I dieci anni dal Triplete dell’Inter sono stati celebrati da José Mourinho con un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ripresa da tanti media internazionali. Una delle parti più interessanti su quella stagione riguarda ovviamente la sfida di ritorno delle semifinali di Champions, l’epica partita del Camp Nou contro il Barcellona. Il tecnico portoghese ha definito la sconfitta (1-0 in favore dei catalani) come «la più bella della carriera», ma ha anche raccontato alcuni retroscena. Per esempio, ciò che ha detto nell’orecchio a Guardiola, in uno dei momenti più iconici del loro infinito duello: «Thiago Motta era appena stato espulso, e io gli ho semplicemente detto “Non fare festa, che la partita non è ancora finita”».
Mourinho fa riferimento all’episodio del cartellino rosso comminato a Thiago Motta per gomitata a Busquets. Secondo il suo racconto, dopo l’espulsione «i giocatori del Barcellona in panchina esultarono come se avessero già vinto. A quel punto, Pep chiama a sé Ibrahimovic per parlare di cambiamenti tattici per giocare la partita in superiorità numerica». Alla fine, il Barça riuscì a trovare un solo gol, con Piqué. Secondo Mourinho, quella sfida si giocò sui 180′ e «si è conclusa con la nostra vittoria per 3-2, in condizioni epiche».
Secondo Mourinho, quella partita fu decisiva per la decisione di lasciare l’Inter a fine stagione: «Dopo il passaggio del turno contro il Barcellona, sapevo che avremmo vinto la Champions. E allora decisi di lasciare. Moratti l’avevo preparato: senza bisogno di parole, la temperatura del nostro abbraccio gli fece capire cosa volevo. Mi disse: “Dopo questo, hai il diritto di andare”. Era il diritto di fare quello che volevo, non di essere felice: e infatti sono stato più felice a Milano che a Madrid».