Taarabt è tornato e gioca in un nuovo ruolo

In questa stagione al Benfica ha giocato più che nei due anni precedenti.

Farsi notare, scomparire, riapparire. Gli ultimi anni da professionista di Adel Taarabt sono stati un’altalena sportiva fra colpi di pura genialità e pesanti assenze da ogni forma di professionalità. Un talento lanciato in Premier League con il QPR (e il Tottenham e il Fulham) e passato in Italia da Milan e Genoa ma la cui dimensione presente, oltre che del passato più vicino, è legata al Benfica. Taarabt negli altri due anni lusitani aveva giocato solo 16 incontri mentre adesso, negli ultimi sei mesi, è arrivato già a quota 21. Inoltre, il passaggio del classe 1999 Gedson Fernandes al Tottenham non solo ha liberato un po’ di spazio per gli slot a centrocampo, ma pure, ha sancito la definitiva preferenza dell’allenatore di Setubal nei confronti di Taarabt. Gran merito del rilancio del marocchino è dell’allenatore Bruno Lage, che ha creduto in lui mettendolo al centro della sua visione tattica.

Per tutta la carriera Taarabt è stato gratificato come un dribblomane d’alta scuola, un giocatore da migliaia di click su YouTube per colpi di tacco e strappi improvvisi; ma allo stesso tempo, fin dai tempi del Milan, Taarabt è stato riconosciuto per i propri vizi poco professionali, tanto che già al Tottenham il suo allenatore Harry Redknapp lo aveva apostrofato come «il peggior professionista che abbia mai incontrato». Dunque la redenzione di Taarabt assume un valore doppio se comparata con il passato recente, connotato da anonimi passaggi in Serie A e appunto in Liga Nos, dove quelle giocate che lo avevano reso popolare erano invece sparite. In estate, il nuovo corso di Bruno Lage ha posto le basi per un progetto diverso (che tra l’altro sta riscuotendo risultati eccellenti) in cui Taarabt è diventato uno dei fondamentali del centrocampo. In questa stagione infatti il marocchino non è più un trequartista dai mille tocchi bensì il centrocampista di manovra di Lage, il regista, tanto che lo stesso Fernandes, considerato un patrimonio del calcio portoghese, ha fatto molta panchina grazie alla titolarità dello stesso Taarabt, a cui i tifosi del Benfica hanno anche dedicato un coro.

Il successo dell’ex Milan è una delle novità sportive di questa stagione calcistica e, soprattutto, di questi ultimi anni. Taarabt ha 30 anni ed è tornato a giocare dopo quattro stagioni poco redditizie e in generale molto fievoli per i risultati in campo (42 presenze e 3 reti). Adesso è titolare in un club che ha giocato la Champions League e lo fa al posto di un ascendente talento della Generazione Z, invertendo un fenomeno largamente condiviso dalle squadre nel calcio di oggi. Per questo il successo di Taarabt si esalta doppiamente: il suo ritorno fra i titolari è la presa di posizione di un trentenne al posto di un giocatore classe 1999, dunque il lavoro del marocchino è stato tale da recuperare il tempo perso negli anni e rimettendosi al pari di un calcio cambiato molto velocemente. Lage ha imposto ai suoi movimenti meno libertà di spaziare e una riduzione dei tocchi del pallone, ma il talento, quello dei migliaia di click su YouTube, è rimasto visibile in visione di gioco e qualità dell’impostazione. Migliorato anche fisicamente, Taarabt è stata una scommessa vinta da Lage, e i risultati stanno premiando entrambi. Taarabt si è dunque reimposto in un gioco attraente quale quello del Benfica di questa stagione, dove si attacca molto e in cui il marocchino è il primo costruttore di gioco. A trent’anni e con qualche chilo in meno.