Si è parlato tanto del trasferimento di Jude Bellingham dal al Borussia Dortmund. Nonostante si tratti di di un giocatore nato il 29 giugno del 2003, che quindi ha compiuto 17 anni da meno di un mese, Bellingham è già stato definito predestinato, il nuovo Sancho, insomma su di lui sono state appiccicate tutte le etichette più frequenti per i giovani talenti – almeno in quest’era. In realtà, il suo trasferimento rappresenta qualcosa di più soprattutto per il Birmingham City: la dirigenza dei Blues, con una mossa a dir poco sorprendente, ha infatti deciso di ritirare la maglia numero 22 indossata da Bellingham nelle sue 44 presenze ufficiali da professionista.
Le motivazioni di questa scelta sono state rese note in un comunicato ufficiale pubblicato dal sito del City: «La maglia numero 22 è diventata sinonimo di Jude, e ricorderà per sempre le sue qualità da giocatore, ma anche il suo comportamento attento, umile e positivo fuori dal campo: tutto ciò lo ha reso un modello per tutti i giovani che appartengono alla nostra squadra e alla nostra comunità, nonostante sia ancora così giovane. Perciò abbiamo deciso di ritirare la maglia: vogliamo che il suo percorso come atleta e come uomo sia di ispirazione per tutte le generazioni che verranno. Bellingham ha rilasciato alcune dichiarazioni sul suo addio e sul legame con il club che l’ha fatto esordire nel calcio professionistico: «Adoro il Birmingham City e faccio fatica a nascondere quanto questa società significhi per me. Spero solo che i fan si siano divertiti a vedermi giocare. Loro e il City avranno sempre un posto enorme nel mio cuore, perché si tratta della mia gente, della squadra per cui ho sempre tifato. Difendere questi colori è stato un privilegio».
Jude Bellingham è il più giovane giocatore di sempre ad aver giocato una gara ufficiale e ad aver segnato un gol con il Birmingham City. Il ritiro del numero di maglia, però, è una scelta davvero incredibile, soprattutto considerando i precedenti in Inghilterra e nel mondo: solo 12 club hanno ritirato una maglia, e tutti in casi molto differenti, decisamente più tragici, se vogliamo. Dieci scelte di questo tipo sono arrivate postume, per esempio quella del Manchester City dopo la morte in campo di Marc-Vivien Foé, oppure quella del West Ham che ha ritirato la numero sei di Bobby Moore; le altre due sono state prese a seguito di ritiro per gravi malattie. Stesso discorso in Italia, dove questa istituzione viene utilizzata soprattutto per omaggiare un atleta scomparso o un’icona del club che decide di ritirarsi. Jude Bellingham ha (già) fatto e cambiato la storia, anche in questo.