Le giocatrici della Nazionale femminile brasiliana guadagneranno quanto i loro colleghi maschi

Lo ha annunciato il presidente federale, Rogerio Caboclo.
di Redazione Undici
03 Settembre 2020

La notizia annunciata durante una conferenza stampa da Rogerio Caboclo, presidente della Federcalcio brasiliana (CBF), potrebbe cambiare per sempre la storia del calcio femminile: a partire da marzo 2020, infatti, le giocatrici convocate nella Nazionale maggiore guadagnano gli stessi soldi dei loro colleghi maschi, ovvero i giocatori della Seleção. Questo significa che Marta e compagne riceveranno gli stessi bonus, gli stessi premi e le stesse diarie di Neymar Jr, Firmino e degli altri grandi giocatori della squadra allenata da Tite, campione continentale in carica dopo la vittoria nella Copa América 2019.

Caboclo ha spiegato che «in Brasile, ora, non esiste più disparità di genere: ciò che ricevono gli uomini per le convocazioni, sarà destinato anche alle donne. La cifra che otterranno per la conquista di una medaglia o il superamento dei turni nelle Olimpiadi del prossimo anno sarà identica a quella in palio per gli uomini». In Coppa del Mondo, la situazione è leggermente differente, ma non per volontà della Federazione: «I premi che gli uomini e le donne riceveranno ai prossimi Mondiali saranno proporzionati in maniera identica, ovviamente in base a quanto messo in palio dalla Fifa», ha detto il presidente. Insieme a questa storica decisione è arrivato anche l’annuncio dell’assunzione di una nuova coordinatrice della Nazionale femminile, la prima nella storia. Si tratta di Duda Luizelli, ex giocatrice che è già stata anche la responsabile del calcio femminile dell’Internacional.

L’obiettivo raggiunto, quindi, è il sostegno totale al calcio femminile, un passo importante nel cammino verso la piena uguaglianza tra gli uomini e le donne nello sport. La prima federazione ad adottare questa misura è stata quella australiana, poi è toccato alla Norvegia, alla Nuova Zelanda, all’Inghilterra e ora al Brasile. Negli Stati Uniti le cose non stanno così: la Nazionale femminile, vincitrice dell’ultimo mondiale, è apertamente in lotta con la federcalcio locale per il riconoscimento della parità salariale.

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