Mentre i campionati sono stati ufficialmente fermati in Belgio, Olanda e Francia, con i primi due che hanno deciso di non assegnare il trofeo e il Psg invece campione di Ligue 1, in Inghilterra la data fissata per il ritorno sembrerebbe essere lunedì 8 giugno, secondo la tabella di marcia fissata, per ora ipoteticamente, da quello che è stato chiamato Project Restart.
La Premier League è stata interrotta il 13 marzo, e nessuna partita è stata più giocata da quando Mikel Arteta, allenatore dell’Arsenal, è risultato positivo a un tampone per Covid-19. Il 3 aprile è stata decisa la sospensione a tempo indeterminato. I piani per il ritorno prevedono, secondo un documento di cui ha parlato il Director of football Richard Garlick, mascherine per ogni giocatore agli allenamenti, test per tutti e distanziamento sociale anche nei parcheggi degli atleti, oltre alla sanificazione per tutti gli strumenti del mestiere, inclusi tutti i palloni.
Nonostante questo, molti giocatori stanno iniziando a dire che il ritorno al campo non è prioritario, o meglio, da ammettere le loro paure. Uno di questi è Sergio Agüero, che ha parlato con il programma televisivo spagnolo El Chiringuito de Jugones. «La maggior parte dei giocatori è spaventata», ha detto l’attaccante del Manchester City, manifestando una legittima confusione sul futuro. «Quando torneremo, penso che tutto sarà molto teso, noi staremo molto attenti, ma quando qualcuno si ammalerà tutti penseranno: cosa sta succedendo?». «Sarà difficile giocare la Champions League ad agosto», ha aggiunto sulla possibilità di non concludere ancora le coppe europee.
Agüero non è l’unico giocatore ad aver espresso i dubbi sul ritorno ai campi: Gary Neville, ex difensore dello United e uno dei commentatori più apprezzati da qualche anno, è stato ancora più duro: «Quante persone devono morire giocando a calcio prima che diventi intollerabile? Un giocatore? Un membro dello staff in terapia intensiva?», ha detto ieri, sottolineando come la Premier non dovrebbe ricominciare prima di settembre. Anche l’attaccante del Brighton Glen Murray ha detto che non capisce come sarà possibile rispettare il social distancing durante un allenamento, e soprattutto durante una partita.