Il sumo è lo sport nazionale del Giappone, i lottatori sono considerati poco meno che divinità dai tantissimi appassionati nipponici, tanto che neanche la pandemia è riuscita a fermare le competizioni, almeno inizialmente – il giorno 8 marzo, nei giorni del picco della curva dei contagi, si è tenuto il torneo di primavera. Ora, però, è scattato un allarme di tipo sanitario, che c’entra in maniera relativa con il Covid-19: i lottatori stanno aumentando troppo di peso. Secondo quanto riportato dal quotidiano giapponese Asahi Shimbun, citato anche dalla Bild, un lottatore di oggi pesa in media quindici chilogrammi in più rispetto a trent’anni fa.
Secondo la classificazioni BMI, basate sul calcolo dell’indice di massa corporea, un uomo soffre di obesità quando il suo rapporto kg/m2 supera quota 30. Ebbene, le ultime rilevazioni sui lottatori di sumo dice che la loro media BMI è superiore a 47. In pratica, i lottatori di sumo contemporanei soffrono di obesità del terzo grado, la più grave. Anche Orora Satoshi, detentore del record di lottatore più pesante della storia (294 kg al momento del ritiro, nel settembre 2018), ha confermato le difficoltà dei professionisti: «Non è facile rimanere in forma quando fai questo mestiere». I rischi, ovviamente, sono enormi: il direttore di una clinica giapponese specializzata nei controlli per i professionisti, ha spiegato che «aumentare la propria massa corporea fa parte della vita e del lavoro di un rikishi (il termine più utilizzato per definire i lottatori, ndr)». Solo che però c’è modo e modo di farlo: la federazione giapponese consiglia ai tesserati di mangiare pesce, verdure e carne, e di non abusare di cibo spazzatura. Anche perché l’idoneità è concessa solo agli atleti che non presentino diabete o altre patologie croniche, anche per scoraggiare l’emulazione di appassionati e aspiranti rikishi.
La pandemia ha alimentato questi problemi: un lottatore abbastanza celebre, il 28enne Shobushi (che aveva partecipato anche alle gare dell’8 marzo) è deceduto a causa del Coronavirus. I medici hanno fatto risalire la sua morte anche ai numerosi problemi di salute che aveva sviluppato a causa del suo peso. Shobushi è stato il primo lottatore di sumo ancora attivo a morire dal 2008, quando un suo collega, Wakamiume, fu ucciso dalla leucemia mieloide acuta.