Focus — Paul Pogba

Sarà il protagonista del prossimo mercato, è un calciatore formidabile ma la sua carriera dà la sensazione di essere incompiuta.

Non è passato molto tempo da quando Paul Pogba era considerato uno dei migliori giocatori del mondo. Nel suo caso, questa certificazione era oggettiva, inconfutabile: per un anno, dall’estate 2016 a quella successiva, il centrocampista francese è stato il calciatore più costoso di sempre, per (ri)acquistarlo dalla Juventus il Manchester United investì una cifra superiore a 100 milioni di euro, per la prima volta nella storia fu abbattuto il muro della tripla cifra – in milioni di euro – per il cartellino di un giocatore. Come si vede in alcuni articoli che abbiamo scelto per raccontare la sua carriera e la sua storia, una cifra così alta non sembrava un azzardo, almeno non quattro anni fa: Pogba era il prototipo del giocatore del futuro, del centrocampista perfetto per la nostra era, aveva – e ha – una tecnica meravigliosa, un fisico incredibile, vede e interpreta il gioco in maniera ambiziosa, in tutte le fasi. Questa enorme qualità, però, è stata espressa a intermittenza. La discontinuità di Pogba si è manifestata poco durante l’esperienza alla Juventus, ancora meno con la Francia, ma ha finito per ammantare in maniera quasi irreversibile la sua seconda avventura al Manchester United – va detto che, negli ultimi anni, pure gli infortuni hanno alimentato questa sensazione di distanza tra il rendimento reale e il valore potenziale del giocatore.

L’incertezza di tutti noi in merito alla figura di Paul Pogba si è nutrita anche di eventi che non riguardano il campo: il personaggio che vive dentro e oltre il calciatore viene da sempre dipinto in maniera controversa, ci sono stati alcuni eventi e comportamenti discutibili da parte sua, ma forse siamo stati anche noi a essere troppo severi, ed esigenti, con un giocatore fortissimo, con un fuoriclasse che poteva e voleva segnare un’epoca, ma che però ha scelto la squadra giusta nel momento (storico) sbagliato. Anche per questo, forse, Pogba è già il protagonista del mercato-fantasma che sarà, che arriverà al termine di una stagione posticipata a data da destinarsi per la pandemia Coronavirus. Il suo addio allo United sembra certo se non addirittura inevitabile, le cose potrebbero cambiare ancora, non ci sorprenderebbe; solo che Pogba ha compiuto 27 anni pochi giorni fa, non ha ancora così tanto tempo per potersi imporre in maniera totale, per poter tenere fede alle immense promesse del suo talento. E lo United non sembra essere il posto giusto per dare una risposta definitiva a tutti i dubbi che ci sono. Non a caso, gli articoli che abbiamo letto e scelto per raccontarlo mettono in evidenza le contraddizioni di una carriera che resta scintillante, ma che dà pure la sensazione agrodolce dell’incompiutezza.

Why Paul Pogba is the 21st century prototype footballerThese Football Times
Nel corso della sua esperienza con la Juventus, Pogba veniva presentato e raccontato così: «A volte sembra un giocatore professionista in una partita di ragazzi, la combinazione di talento, atletismo e abilità superiori finisce per umiliare i suoi colleghi, e poi c’è quella qualità immateriale, non definibile a parole, che appartiene solo ai grandi fuoriclasse. Per questi motivi, Pogba è il calciatore-prototipo del 21esimo secolo».

Paul Pogba and the Power of PerceptionThe New York Times
Uno dei temi più ricorrenti nel racconto della carriera di Pogba, almeno negli ultimi anni, riguarda il suo rendimento altalenante in base alla maglia che indossa, quella della Francia oppure quella del Manchester United. Dopo il Mondiale vinto in Russia, Rory Smith ha scritto: «Pogba non cambia, però cambia il mondo intorno a lui. Ecco perché la forza della percezione influenza il nostro modo di giudicarlo».

Long read: Being Paul Pogba – life as football’s most scrutinised superstarFourFourTwo
In questo lungo articolo, Paul Pogba viene raccontato come calciatore ma soprattutto come fenomeno mediatico, come brand legato a un altro brand, quello del Manchester United. Viene definito «la superstar più seguita del calcio», perché «ogni suo tweet e ogni sua manifestazione pubblica sono eventi analizzati e pure criticati, forse in maniera eccessiva».

Il primo gol con la Juventus di Pogba, il primo gol da professionista di Pogba: un bel modo di presentarsi, non c’è che dire. Era il 20 ottobre 2012. Contro il Napoli realizzerà altre due reti che forse sono ancora più belle, e potete vederle qui

Paul Pogba could do so much more — but must be set freeThe Times
Un articolo fazioso, dalla parte di Pogba, che però dice molto sul rapporto tra il centrocampista francese e il mondo intorno a lui: «Se viene schierato in un ruolo a lui congeniale, in una squadra che funziona, è palesemente un fuoriclasse di caratura mondiale, un “professionista perfetto” per usare le parole che usano per definirlo dall’interno del Manchester United. Spesso, invece, viene descritto come un giocatore non decisivo e con atteggiamenti da divo».

Pogba, el futbolista deseado: “Si no le gusto a alguien, pues que no me siga”ICON
In questa lunga intervista, Pogba spiega che tutto ciò che fa in campo e quando si trova sotto i riflettori, quindi praticamente sempre, appartiene a lui, è un’espressione della sua personalità, e in questo discorso anche la moda occupa uno spazio importante: «Vedo che le persone, anche quelle che non hanno nulla a che fare con il calcio, parlano di Pogba, il ragazzo che balla, che si lascia fotografare per le copertine delle riviste e tutto il resto. Sto solo cercando di essere me stesso. Io sono così. Anche questo è un gioco. Ad esempio, davanti a un obiettivo mi sento bene, mi diverto. Fa tutto parte del mio stile, anche del mio senso estetico, in cui i colori sono molto importanti».

Un gol significativo, non solo per il tiro

La rete segnata da Pogba nella finale dei Mondiali contro la Croazia sarà ricordata perché Paul tira prima col destro e poi fa gol col sinistro in un tempo brevissimo, in poco più di un secondo praticamente. Ma prima, all’alba dell’azione, è lo stesso Pogba a lanciare nello spazio Mbappé con un meraviglioso pallone teso, lungo, tagliato ma non alto, un lancio geniale che forse racconta meglio di tante altre “giocate Youtube” il talento sconfinato del centrocampista francese.

Pochi altri giocatori al mondo si coordinano come Pogba

Se proprio fossimo costretti a scegliere una, la migliore, tra le doti di Paul Pogba, non avremmo dubbi: la capacità di coordinarsi per il tiro. La conclusione che infila il portiere dello Swansea è perfetta nella traiettoria, il pallone entra in porta dopo un percorso a uscire, è assolutamente imprendibile. Ma il meglio viene appena prima: il rimbalzo sembra perfetto ma poi si rivela un po’ arretrato, però Pogba riesce a trovare ugualmente, rapidamente, la miglior posizione con tutte le parti del suo corpo; il francese non è solo fisicamente maestoso nell’andarsi a prendere lo spazio per calciare, ma è anche efficiente e soprattutto elegante, mette insieme funzionalità ed estetica del tiro, tutte cose che rendono questo gol davvero impressionante.