Il Cambuur stava dominando il campionato di seconda divisione olandese, ma il Coronavirus l’ha annullato

Aveva undici punti di vantaggio sulla terza in classifica, ma la Federazione dei Paesi Bassi ha congelato le promozioni in Eredivisie.
di Redazione Undici 28 Aprile 2020 alle 11:18

Lo stop definitivo ai campionati imposto dalla KNVB, la Federazione calcistica olandese, è stato un provvedimento che ha fatto discutere. Per alcuni, la decisione di congelare la stagione è parsa troppo sbrigativa, considerando che tutte le leghe europee – e non solo – sono ancora sospese, alle prese con la pandemia, e non hanno ancora capito quale sarà il proprio destino. Tra tutti, però, coloro che sono rimasti più sconcertati dalla scelta della Federazione sono i giocatori e lo staff dello Sportclub Cambuur della città di Leeuwarden, squadra di Eerste Divisie, la seconda divisione del campionato dei Paesi Bassi. La società è stata fondata nel 1964, non ha una grande tradizione sportiva – sette stagioni in massima serie e zero trofei vinti, il migliori risultato mai raggiunto è la semifinale della Coppa d’Olanda nel 2017 –, eppure in questa stagione era riuscita a imporsi come la migliore realtà del torneo: al momento dello stop, aveva ipotecato la promozione, con 66 punti conquistati in 29 partite, undici di più della terza classificata, il Volendam. A nove partite dalla fine, era difficile pensare a un crollo così verticale che potesse compromettere l’esito di un campionato segnato.

Invece la Federazione olandese ha disposto il blocco di promozioni e retrocessioni, quindi il Cambuur si è visto annullare questi suoi grandi risultati. Il capitano della squadra, Erik Schouten, ha raccontato al Guardian come hanno saputo di questo provvedimento controverso: «Sapevamo che la Federazione avrebbe reso pubblica la decisione, eravamo certi che ci avrebbero riconosciuto la promozione. Poi è andata diversamente. Siamo rimasti in silenzio per dieci minuti, non potevamo credere al fatto che le istituzioni potessero annullare tutti gli sforzi che avevamo fatto». L’amministratore delegato del club, Ard de Graaf, ha detto che la scelta dei dirigenti federali è stata «illogica e ingiusta», anche perché «non c’è stata maggioranza assoluta nelle votazioni, quindi la KNVB ha preso la propria decisione in autonomia».

Il Cambuur aveva proposto di allargare l’Eredivisie a venti squadre, con due promozioni dalla seconda divisione (le prime due classificate) e bloccando le retrocessioni. In pratica, lo stesso criterio utilizzato per assegnare i cinque posti per le coppe europee del prossimo anno: rendere “definitiva” la classifica del campionato prima dello stop per la pandemia. Invece, per il campionato cadetto è stata scelta una strada diversa. De Graaf ha criticato la Federazione proprio su questo punto («nessuno si aspettava che avrebbero utilizzato due soluzioni così lontane tra loro»), il capitano Schouten ha detto che si tratta di «un grande scandalo». Il Cambuur sta pensando di intraprendere un’azione legale, l’amministratore delegato della società spiega che «si tratta di un atto dovuto, lotteremo in ogni sede per i nostri fan, per i nostri giocatori, ma anche per rispondere al grande sostegno che ci è arrivato da tutto il Paese».

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