I piani dei campionati europei per ripartire dopo il blocco per il Coronavirus

Premier League e Bundesliga sono i tornei che più spingono per riprendere: ma non prima di maggio, e il tutto a porte chiuse.

Fra dieci giorni sarà passato un mese esatto da quando il governo italiano ha emanato un decreto che ha coinvolto anche la Serie A, bloccando il campionato senza una data di riapertura, una decisione intrapresa una settimana dopo anche dalla Liga, dalla Ligue 1, dalla Premier League e dalla Bundesliga. Il calcio è un’azienda fondamentale nell’economia di un Paese, e il flusso finanziario favorito da questo settore crea molti posti di lavoro e grandi cicli di business: ma a causa del blocco dovuto al Coronavirus, queste attività economiche rischiano di cessare o di ridursi con gravi conseguenze. Per questo molti club stanno spingendo per una prossima riapertura dei campionati, con delle soluzioni studiate per permettere alle società di rispettare gli accordi televisivi e dunque evitare sanguinose perdite finanziarie. Sia la Bundesliga sia la Premier League, per esempio, sono già al lavoro su una strategia per concludere la stagione durante l’estate, come riportato dai media internazionali.

In Inghilterra la situazione è ancora molto grave e la nazione è in quarantena forzata oramai da due settimane. La Premier League ha giocato il suo ultimo turno il weekend del 3 marzo e quasi tutte le squadre del campionato hanno sospeso gli allenamenti di gruppo. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il progetto inglese prevede una riapertura del campionato nel primo fine settimana di maggio – sabato 2 e domenica 3 – seguendo il normale ordine delle partite, e terminando l’ultima giornata domenica 12 luglio. Le partite si disputerebbero intransigentemente a porte chiuse e senza nemmeno la presenza degli addetti ai lavori come giornalisti, commentatori e osservatori, e pertanto, l’ingresso allo stadio sarebbe garantito esclusivamente agli operatori delle tv, al personale medico e addetto alla sicurezza. Ai club inoltre verrà concessa la possibilità di ampliare il numero dei giocatori in rosa da 25 a 29 così da poter evitare possibili guai fisici e garantire più ricambi agli allenatori. Questa proposta elaborata dalla Premier League vuole soprattutto evitare di perdere il ricco contratto firmato con i broadcaster per il triennio 2019-2021, che attualmente garantisce ai club tre miliardi di euro per tre stagioni. Se non si giocasse le televisioni chiederebbero un rimborso e le società sarebbero costrette a dover rinunciare a dei soldi, come nel caso della vincente del torneo, a cui spetterebbero 57 milioni, o all’ultima, a cui ne andrebbero 20.

Anche se non come la Premier League, pure la Bundesliga ha dei ricchi contratti con le televisioni per la trasmissione delle proprie partite, e per questo, come riporta Kicker, in Germania c’è un piano per riportare le squadre a giocare appena possibile. Non c’è ancora un progetto pienamente definito e anzi, manca ancora di date precise e di dettagli sulla sicurezza, ma secondo quanto comunicato dalla Federcalcio locale il campionato tedesco dovrà per forza concludersi entro il 30 giugno, con le partite disputate interamente a porte chiuse. Il capo della Dfl ha spiegato: «Il calcio professionistico può funzionare solo se viene giocato di nuovo. Per ora stiamo lavorando intensamente su come poterci rialzare dopo la crisi. Decine di migliaia di aziende avranno bisogno di un riavvio, incluso il calcio professionistico».

In Italia invece l’elaborazione di un progetto di riapertura è per il momento fortemente discussa: da un lato la Lega vorrebbe riaprire per non rinunciare agli accordi televisivi, dall’altra ci sono alcuni club e il Governo che per il momento non vogliono prendere in considerazione l’ipotesi. Massimo Cellino, presidente del Brescia, è stato uno dei primi a esporsi verso la chiusura definitiva di questa stagione, seguito anche dal presidente della Fiorentina Commisso e da Urbano Cairo, presidente del Torino, che ha ammesso: « Per noi, con due mesi di sosta, si ripartirebbe a fine maggio, sempre che non serva più tempo. Per le squadre vorrebbe dire cominciare ad allenarsi a fine maggio e quindi iniziare le partite a fine giugno, giocare a luglio e agosto. Poi dare un mese di vacanza, un mese per allenarsi e ripartire per il prossimo campionato non prima di novembre. Non si può fare».