Alcuni giocatori del QPR hanno raccontato la loro versione del gol di Agüerooo del 2012

Alcuni erano ex del City, e quindi piuttosto contenti.

Uno dei momenti calcistici più celebri e importanti dell’ultimo decennio è senza dubbio il gol di Sergio Agüero contro il Qpr, nell’ultima giornata della Premier League 2011/12. Grazie a quella rete, tra l’altro realizzata su assist di Mario Balotelli, il Manchester City vinse il suo primo titolo nazionale dal 1968, togliendosi anche la soddisfazione di sfilarlo via ai rivali cittadini dello United – che nel frattempo avevano fatto il loro dovere, battendo in trasferta il Sunderland (0-1). Uno degli aspetti meno raccontati di quel momento riguarda i giocatori avversari, quelli del Qpr: spesso è stato sottolineata l’arrendevolezza della squadra londinese, che conduceva la partita per 1-2 all’89esimo minuto, e poi si sarebbe “consegnata” agli avversari una volta raggiunta la certezza di aver evitato la retrocessione. Oggi, però, The Athletic ha deciso di dare voce anche a loro, ai calciatori del Qpr, che sono entrati nella storia dalla parte sbagliata.

Il racconto dei giocatori del Qpr va ovviamente oltre il momento del gol di Agûero, ripercorre l’intera partita contro il City: la squadra londinese era impegnata in una sfida a distanza con il Bolton e avrebbe dovuto fare almeno un punto per essere certa di non retrocedere. Anche per questo, spiega Anton Ferdinand, «non mi è piaciuto che i giocatori del City stessero praticamente festeggiando il titolo prima di scendere in campo. Si vedeva che per loro la partita era come “una passeggiata nel parco”». Ferdinand, tra l’altro, voleva fare risultato anche perché così suo fratello Rio, difensore centrale del Manchester United, potesse vincere il titolo.

Un altro momento importante della partita, quando il risultato era di 1-1, Joey Barton viene espulso per un colpo a palla lontana dato a Carlos Tévez, e poi per una successiva aggressione ad Agüero. Sempre secondo Ferdinand, «senza quel cartellino rosso il Qpr avrebbe vinto quella partita. Ero triste in quel momento e alla fine della partita, ovviamente ero più infelice del fatto che mio fratello non avesse vinto la Premier League, e del fatto che Barton avrebbe potuto controllarsi di più».

Lo stesso Barton, tra l’altro, è cresciuto nelle giovanili del Manchester City insieme a Nedum Onuoha, che quel giorno giocava nel Qpr e ricorda così il momento dell’espulsione: «Non credo fosse un fan del club come me, di certo non siamo andati sempre d’accordo. Ma parliamo di un buon giocatore, che avrebbe potuto aiutare la squadra nella partita più importante. Dire che sono rimasto deluso sarebbe un eufemismo; come hai potuto deludere i tuoi compagni nel momento decisivo della stagione? Ero sbalordito. Aveva rovinato la partita del Qpr». Anche Jay Bothroyd, ex attaccante del Perugia, ha spiegato che il rosso a Barton «ha permesso al City di vincere quella partita e il campionato, c’era ancora molto tempo da giocare e il casino successivo alla sua espulsione ha allungato anche il recupero a fine partite».

Sul gol di Agüero nel finale, arrivato pochi secondi dopo il pareggio di Dzeko su calcio d’angolo, le dichiarazioni più interessanti sono sicuramente quelle di Onuoha, Bothroyd e Ferdinand. Il difensore ex City spiega che «si è trattato stato un momento incredibile, perché in un attimo sono passato dalla frustrazione alla gioia. Noi in campo non sapevamo che il Bolton stava pareggiando, io ho battuto male una rimessa laterale e il City ha segnato il 3-2. Sapevo che il gol era colpa mia, un difensore lo sa. Poi ho guardato verso la mia panchina e i nostri tifosi sugli spalti, e tutti festeggiavano. Allora ho capito che la partita del Bolton era finita, e il risultato era positivo per noi nonostante la sconfitta. Ci eravamo salvati. Probabilmente se non fossi cresciuto nel City avrei impiegato un po’ più di tempo per battere quella rimessa, forse nel mio inconscio volevo aiutare la mia ex squadra, non lo so. Sta di fatto che la partita è finita e tutti eravamo felici. Sono andato nello spogliatoio del City per congratularmi con loro, e ho visto i miei ex compagni. Mi hanno offerto dello champagne».

Bothroyd ha raccontato che «solo dopo il gol, ho visto il nostro allenatore – Mark Bowen, ndr – che faceva gesti come a dire “siamo salvi, siamo al sicuro, siamo al sicuro”. A quel punto, entrambe le squadre avevano centrato il loro obiettivo. Abbiamo gioito insieme ai giocatori del City, alcuni sono venuti nel nostro spogliatoio, è stato indimenticabile. Quando siamo saliti in autobus dopo la partita, sembrava che anche noi avessimo vinto il campionato, per come festeggiavamo. È stata una giornata folle, davvero folle».

Per Anton Ferdinand, invece, quegli stessi momenti sono un po’ meno belli: «Ero incazzato. Ero incazzato per Rio. Non ho potuto nascondere i miei sentimenti, anche perché avrei potuto fare di meglio nell’azione del gol: ho provato ad anticipare Balotelli invece che contenerlo, lui ha passato la palla ad Agüero e invece io avrei dovuto costringerlo a darla all’indietro. Certo, dentro di me ero anche felice di aver fatto il mio lavoro come giocatore del Qpr, del resto ci eravamo salvati. Ma nello spogliatoio avevo il muso lungo: tutti bevevano birra e festeggiavano, io bevevo birra ma ero molto triste».