Dopo aver portato Ndombele ad allenarsi nel parco, Mourinho ha ammesso di aver sbagliato

«Le mie azioni non sono state in linea con le disposizioni del governo».

José Mourinho ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in seguito alle polemiche per la sua sessione di allenamento al parco di Monken Hadley Common, nel Nord di Londra, con Tanguy Ndombele, centrocampista del Tottenham. Il manager portoghese è stato fotografato a pochi metri dal suo calciatore, ed è stato molto criticato per non aver rispettato le regole governative inglesi sul distanziamento sociale tra gli individui. Nella nota, Mourinho ha ammesso di aver sbagliato, dice di accettare che le sue azioni «non sono state in linea con il protocollo del governo»; dopo ha aggiunto che «è fondamentale che tutti noi facciamo la nostra parte e seguiamo i consigli del governo al fine di sostenere i nostri eroi nel servizio sanitario e salvare la vita degli altri».

Le istruzioni restrittive del governo inglese proibiscono l’attività fisica all’aperto a distanza ravvicinata, e il contatto con persone che non appartengono al proprio nucleo familiare. Eppure Mourinho non ha saputo rinunciare a un allenamento personalizzato con l’ex centrocampista del Lione, acquistato dal Tottenham nell’estate 2019 per 60 milioni di euro – l’affare in entrata più oneroso nella storia degli Spurs. Proprio Ndombele era stato molto criticato dal suo nuovo allenatore poco dopo l’avvicendamento in panchina con Pochettino: Mourinho gli aveva rimproverato una scarsa condizione fisica, e magari stava cercando di sfruttare lo stop causato dalla pandemia Coronavirus per aiutare il giocatore. Anche Serge Aurier ha pubblicato sui social un video in cui correva accanto a un’altra persona, così il Tottenham ha detto, attraverso un portavoce, ha ricordato a tutti i tesserati che «devono rispettare le distanze sociali quando ci si allena all’aperto. Continueremo a rafforzare questo messaggio». Evidentemente, finora, non tutti l’hanno recepito appieno.

José Mourinho è arrivato al Tottenham il 20 novembre 2019, un anno dopo la fine della sua esperienza al Manchester United. Da allora, il rendimento degli Spurs è stato altalenante: in 20 partite, la squadra allenata dal portoghese ha messo insieme undici vittorie, quattro pareggi e cinque sconfitte. Al momento dello stop all’attività agonistica, il Tottenham era all’ottavo posto in campionato, sette punti più giù rispetto alla zona Champions League, ed era stato eliminato da tutte le coppe, nazionali e internazionali.