Tre temi sulla 14esima giornata di Serie A

Juve, Inter e Roma alle prese con partite dai significati importanti.

Juventus-Sassuolo, per il presente e per il futuro

Il successo contro l’Atlético Madrid ha avuto e avrà un significato importante per la Juventus: la squadra di Sarri potrà giocare in casa del Bayer Leverkusen con la tranquillità del primo posto già raggiunto, ma intorno alla partita in Germania ci saranno impegni di campionato da affrontare a mente libera, lavorando su quegli aspetti del gioco offensivo che non sono ancora perfettamente oliati. Si comincia da Juventus-Sassuolo, e dal possibile rientro in campionato di Ronaldo: il fuoriclasse portoghese è stato l’attaccante meno brillante finora, ma il suo contributo per il futuro della squadra bianconera – soprattutto per quanto riguarda il cammino europeo – è fondamentale. Allora il match contro la squadra di De Zerbi (la prima contro cui il portoghese ha segnato in Serie A) potrebbe essere un’occasione per tornare al gol dopo un mese d’astinenza, ma anche per affinare l’intesa con chi lo affiancherà in avanti, con Higuaín o Dybala, che si sono divisi più o meno equamente gli spazi in copertina in questa prima parte di stagione. Il discorso fatto per Ronaldo, su Ronaldo, si può estendere anche ai giocatori attesi dopo un infortunio: potrebbe rientrare Alex Sandro, ma anche Rabiot dovrebbe tornare a disposizione, quantomeno dalla panchina. Il match del Sassuolo ha quindi un significato importante, per il presente e per il futuro della Juve: da una parte il risultato è fondamentale per continuare a tenere a distanza una squadra entusiasta come l’Inter di Conte, dall’altra offrirà la possibilità di migliorare laddove serve, laddove la squadra di Sarri può e deve fare meglio per presentarsi al meglio alla seconda parte della stagione.

Anche la sfida alla Spal potrebbe significare uno step di crescita per l’Inter

Il ritorno dell’Inter in campionato, dopo la bella vittoria in Champions sullo Slavia Praga, è una specie di atterraggio morbido: dopo le fatiche del mercoledì, i nerazzurri sfidano in casa la Spal, penultima in classifica e la squadra con il peggior rendimento esterno di tutto il campionato (un solo punto, conquistato a Udine). Una buona occasione per Conte per far ruotare un po’ di uomini, concedendo così riposo ai titolarissimi in vista di due impegni cruciali, sempre a San Siro – Roma e Barcellona, quest’ultimo determinante per la sopravvivenza in Champions League. Nessuna partita, ovviamente, è scontata, ma è anche da gare sulla carta abbordabili come questo impegno contro la Spal che passa la crescita dell’Inter. La Juventus ha dominato gli ultimi otto campionati anche grazie alla capacità di ottenere i tre punti con il minimo sforzo in tantissime occasioni, ed è questa la strada che deve inseguire l’Inter: anche con i calciatori meno impiegati, l’obiettivo deve essere quello di mettere subito al sicuro il risultato e conservare, così, energie fisiche e mentali per il futuro. Soffermandosi soltanto sull’ultimo mese, i nerazzurri hanno sì vinto in campionato, ma certe volte facendo più fatica del previsto – contro Bologna e Verona, per esempio, quando i tre punti sono arrivati nei minuti finali. Una “debolezza” che dovrebbe essere limata nel processo di perfezionamento della squadra.

Inter-Spal dello scorso campionato è finita 2-0 per i nerazzurri, con gol di Gagliardini e Politano

Oggi, Verona-Roma è una delle partite più interessanti del campionato

Torniamo indietro con la mente a inizio stagione, al caldo dell’estate: Verona-Roma era una partita di cui non potevamo avere contezza, o meglio sulla quale potevamo esprimerci solo in maniera sommaria, perché entrambe le squadre avevano iniziato una nuova era, un nuovo progetto, avevano un nuovo allenatore e stavano cambiando tanto sul mercato. Insomma, non avevano certezze. Ecco, proprio quest’ultimo aspetto si è completamente ribaltato: Verona e Roma, oggi, sono due squadre piene di certezze, tattiche e di uomini, daranno vita a una partita non scontata ma soprattutto a uno scontro di filosofie opposte. Da una parte il gioco aggressivo e intenso dei gialloblu, solidissimi in difesa (11 gol subiti in 11 partite, solo la Juve ha fatto meglio) e reduci da tre vittorie nelle ultime quattro partite al Bentegodi; dall’altra il calcio ricercato di Fonseca, che spinge tutti gli elementi della rosa a esprimersi al meglio dal punto di vista tecnico (si pensi alla crescita di Mancini come centrocampista centrale, o ai miglioramenti continui di Zaniolo). In virtù di tutto questo, Verona-Roma non potrà che essere una partita interessante, da seguire per gli amanti della tattica, per capire dove sta andando la Serie A del gioco difensivo (ben rappresentata dai padroni di casa) e quella del gioco offensivo (che appartiene più alla Roma).

Quattro anni fa, Hellas-Roma aprì il campionato: era il Verona di Toni e Hallfredsson, la Roma poteva contare su Pjanic, Nainggolan, Salah e Dzeko, al suo esordio con la maglia giallorossa