lega troppo scarsa, priva di qualsiasi significato».

L’Independent ha anche legato la vicenda di Juan Jesus a un altro al caso che ha scosso il Manchester City: «Il tweet inappropriato di Bernardo Silva su Mendy doveva essere stigmatizzato dal City. Ancora peggio: Guardiola e David Silva hanno difeso Bernardo dopo la pubblicazione di quel post, che è stato rimosso successivamente. Forse il giocatore portoghese è cresciuto senza un’educazione rispetto a questo genere di cose. Molti calciatori non comprendono la loro posizione di privilegio, ma non dovrebbero dimenticare le possibili implicazioni delle loro manifestazioni pubbliche, anche delle loro “battute”. Perciò la Roma ha inviato il messaggio giusto. Il City, invece, non l’ha fatto. Nel calcio contemporaneo, c’è bisogno di affrontare duramente il razzismo. L’unica voce che vale la pena di ascoltare è quella che condanna atteggiamenti discriminatori».