Classe 2000 — Thiago Almada, Davies, Vlahovic, Szoboszlai, Kubo

Cinque talenti in cui crediamo che sono nati nel nuovo millennio.
di Redazione Undici 19 Dicembre 2019 alle 03:39

Thiago Almada

Nonostante il fisico tascabile, il trequartista del Vélez ha già dimostrato di poter fare la differenza con accelerazioni, estro e tecnica fuori dal comune, giustificando l’interesse di alcuni grandi club europei. Può giocare alle spalle della punta o partire largo a sinistra per accentrarsi sul piede forte e dialogare con i compagni. E poi, ha già sviluppato una signature move tutta sua: controllo orientato con giro dorsale di 180° per superare la pressione del marcatore e dare un primo strappo all’azione.

Alphonso Davies

Nato in un campo profughi ghanese da genitori liberiani, a cinque anni si trasferisce in Canada. Il Bayern l’ha acquistato a gennaio 2019 dai Vancouver Whitecaps, il club in cui è cresciuto, investendo 18 milioni di euro – record assoluto di incasso per una franchigia della Mls. È un esterno mancino rapido e molto tecnico, che ama giocare sulla fascia sinistra ed è più predisposto all’assist che alla ricerca del gol personale. È l’esordiente più giovane nella storia della Nazionale maggiore canadese.

Il primo gol di Davies con il Bayern e altre giocate dell’esterno canadese

Dusan Vlahovic

È un centravanti prestante ma slanciato, grazie a una struttura fisica non troppo ingombrante (190 cm x 75 kg). Mancino puro, è bravissimo nella lettura degli spazi da attaccare ma è efficace anche quando deve supportare la manovra offensiva con dei movimenti a pendolo verso il centrocampo, che gli permettono di ricevere più facilmente il pallone dai compagni. Ha segnato una doppietta in Coppa Italia contro il Monza, e ha giocato da titolare contro il Napoli nel primo turno di campionato. I suoi primi tre gol in Serie A sono arrivati contro il Cagliari (doppietta) e l’Inter.

I cinque gol di Vlahovic in questa stagione: due al Monza in Coppa Italia, due al Cagliari e quello (splendido) contro l’Inter

Takefusa Kubo

La Spagna è un destino dell’attaccante giapponese, passato per la cantera del Barcellona durante l’adolescenza e riportato in terra iberica dal Real Madrid quest’estate, dopo la rivelazione definitiva nel Fc Tokyo. Il prestito al Maiorca darà a Kubo l’occasione per affinare le sue qualità migliori: creatività, accelerazione, capacità di saltare l’uomo senza perdere mai il controllo del pallone, portato quasi sempre avanti col piede sinistro. Conta già sette presenze con la Nazionale maggiore.

Dominik Szoboszlai

Era da tempo che l’Ungheria non produceva un talento così evidente fin dagli esordi nel calcio che conta. Szoboszlai è stato allevato nel settore giovanile del Salisburgo, quindi nella galassia della Red Bull, e forse per questo mescola la tecnica classica del football magiaro con un profilo moderno, dinamico. In teoria sarebbe un centrocampista, nella realtà si muove in tutte le zone del campo per ricevere il pallone, ripulirlo e poi orchestrare la manovra offensiva. È anche un ottimo tiratore da fermo.

Quattro gol belli di Dominik Szoboszlai, due su palla inattiva e due al termine di un’azione manovrata

Leonardo Campana

Attaccante centrale, è stato sempre schierato da titolare dal ct dell’Ecuador ai Mondiali Under 20. Le sue caratteristiche migliori sono la fisicità, la capacità di coordinarsi per il tiro da ogni posizione e la predisposizione al sacrificio, che si manifesta soprattutto in un pressing intenso sui difensori avversari. È figlio di Pablo Campana, ex tennista e attuale ministro del Commercio del governo di Quito. È cresciuto nel Barcelona di Guayaquil, e ha esordito già a 18 anni nella Nazionale maggiore.

“Classe 2000” è la serie di profili dei 50 più interessanti calciatori nati nel nuovo millennio, pubblicata originariamente sul numero 30 di Undici e realizzata in collaborazione con Wyscout. Qui c’è la prima puntata dedicata ad Ansu Fati 
Da Undici n° 30

 

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