Tre temi sull’ottava giornata di Serie A

I ritorni di Ranieri e Pioli, l'attesa per la reazione dell'Inter.

Il ritorno di Ranieri in Serie A, contro il recente passato

Claudio Ranieri è tornato in Serie A, sulla panchina della Sampdoria, e come spesso succede il calendario propone strani intrecci: il debutto per l’allenatore romano sarà contro la Roma – non solo la sua squadra del cuore, ma quella del suo passato più recente. Ranieri aveva preso i giallorossi, nella sua seconda esperienza, a marzo, subentrando a Eusebio Di Francesco – curiosamente lo stesso tecnico il cui posto ha preso a Genova. Le similitudini con l’ultima esperienza romana, seppur con le dovute differenze di classifica, ci sono: trasmettere serenità a una squadra che rischia di perdere la bussola. Allora era capitato dopo l’eliminazione in Champions League, contro un avversario non irresistibile come il Porto, e la società giallorossa aveva voluto il cambio allenatore immediato per dare una scossa a tutto l’ambiente; oggi Ranieri deve rinvigorire una squadra ultima in classifica, che su sette partite ne ha perse ben sei. Chiaro che anche certe incertezze societarie – con il possibile cambio di mano ai vertici del club, poi non più andato in porto – hanno influito sull’inizio di stagione della Samp, ed è da una situazione “normalizzata” che Ranieri deve ripartire. La sosta gli ha permesso di avere più tempo a disposizione per conoscere la squadra e prepararla al meglio, e fare punti al primo tentativo porterebbe davvero maggiore consapevolezza all’interno di tutto l’ambiente. Di fronte, una Roma ancora scottata dal caos del finale della gara contro il Cagliari. Fonseca, che a Genova non sarà in panchina per squalifica, è obbligato a tornare alla vittoria – una sola nelle ultime tre partite.

Sassuolo-Inter tra statistiche e reazione

Si potrebbe parlare di Sassuolo-Inter partendo dalla curiosità statistica per cui i nerazzurri non battono i neroverdi da cinque partite consecutive, per la precisione sono quattro sconfitte e un pareggio negli ultimi cinque anni – l’ultimo successo è arrivato a settembre 2014, 7-0 a San Siro per la squadra allora guidata da Mazzarri. In realtà il vero tema del lunch match di domenica riguarda la reazione di Conte e dei suoi uomini alla prima sconfitta in campionato – a cui va aggiunto l’1-2 subito a Barcellona in Champions League. Il passo falso contro lo Slavia Praga, giusto un mese fa, fu seguito da una prestazione convincente nel derby, rivelando come i nerazzurri possedessero una buona capacità di replica alle avversità. Ora però va gestita un’altra condizione, quella per cui la Juventus è balzata in testa alla classifica e all’orizzonte c’è una sfida decisiva in Champions contro il Borussia Dortmund. La sosta ha quantomeno lenito il fresco ricordo delle due partite perse, ora l’Inter dovrà dimostrare che le certezze costruite nell’ottimo avvio di stagione sono davvero solide, non si sgretolano all’impatto con un periodo negativo, anzi sono così forti che la squadra possa ribaltare subito la prospettiva. L’avversario, in questo senso, non è dei più comodi, e non è solo una questione di cabala: De Zerbi ha creato una squadra con un’identità evidente e non negoziabile, ambiziosa se non addirittura spericolata in alcuni frangenti, quindi affronterà l’Inter senza timori reverenziali e con un atteggiamento proattivo, che metterà subito alla prova la tenuta tattica e mentale dei nerazzurri.

Sassuolo-Inter, prima giornata del campionato 2018/19

La prima di Pioli in rossonero

Non solo Ranieri: la Serie A ritrova un altro tecnico riconoscibile, Stefano Pioli esordirà in Milan-Lecce sulla panchina della squadra rossonera, dando inizio alla sua ottava avventura con un club diverso del massimo campionato italiano. Potrebbe sembrare un debutto morbido, in realtà il Lecce è una squadra che non rinuncia mai a giocare e che quindi potrebbe mettere in difficoltà un avversario probabilmente ancora confuso dal cambio in panchina. I valori in campo sono ovviamente differenti, Pioli ha quasi il dovere di iniziare subito con il piede giusto, anche perché i prossimi impegni del Milan sono decisamente complicati: dopo il Lecce, i rossoneri affronteranno in fila Roma, Spal, Lazio, Juventus e poi il Napoli dopo la sosta, un ciclo terribile che dirà molto sulle ambizioni di classifica di Pioli e dei suoi uomini da qui a fine campionato. Sarà interessante capire da dove partirà il tecnico emiliano, che di solito ama proporre un calcio di grande intensità e ampiezza, molto differente dai triangoli sofisticati di Giampaolo. Aspettiamoci perciò qualche novità sostanziale nelle scelte tattiche e di formazione, magari l’inserimento di Rebic come esterno offensivo puro oppure il passaggio al centrocampo a due. La cosa più importante di Milan-Lecce, però, sarà verificare l’approccio psicologico della squadra di casa: l’esonero di Giampaolo è stata una scelta forte, che inevitabilmente alimenta le responsabilità dei giocatori. Un Milan molle come quello visto finora sarebbe un pessimo segnale per tutto l’ambiente rossonero, alla ricerca di un’identità – tattica, ma anche emotiva – che finora è mancata.

Stefano Pioli ha allenato Parma, Chievo, Bologna, Lazio, Inter e Fiorentina in Serie A; ha avuto un’esperienza anche a Palermo, ma in Sicilia ha guidato la squadra dalla panchina solo in Europa League, subendo un esonero prima dell’inizio del campionato (Gabriele Maltinti/Getty Images)