Un giocatore bielorusso ha deciso che non giocherà più in Nazionale finché Lukashenko sarà presidente

Ilya Shkurin, attualmente al CSKA Mosca, si è esposto in prima persona contro il regime.
di Redazione Undici
18 Agosto 2020

Le proteste scoppiate in Bielorussia dopo la contestata rielezione del presidente Alexander Lukashenko hanno trovato una sponda importante nel calcio. Anzi, in un calciatore: si tratta di Ilya Shkurin, attaccante che lunedì 17 agosto ha compiuto 21 anni e che ha annunciato la sua rinuncia a rappresentare la Nazionale della Bielorussia «finché Lukashenko rimane presidente». L’annuncio di Shkurin, che da gennaio 2020 ha lasciato il proprio Paese e la sua ex squadra, la Dynamo Brest, per unirsi al CSKA Mosca, è arrivato tramite il suo profilo Instagram. Oltre alla sua dichiarazione, ha pubblicato una fotografia con la bandiera biancorossa utilizzata dai manifestanti a Minsk, e ha scritto «lunga vita alla Bielorussia».

Shkurin è stato convocato nella Nazionale senior della Bielorussia per le partite della UEFA Nations League del 4 e del 7 settembre contro Albania e Kazakistan. Un anno fa, prima del passaggio al CSKA, Shkurin ha vinto il titolo di capocannoniere della Vysšaja Liha, il campionato bielorusso, con 19 reti in 26 partite. Anche il suo attuale allenatore, Viktor Goncharenko, è bielorusso, e si è espresso in maniera critica nei confronti del regime di Lukashenko: «Penso che quanto succeda a Minsk sia inaccettabile. Mi sono fermamente opposto al pestaggio del nostro pacifico e meraviglioso popolo bielorusso. La polizia in tenuta antisommossa e l’esercito dovrebbero proteggere le persone, non picchiarle».

In queste sue dichiarazioni, Goncharenko fa riferimento alle manifestazioni di piazza nella capitale, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone. Gli oppositori di Lukashenko, al potere da 26 anni, contestavano l’esito dell’ultima consultazione elettorale, ritenendola truccata dallo stesso presidente uscente, ma nel frattempo le forze dell’ordine hanno provato a reprimere con forza la protesta: il governo è stato accusato di aver favorito i rastrellamenti da parte degli agenti, che a loro volta avrebbero usato violenza indiscriminata e avrebbero arrestato più di 6mila persone in tre giorni di manifestazione. La Federcalcio della Bielorussia (BFF) ha rilasciato una dichiarazione riportata dalla CNN in cui però non c’è alcun riferimento diretto al caso Shkurin: «Lo sport e il calcio in particolare sono sempre stati e dovrebbero rimanere un’arena pacifica, neutrale su questioni politiche, religiose, etniche, razziali e qualsiasi altra questione. Siamo convinti e fiduciosi che, pur restando in campo legale, tutti dovrebbero osservare le leggi e le norme morali». Nel frattempo, le partite del campionato bielorusse sono state sospese a tempo indeterminato a causa della crisi politica.

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