Focus — David Silva

Un genio del calcio che ha vinto tutto con la Spagna e ha segnato la storia del Manchester City e della Premier League.

Quando è arrivato al Manchester City, dieci anni fa, sembrava un “semplice” colpo in entrata di un club neoricco che voleva acquistare sul mercato, piuttosto che costruire, la propria identità. Oggi che David Silva ha annunciato e poi nuovamente confermato – proprio in questa settimana – l’intenzione di lasciare l’Inghilterra, che ha detto di «essere alla ricerca di una nuova sfida», le cose sono cambiate: come vedrete negli articoli che abbiamo scelto per raccontare la sua carriera, Silva è considerato uno dei giocatori stranieri più importanti nella storia della Premier League, ha segnato un’epoca nel Manchester City ma anche nel campionato inglese, dando un’impronta reale a un club con un progetto molto più complesso e profondo rispetto alle premesse iniziali – una sensazione che si è acuita quando Guardiola è diventato manager e vero uomo-immagine del City, inteso come Manchester City ma anche come City Football Group.

Il centrocampista spagnolo è l’espressione sul campo delle idee di Guardiola, dei concetti che stanno alla base del City, incarna un’idea di spettacolo e arte e bellezza in un contesto vincente. In effetti David aveva già vinto tutto con la Spagna prima di sbarcare in Premier League, poi ha affermato la sua classe superiore anche in Inghilterra, grazie alla sua qualità tecnica, alla suo capacità di adattamento; è diventato un regista offensivo che gioca nel ruolo di mezzala, è stato un giocatore imprescindibile e una figura trascinante per una squadra che, oggi, può fare a meno di lui. O almeno dovrebbe, perché Silva nel frattempo ha “istruito” Bernardo Silva, De Bruyne, forse anche Phil Foden, a pensare, a muoversi, a ragionare come lui. I suoi possibili eredi non hanno la sua classe, forse neanche le sue caratteristiche, ma si sono dovuti ispirare a lui, e sembra che sia stata la scelta giusta. Alla ripresa dopo la pandemia, qualora si tornasse davvero a giocare, David ha un ultimo obiettivo: la Champions League con il City. Gli manca solo quella per chiudere una carriera perfetta. Ci proverà un’ultima volta, noi intanto abbiamo letto in giro perché è così speciale, abbiamo visto qualche video, insomma ci siamo goduti un po’ delle cose meravigliose che ci ha fatto vedere negli ultimi anni.

Silva: “Siempre me he dedicado a servir”El País
Un’intervista interessante, in cui David spiega come intende il gioco del calcio e il ruolo di centrocampista, almeno secondo la sua visione: «Ho iniziato come trequartista, poi sono diventato centrocampista. Il mio “problema” è che sono stato e sono un giocatore molto versatile, ma ho sempre pensato e agito con assoluta libertà, proprio come un centrocampista. Perciò questo cambiamento di ruolo non è stato difficile».

David Silva still the conductor even if his tempo may be on the waneThe Guardian
Dopo una partita del 2018 in cui Silva «ha mostrato che il tempo può passare anche per lui», Barney Ronay del Guardian si “preoccupa” non per il giocatore spagnolo, ma per il City: «Silva giocherà altri due anni, più o meno, ma aleggia la sensazione che il City debba fare un grande sforzo per sostituire un giocatore che in realtà sarà impossibile sostituire davvero, perché le sue qualità sono enormi quanto preziose».

David Silva: The Greatest Foreign Player in Premier League HistorySports Illustrated
«Nessun giocatore sembra composto sicuro nel controllo come Silva, nessun semplice mortale ha la sua stessa visione di gioco e il suo talento creativo. Nessuno dei giocatori che sono sbarcati in Premier League possono dire di aver cambiato radicalmente il gioco come ha fatto lui, come ha fatto David Silva. Peter Schmeichel, Thierry Henry, Eric Cantona e Patrick Vieira: anche questi nomi che sembrano intoccabili hanno avuto la stessa influenza di El Mago, il miglior giocatore straniero nella storia della Premier League».

Non è un caso che il Manchester City abbia scelto di celebrare le 400 presenze ufficiali di David Silva con una compilation dei suoi assist. Tra tutte le cose che Silva sa fare benissimo, i passaggi decisivi per i compagni – dietro le linee avversarie, facendo passare il pallone in corridoi invisibili ai comuni mortali – sono probabilmente la sua forma d’arte più alta. La cosa più sorprendente di questo video è l’assoluta semplicità con cui Silva fa giocate complicatissime e anche irridenti, la sicurezza in ogni suo controllo, in ogni suo tocco, la certezza – da parte dei suoi compagni – che il pallone sarà servito coi tempi giusti, nel modo giusto.

David Silva leaving Manchester City is the end of an era – he is the cool head amid the chaosThe Telegraph
Quando Silva annuncia per la prima volta la sua intenzione di lasciare il Manchester City nel 2020, escono subito i primi articoli che celebrano la sua avventura in Inghilterra. In questo del Telegraph si legge che Silva è «un giocatore che sa rimanere freddo nel bel mezzo del caos, un campione a cui è fin troppo difficile togliere la palla, basta chiederlo a tutti gli avversari che l’hanno affrontato, e proprio tutti confermeranno questa sensazione».

Manchester City team-mates call him Merlin – departing David Silva deserves a statueThe Times
Pochi giorni fa, il Times riprende il filone dei pezzi agiografici e racconta come i compagni di squadra abbiano iniziato a chiamare David Silva col nome del mago di fantasia più famoso, Merlino, e di come il centrocampista spagnolo «meriti una statua per tutto ciò che ha fatto e rappresentato nella storia del Manchester City e della Premier League».

Pura qualità, anche sotto porta

Un giocatore con la sensibilità tecnica di David Silva, con la sua intelligenza, non può che essere completo, quindi in grado di essere decisivo anche sotto porta. La sua media gol – 74 reti in 424 presenze con il City – è abbastanza elevata, così come la qualità media delle sue realizzazioni: le più belle sono quelle realizzate con il sinistro a giro sul secondo palo, magari dopo uno, due, tre dribbling a rientrare, sempre col pallone attaccato al piede, come siamo abituati a vederlo in tutte le zone del campo.

Un genio del possesso palla

Le testimonianze raccolte in questo articolo sottolineano soprattutto le qualità creative di Silva. Questa sua capacità di inventare il gioco si esprime soprattutto quando può portare il pallone, quando può esercitare la sua regia cerebrale e ad altissimo contenuto tecnico. Nella Spagna di Xavi, Iniesta, Busquets e Xabi Alonso è stato perfetto come rifinitore, nel gioco del City, (più) rapido e (più) verticale, è stato perfetto nello spostare all’indietro la zona in cui nasce la manovra offensiva, grazie a passaggi bellissimi, a progressioni inarrestabili palla al piede.