Il primo weekend di Bundesliga ci ha lasciato alcune immagini indelebili, di un calcio che non conoscevamo prima di oggi: i giocatori distanziati in panchina o le esultanze “a distanza di sicurezza” hanno raccontato in tutta evidenza come anche nelle piccole cose c’è stato un cambiamento repentino, inatteso. Ovviamente, gli stadi a porte chiuse incarnano – e continueranno a farlo nei mesi a venire – il senso più profondo del calcio nell’era del Covid-19, con quel silenzio irreale che è il prezzo da pagare per poter rivedere la palla tornare a rotolare sui campi da gioco. Tifosi, calciatori e staff si sono misurati con una realtà nuova; ma anche gli addetti ai lavori, come i telecronisti e i giornalisti, hanno dovuto fare i conti con situazioni non esattamente ordinarie.
Per i cronisti esteri raggiungere gli stadi tedeschi era impossibile, così l’unica alternativa era quella di realizzare la telecronaca in “smart working”. È il caso di Ian Darke, giornalista di Espn e Bt Sport, che su Twitter ha postato un video in cui, ripreso di spalle, lo si vede in casa, munito di cuffie e schermo, per raccontare al meglio quello che succedeva in campo. «Giorni davvero strani», è stato il commento del cronista.
Home-spun commentary on Bundesliga. Strange days indeed. pic.twitter.com/JKJoQhttX6
— Ian Darke (@IanDarke) May 16, 2020