Il Leicester ha pubblicato un documentario sull’anno della vittoria in Premier League

La stagione incredibile della squadra di Ranieri, Kanté, Vardy, Mahrez, raccontata in un'ora e mezza di immagini disponibili gratuitamente su Youtube.

Sono passati quattro anni da una delle più grandi imprese sportive di sempre, e sono stati pure quattro anni molto intensi: il Leicester di Claudio Ranieri è una squadra ancora viva nell’immaginario collettivo, anche se nel frattempo ha vissuto un (inevitabile?) ridimensionamento dopo la stagione del titolo vinto, la tragica morte del presidente Vichai Srivaddhanaprabha, un nuovo entusiasmante progetto fondato sulla leadership di Brendan Rodgers. Prima del lockdown per la pandemia Coronavirus, le Foxes erano davvero a un passo dalla qualificazione alla Champions League, un’impresa straordinaria che però resterà sempre secondaria rispetto a quanto avvenuto nel 2016. Forse anche per questo la dirigenza del City ha deciso di pubblicare proprio in questi giorni un documentario sulla stagione del titolo, in cui si ripercorre l’incredibile storia della squadra affidata a Ranieri nell’estate 2015, e capace di ribaltare tutte le gerarchie del calcio inglese.

Nei 92 minuti di montaggio, c’è la ricostruzione progressiva, quasi day by day, di un anno irripetibile: si comincia dall’assunzione di Ranieri al posto di Nigel Pearson, una scelta inattesa soprattutto per i tifosi del Leicester, molto legati all’attuale manager Watford, uomo simbolo della promozione in Premier del 2014 e della salvezza nella stagione successiva; poi ci sono le immagini di ogni partita, i gol di Vardy, i dribbling creativi di Mahrez, le parate di Schmeichel, intervallate dalle (iconiche) conferenze stampa di Ranieri e da altre interviste ai protagonisti di quella stagione. Le ultime immagini sono quelle della festa sul bus scoperto per le strade di Leicester. Il documentario è in alto, è stato reso disponibile dal Leicester su Youtube, nel proprio canale ufficiale, ed è completamente gratuito. Un buon modo per poter passare un’ora e mezza di questi giorni di quarantena, non c’è che dire.