Luis Enrique è tornato sulla panchina della Spagna, e l’ha rivoluzionata completamente

Il ct della Roja ha creato una squadra giovane e ricca di talento.
di Redazione Undici 21 Agosto 2020 alle 11:28

Il calendario a cavallo tra la vecchia e la nuova stagione non prevede pause, soprattutto per i giocatori convocati dalle squadre Nazionali: la finale di Champions League si gioca il 23 agosto, poi la Nations League è in programma nei primi giorni di settembre. La Spagna, per esempio, giocherà il giorno 3 contro la Germania, e poi il 6 contro l’Ucraina. Sono passati dieci mesi dall’ultimo impegno delle rappresentative europee (l’ultima gara di qualificazione agli Europei 2020, poi posposti di un anno, si è giocata a metà novembre 2019), e proprio per la Roja è stato davvero un tempo infinito, perché nel frattempo sono successe tantissime cose: il ritorno di Luis Enrique e la lite mediatica con il suo ex secondo, Robert Moreno, commissario tecnico durante l’assenza dell’ex tecnico di Roma e Barcellona per motivi familiari; e ora la prima lista di convocati del nuovo corso, che ha stravolto completamente la squadra.

Basta un numero per comprendere la portata del cambiamento: Luis Enrique ha chiamato otto giocatori che non hanno mai disputato una sola partita con la Nazionale, e rispetto alla lista per le ultime due gare – compilata da Moreno – ci sono stati dieci nuovi innesti. Tra i possibili esordienti, ci sono giocatori di grande impatto Ansu Fati e Adama Traoré su tutti: il 17enne esterno del Barcellona può diventare il secondo giocatore più giovane di sempre a debuttare con la Nazionale senior – il primato appartiene a Ángel Zubieta Redondo, che nel 1936 giocò una gara con la Roja a 17 anni e 284 giorni – mentre Traoré potrebbe finalmente cancellare ogni dubbio sulla scelta della nazione da rappresentare, dopo aver giocato nell’Under 21 della Roja e aver rinunciato (per infortunio) alla prima convocazione di Robert Moreno, a novembre 2019; anche dopo quell’episodio, Traoré si era detto indeciso sul fatto che avrebbe giocato per la Spagna oppure per la squadra del suo Paese d’origine, il Malì, ma le grandi prestazioni coi Wolves e le scelte di Luis Enrique potrebbero definire la situazione.

Oltre a Fati e Traoré, gli altri cambiamenti riguardano il terzo portiere (Unai Simón è stato chiamato al posto di Pau Lopez), l’inserimento in difesa di Eric García e Sergio Reguilón, protagonisti con City e Siviglia nelle coppe europee d’agosto, la prima convocazione del basco Mikel Merino e soprattutto di altri due giovani molto promettenti, Óscar Rodríguez e Ferran Torres: il primo, di proprietà del Real Madrid, è reduce da una grande stagione in prestito al Leganés, mentre Ferran è stato appena annunciato come nuovo acquisto del City, e si appresta a completare il suo percorso di formazione con le rappresentative iberiche, dopo essere stato uno dei migliori giocatori a livello di Under 17, Under 19 e Under 21 – con le Nazionali U17 e U19 ha vinto il titolo continentale da protagonista, con l’U21 non ha fatto in tempo. Proprio questa grande attenzione per i giovani è stato un aspetto sottolineato da molti giornali spagnoli, tra cui Marca: «È evidente che Luis Enrique, con queste convocazioni, abbia dato un segnale chiaro: la nuova Spagna sarà una squadra fondata su pochi pesi massimi – Sergio Ramos, Busquets, Jesús Navas, De Gea, Thiago e Carvajal – e su un gruppo di giovani con velocità e talento».

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