Son è stato uno dei migliori nel camp militare in Corea del Sud

Tre settimane di prove durissime.
di Redazione Undici 08 Maggio 2020 alle 11:32

Son Heung-min non ha potuto tirarsi indietro dal camp di addestramento militare obbligatorio in Corea del Sud: tre settimane di prove durissime, che però sono già finite e, anzi, sono state superate brillantemente dall’attaccante del Tottenham. Il corpo dei marine del Paese asiatico, sulla sua pagina Facebook, ha pubblicato la notizia della fine del periodo di formazione; un portavoce dell’esercito, poi, ha spiegato all’agenzia Afp che il 27enne di Chuncheon è risultato uno dei migliori nella sua unità, composta da 157 reclute.

Son era stato inizialmente esonerato dalla leva obbligatoria di 22 mesi grazie alla vittoria della Corea del Sud ai Giochi Asiatici del 2018, che si sono tenuti in Indonesia. Il successo colto con la maglia della Nazionale gli ha permesso di “limitare” i suoi doveri a questo addestramento di tre settimane. In ogni caso, l’attaccante del Tottenham ha dovuto sottoporsi a esercitazioni faticose, per esempio scontri a fuoco simulati e marce da trenta chilometri, ma anche prove di resistenza a situazioni limite, come quella per difendersi dagli effetti di bombe altamente nocive, all’idrogeno oppure radioattive.

Son si è trasferito al Tottenham dal Bayer Leverkusen nel 2015, per acquistarlo gli Spurs hanno investito 18 milioni di sterline. Nelle ultime quattro stagioni ha sempre superato la doppia cifra per gol realizzati, e al momento dell’interruzione delle attività agonistiche a causa della pandemia il suo score era molto positivo – 16 reti in 32 presenze di tutte le competizioni. Con la Nazionale della Corea del Sud, Son ha partecipato a due edizioni dei Mondiali e tre della Coppa d’Asia; il miglior piazzamento è stato il secondo posto al torneo continentale del 2015, quando un suo gol non bastò a sconfiggere l’Australia in finale (1-2).

>

Leggi anche

Calcio
Gli adesivi dei tifosi inglesi stanno diventando un atto politico, e sono sempre più orientati verso tematiche woke
La cosiddetta "culture war" oggi viene combattuta anche da chi frequenta gli stadi, con degli sticker che si stanno rivelando degli inaspettati baluardi di progressismo.
di Redazione Undici
Calcio
Stefano Pioli e la Fiorentina, storia di un’implosione
Una difesa a tre a dir poco inefficace, Kean depotenziato, assenza totale di reazione di fronte alla crisi. E uno scollamento preoccupante tra risultati e ambizioni.
di Redazione Undici
Calcio
Adesso anche Pep Guardiola è diventato un amante del gioco in contropiede
I dati di quest'avvio di stagione sono notevoli, orientati a un tipo di gioco che non eravamo abituati a vedere nel calcio di Pep.
di Redazione Undici
Calcio
Negli ultimi sessant’anni, nessun allenatore del Real Madrid ha iniziato bene come Xabi Alonso
Il Real ha giocato 14 partite e ne ha vinte 13. Ha subito pochissimi gol e ha messo Mbappé nelle condizioni di essere devastante.
di Redazione Undici