Talento e speranze dell’Italia Under 17

Nell'ultimo biennio gli Azzurrini hanno colto degli ottimi risultati, e anche il nuovo ciclo promette molto bene.

L’Italia Under 17 è una Nazionale che non sta mai ferma, che è in continuo rinnovamento. Lo impone il calendario internazionale: la prima selezione azzurra a competere in manifestazioni ufficiali gioca con un ritmo calzante, gli Europei si disputano ogni anno in un Paese diverso, e prima della fase finale ci sono due gironi di qualificazioni da superare. Prima dello stop per la pandemia, la squadra di Carmine Nunziata era riuscita a vincere il primo gruppo eliminatorio dell’edizione 2020 con relativa facilità – tre vittorie su tre, dodici gol realizzati e zero subiti contro Lussemburgo, Irlanda del Nord e Turchia – ed era attesa alla fase élite, in cui avrebbe affrontato Polonia, Galles e Montenegro. In palio, c’era un posto per la fase finale – in programma in Estonia – e uno per gli spareggi. Tutto è stato rimandato a data da destinarsi, ma il percorso della nuova Under 17 aveva alimentato le speranze per il futuro.

Era andata così, così bene, anche nei due cicli precedenti, con due finali raggiunte agli Europei di categoria: la sconfitta contro l’Olanda (2-4 a Dublino, il 19 maggio 2019) è una sorta di maledizione, nel 2018 gli Azzurrini hanno affrontato lo stesso avversario all’ultimo atto e hanno conseguito lo stesso risultato, maturato però ai calci di rigore. L’ottimo percorso fatto un anno fa ha portato gli Azzurrini ai Mondiali Under 17, giocati in Brasile a cavallo tra ottobre e novembre. Il sogno iridato è durato fino ai quarti di finale, grazie alle vittorie contro Isole Salomone, Messico ed Ecuador agli ottavi. Solo il Brasile padrone di casa – e poi campione del mondo – è riuscito a frenare la corsa dei ragazzi di Nunziata (0-2). I progressi sono stati comunque evidenti: era dal 2009, sei edizioni della Coppa del Mondo, che l’Italia non riusciva ad avanzare così tanto nel torneo.

Gli highlights di Ecuador-Italia 0-1, match degli ottavi di finale degli ultimi Mondiali Under 17

I risultati raggiunti sono uno spot per il calcio italiano, e basta guardare le ultime liste dei convocati di tutte le selezioni giovanili per capire come il progetto sia stato pensato e attuato nel modo giusto: il centrocampista della Roma Alessio Riccardi, capitano e stella dell’Under 17 che ha sfiorato il titolo continentale nel 2018, indossa oggi la fascia dell’Under 19; il portiere Russo, i difensori Gozzi e Armini, i centrocampisti Gyabuaa e Greco e l’attaccante Vergani erano tutti in campo due anni fa, nella finale contro l’Olanda, e hanno giocato l’ultima amichevole dell’Under 19. Anche alcuni reduci del Mondiale 2019 sono saliti al livello superiore: tra questi, i portieri Molla e Rinaldi, il difensore Dalle Mura, e l’attaccante Capone fanno parte dell’Under 18 allenata da Bernardo Corradi; per Tongya, Udogie e Panada si sono spalancate le porte dell’Italia Under 19 guidata da Alberto Bollini, che come l’Under 17 era attesa dalla fase élite di qualificazione agli Europei di categoria.

Nel nuovo gruppo di Carmine Nunziata, i ragazzi che hanno fatto da trait d’union tra il passato e il presente sono il centrocampista dell’Atalanta Samuel Giovane e l’attaccante dell’Inter Wilfried Gnonto. Hanno partecipato agli Europei e ai Mondiali 2019, solo che l’hanno fatto da giovanissimi, essendo nati entrambi nel 2003. Giovane e Gnonto sarebbero stati tra i protagonisti del torneo continentale insieme ad altri aspiranti giocatori che hanno fatto benissimo nella prima fase delle qualificazioni: l’interista Luca Magazzù, autore di tre reti in tre partite; Ramen Cepele, difensore dell’Inter di origine albanese, che ha segnato contro Lussemburgo e Turchia; Fabio Miretti, centrocampista della Juventus; Alessio Rosa, attaccante dell’Atalanta.

La Nazionale Under 17 è una squadra forte e perfettamente calata nel suo tempo: la qualità dei giocatori è evidentemente molto alta, e poi ci sono molti italiani di seconda generazione, ragazzi nati e cresciuti nel nostro Paese che evidenziano come l’integrazione rappresenti una ricchezza a tutti i livelli, sportivo, culturale, sociale. Al termine dell’ultimo stage, svoltosi a Coverciano dal 10 al 13 febbraio, il commissario tecnico Carmine Nunziata aveva espresso parole di apprezzamento per il suo nuovo gruppo: «Ovviamente abbiamo ancora alcuni difetti da limare, ma sono fiducioso in vista dei prossimi impegni». Purtroppo la pandemia non ci ha permesso di verificare sul campo quanto fossero esatte le nostre sensazioni positive su questo ciclo dell’Under 17, su questi talenti in rampa di lancio, ma è solo questione di tempo, di attesa. Le premesse e le promesse sembrano essere quelle giuste.