Il Chelsea femminile sarà il primo club ad adattare gli allenamenti al ciclo mestruale delle atlete

Permetterà di prevenire gli infortuni e migliorare le prestazioni.
di Redazione Undici 14 Febbraio 2020 alle 18:23

La squadra femminile del Chelsea è attualmente seconda in classifica dietro al Manchester City, distante solo un punto, e peraltro ha una gara da recuperare. È un buon momento per le ragazze in Blues, che da questa settimana, inoltre, saranno aiutate da un nuovo programma di allenamenti adattato al loro ciclo mestruale. Il Chelsea, infatti, è diventato il primo club al mondo ad attuare una personalizzazione così mirata per gli allenamenti delle calciatrici. Secondo quanto riportato dal Telegraph, l’alimentazione e il lavoro fisico delle singole atlete saranno calibrati all’andamento delle mestruazioni. Secondo alcuni studi, molti infortuni ai legamenti del ginocchio sono connessi ai dolori del ciclo mestruale. Anche la Nazionale degli Stati Uniti aveva monitorato le fasi del ciclo delle giocatrici durante gli ultimi Mondiali in Francia, ma il Chelsea è il primo club a farlo quotidianamente.

A ideare questo nuovo programma è stata la manager della squadra Emma Hayes, che ha raccontato di aver capito il problema quando: «abbiamo perso nel 2016 la finale di FA Cup con l’Arsenal: ricordo che avevamo un sacco di giocatrici in campo nel loro periodo mestruale». Lo staff tecnico gestisce le proprie atlete con la dottoressa Bruinvels, il medico che ha brevettato l’app FitrWoman  che permette alle donne di registrare i cicli delle proprie mestruazioni e dei sintomi connessi, in modo da poter monitorare la propria situazione clinica. La Hayes ha fatto scaricare l’app a tutta la sua rosa così da poter gestire al meglio le condizioni sanitarie delle proprie calciatrici – insieme alla dottoressa Bruinvels, che visita una volta ogni due settimane la squadra a Cobham. Tramite le informazioni ricavate da FitrWoman, i membri dello staff tecnico possono personalizzare le sessioni d’allenamento in base alle esigenze fisiche delle calciatrici.

Hayes ha sottolineato l’importanza di iniziare a differenziare i sistemi d’allenamento maschili da quelli femminili. «È giusto dire che sono un’allenatrice in un settore in cui le donne sono sempre state trattate come “piccoli” uomini. L’applicazione di qualsiasi cosa, dalla riabilitazione alla forza e al condizionamento alla tattica, proviene tutto dalla base di ciò che fanno gli uomini». E spiega: «Il punto di partenza è che siamo donne e, in fondo, affrontiamo qualcosa di molto diverso dagli uomini una volta al mese. Queste giocatrici saranno la prima generazione di donne che sono ben educate sul loro ciclo mestruale e diffonderanno tale conoscenza il più possibile. Speriamo diventi una cultura all’interno di ogni club di calcio, in modo che tutti possano gestire al meglio i propri cicli mestruali». Anche la società campione in carica della Champions League femminile, l’Olympique Lione, sta pensando di intraprendere un percorso simile per migliorare la salute e le prestazioni delle atlete.

 

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