Alcuni giocatori in Premier non vogliono tornare ad allenarsi

Tra loro, c'è anche N'Golo Kanté, assente all'ultimo allenamento.

Adrian Mariappa, difensore del Watford, è tra i positivi al Coronavirus. Una notizia che non si aspettava assolutamente, come ha riferito al Telegraph: «È qualcosa che mi ha colto di sorpresa, non ho mai lasciato casa in questi giorni. Tranne qualche esercizio fisico e piccole passeggiate con i bambini, sono rimasto ad allenarmi in casa. Non so davvero come mi sia potuto succedere». Il giamaicano aggiunge di «sentirsi bene come al solito», ma il suo caso riaccende l’attenzione in Inghilterra sull’opportunità di riprendere a giocare. Ancor prima che la notizia della positività di Mariappa venisse diffusa, il capitano del Watford Troy Deeney aveva categoricamente escluso la possibilità di tornare ad allenarsi: «Basta una persona per infettarsi all’interno del gruppo, e io non voglio portare il virus in casa mia. Mio figlio ha solo cinque mesi, ha avuto difficoltà respiratorie, non voglio tornare a casa e metterlo in pericolo».

Con le squadre di Premier tornare ad allenarsi – seppur senza contatti, con esercitazioni tenute in piccoli gruppi – molti giocatori hanno espresso la propria preoccupazione. In tutto, sono sei i calciatori risultati positivi – su 748 test – ai test effettuati negli ultimi giorni. Ma per molti il protocollo messo in atto dalla lega non è sufficiente. N’Golo Kanté, nonostante sia risultato negativo al test, ha deciso di non presentarsi all’allenamento dell’ultimo mercoledì – un’assenza approvata dal tecnico Lampard. Il francese è spaventato dal rischio contagio, e il club non ha voluto calcare la mano. E se gli esempi di Kanté e Deeney venissero seguiti da altri giocatori di Premier?

Altri giocatori, invece, sembrano essersi adattati senza problemi alla nuova situazione. Come Harry Maguire, capitano del Manchester United, che ha detto: «L’ambiente in cui ci alleniamo è sicuro. Tutti lo rispettiamo, e finché continuiamo così sono sicuro che non avremo problemi». La Premier, in un primo momento, aveva intenzione di ricominciare il 12 giugno, ma sembra che l’attesa dovrà protrarsi oltre.