Il 2019 del calcio italiano nella Relazione d’Attività della Figc

La Federazione ha diffuso i dati economici e ha raccontato il proprio impegno sociale e politico.

La Figc ha pubblicato sul suo sito ufficiale la Relazione d’Attività relativa all’anno 2019, un report che mette insieme tutti i risultati gestionali e amministrativi rispetto agli obiettivi e agli indirizzi politici dei vari organi federali. Il modello gestionale adottato dalla Federazione viene raccontato in maniera trasparente attraverso la Relazione, che ha anche l’obiettivo di fare il punto sulla strada che porta alla good governance, e di costruire un dialogo interno costante tra aree e funzioni. All’interno dei documenti allegati al report hanno una particolare rilevanza  il Bilancio Sociale e quello Integrato, il budget federale e il bilancio di esercizio, insieme al ReportCalcio, al Conto Economico del Calcio Italiano e a numerosi altri documenti che riassumono il modello gestionale della Federazione.

Per quanto riguarda i dati più interessanti, vanno sottolineati quelli relativi alle scommesse: «L’impatto del calcio nel settore dei giochi pronostici, e in particolare delle scommesse sportive (comparto nel quale il calcio incide da solo rispetto agli altri sport per oltre il 70% del movimento netto prodotto; nella classifica dei 50 eventi sportivi con maggior raccolta nella storia delle scommesse figurano unicamente partite di calcio) è di grande rilevanza; solo tra il 2006 e il 2019 la raccolta delle scommesse sul calcio è aumentata di quasi cinque volte, passando da 2,1 a 10,4 miliardi di euro e, nel medesimo periodo, il relativo gettito erariale è passato da 171,7 a 248,5 milioni di euro. Il secondo sport, ovvero il tennis, non supera i 60,6 milioni, mentre il basket si ferma a 23,6 milioni».

Un altro aspetto centrale nel 2019 della Federcalcio è stata la lotta al match fixing. Nella Relazione si legge che «durante tutto l’anno sono state organizzate diverse sessioni di formazione riservate a tutte le Nazionali giovanili. Il programma ha interessato 8 diverse Nazionali e circa 200 tra ragazzi e ragazze, con un grande messaggio: “Tolleranza zero contro il match-fixing e occhi aperti sui rischi della manipolazione delle partite”. Inoltre si è anche svolta una sessione dedicata alla Nazionale italiana femminile, al fine di condividere le linee guida volute dalla FIFA per contrastare il fenomeno del match fixing, al fine di relazionare sui rischi connessi all’attenzione della criminalità organizzata sul giro di affari delle competizioni internazionali».

La Relazione sottolinea come la FIGC sia «intervenuta con tempestività e determinazione anche per contrastare la violenza e la discriminazione sia razziale che territoriale negli stadi. La nuova procedura di sospensione delle gare in caso di cori discriminatori ha addirittura accorciato di un passaggio la disciplina in vigore a livello internazionale, cosi come sono state inasprite le sanzioni per i casi di violenza contro i direttori di gara. Il continuo e proficuo confronto istituzionale, infine, ha contraddistinto l’intero 2019 e ha gettato le basi per l’auspicata riforma dello sport (in approvazione nel 2020), al cui interno il calcio occupa un ruolo essenziale per dimensione, partecipazione e ricadute socio-economiche».

Infine, estrapoliamo un dato economico significativo sulla maglia “Rinascimento” di colore verde indossata in occasione di alcuni match di qualificazione agli Europei 2020 – poi posticipati di un anno a causa della pandemia. Nella Relazione, si legge che «la nuova maglia ha fatto il suo esordio il 12 ottobre in occasione di Italia-Grecia (nello stesso Stadio Olimpico dove 65 anni prima fu protagonista proprio la precedente maglia verde), e ha prodotto in termini commerciali dei risultati di alto livello, incidendo da sola per il 35% delle vendite delle maglie ufficiali delle Nazionale nell’anno solare 2019. Il kit fa parte di una più ampia collezione caratterizzata dalla grafica rinascimentale creata in esclusiva per la FIGC con l’obiettivo di dare un’ondata di novità sia in campo che fuori. L’obiettivo finale è stato quello di celebrare il “rinascimento” del calcio italiano, in campo e fuori, con un simbolo che non sostituisce l’azzurro, ma al contrario lo rende ancora più luminoso».