I calciatori degli anni Ottanta invecchiavano presto e male

Quattro chiacchiere con il creatore di 80s Footballers Aging Badly.

Da qualche anno Twitter è pieno di account calcistici che pubblicano contenuti borderline per non dire strani, spesso indipendenti e adatti a tutti i gusti. Può interessarvi la foto di Jermain Pennant che gioca a scarabeo con un cane? Seguite Footballers and Animals. Volete i capelli di Jurgen Klopp photoshoppati sul volto di Kim Jong-Un? Allora Football Manager’s Hair on Politicians è quello che cercate. Da questo sottobosco virtuale di account negli ultimi anni ne è emerso uno che, mischiando grottesco e nostalgico, ha iniziato a costruirsi la sua community di adepti. Si chiama 80s Footballers Aging Badly 

Il concetto alla base dei post è semplice e parte da una connotazione sempre più evidente mano a mano che si scorre la bacheca: «Being a footballer in the 80s Took its toll», letteralmente “fare il calciatore negli anni’80 era un lavoro usurante”. Tra teenager che sembrano aver saltato per squalifica la pubertà e trentenni invecchiati a ritmi canini, le foto dell’account riflettono un’estetica oggi impensabile, fatta di mustache e pettinature rivedibili lontani anni luce dagli standard dei calciatori di oggi e dalla loro attenzione maniacale ai dettagli, anche estetici.

Quando ho scovato la pagina scrollando la mia timeline, 80’s footballers aging badly mi ha colpito immediatamente, non solo perché ho il problema opposto ai soggetti delle foto postate – qualche tabaccaio eccessivamente scrupoloso ogni tanto mi chiede ancora i documenti – ma perché quelle immagini sono veramente stranianti. Alle soglie dei 27 anni la sensazione che ho iniziato a provare sempre più spesso è «il mio giocatore preferito è più giovane di me». 80FAB me ne ha fatta provare una sconosciuta e per certi versi opposta alla prima: «Bill Aschcroft ha la mia età e potrebbe tranquillamente passare per mio padre».

Queste chicche sarebbero rimaste a far polvere nella mansarda di qualche collezionista di album di figurine se non fosse stato per Winston, l’ideatore di questo account spettacolare. Lo abbiamo contattato per toglierci qualche curiosità:

Ⓤ: Ciao Winston, ci puoi raccontare qualcosa su di te?

Volentieri. Sono un regista televisivo, sono originario di Norwich ma ora vivo ad Oxford. Ho lavorato a tanti show televisivi inglesi, e stare dentro questo mondo mi ha anche permesso di entrare a San Siro per filmare Ruud Gullit a fine primo tempo di una partita del Milan di Sacchi.

Ⓤ: Com’è nata l’idea dell’account?

Sono un nostalgico del calcio. Ho una collezione di più di 200 maglie dagli anni’80 ad oggi. Ho anche quattro o cinque album Panini dei primi anni Ottanta. Un giorno li stavo sfogliando e sono rimasto colpito da quanto alcuni giocatori sembrassero vecchi. Un paio di giorni dopo mi è balenata l’idea che sarebbe potuto venirne fuori un account divertente, ma è incredibile quanto sia cresciuto [attualmente l’account sfiora i 20mila follower, ndr]! Alcuni giocatori hanno commentato le loro foto, altre vecchie glorie, attori e personalità televisive hanno commentato e condiviso i post. È stato veramente incredibile!

Ⓤ: Ti sei fatto un’idea del perché i giocatori di allora invecchiassero più velocemente rispetto a quelli di oggi?

Me lo sono chiesto più volte ma non ho mai trovato una risposta definitiva. Ne discuto spesso con i miei follower. Per me la cosa assurda non è tanto che sembrano più vecchi dei giocatori di oggi, ma che sembrano più vecchi delle persone comuni. Credo che abbia a che fare con lo stile di vita, la dieta e altri aspetti sui quali siamo molto più informati oggi rispetto ad allora, ma non ho una risposta certa.

Ⓤ: Cercando qua e là ho letto che una spiegazione potrebbe trovarsi nell’esposizione prolungata ai raggi solari senza la protezione delle creme che usiamo oggi, cosa ne pensi?

Non saprei, posso dirti che ho trovato molti più giocatori scozzesi rispetto agli inglesi. Non so il perché, ma di sicuro di sole in Scozia ne prendono poco.

Al termine dell’intervista, Winston ha schierato una formazione di calcio a cinque dei giocatori che ha pubblicato, e che ritiene più iconici rispetto allo spirito della pagina. Alle sue scelte, ho aggiunto due mie wild card personali. Ecco qui le nomination, tutte di seguito:

James Gallacher, 34 anni, ClydeBank

Stessa età di: Manuel Neuer, oggi

La prima cosa che ho pensato quando ho visto questa figurina è che James Gallacher assomiglia in modo inquietante a Glenn Foy, il meccanico/procuratore di Santiago Munez nel film Goal!. Ovviamente, essere il sosia di un cinquantenne di Newcastle non è il massimo per un calciatore in attività. La foto risale al 1986, e nonostante Gallacher sembri uno che ha appeso i guantoni al chiodo da una decina d’anni, il portiere scozzese giocherà per altri sei. Easy The Gal, come lo chiamavano i tifosi, ha giocato più di seicento partite in carriera ed è uno dei pochi calciatori ad aver parato per 4 decenni, dal 1969 al 1992. Highlander, se ce n’è uno. 

Ralph Coates, 34 anni, Stoke City

Stessa età di: David Silva, oggi

Il grande difetto estetico di tanti giocatori di quell’epoca – e la grande fortuna dell’account di Winston – è stato il rifiuto categorico di accettare la calvizie incipiente. Nel caso di Ralph Coates il tentativo, per quanto commovente, fa più danni che altro, perché quel ciuffo di capelli che gli collega le tempie lo porta a dimostrare più dei suoi 34 anni. Quel riportino ha svolazzato per anni sulla fascia di Tottenham, Burlney e Leyton Orient in una carriera che gli è anche valsa qualche apparizione con la maglia della nazionale. A proposito di maglie, menzione d’onore per quella degli “O’s”, invecchiata quasi peggio di Coates.

Walter De Greef, 27 anni, Belgio

Stessa età di: Mauro Icardi, oggi

Diciamo che nel caso di Walter De Greef possiamo depennare l’esposizione al sole come causa dell’invecchiamento precoce.  Il centrocampista belga – più giovane di De Bruyne ai tempi della foto allegata – sembra abbia appena finito una partita a scacchi sul set de Il settimo sigillo. Il suo volto sciupato è impossibile da decifrare anagraficamente: non sembra nemmeno vecchio, ma proprio appassito, di un bianco innaturale che respinge la luce del sole e risalta le enormi occhiaie che gli circondano gli occhi. Oltre a garantirgli un ruolo nel nostro quintetto titolare, il suo aspetto cadaverico non gli ha impedito di ritagliarsi una decorosa carriera con l’Anderlecht e in nazionale.

António Manuel Jesus Borges, 31 anni, Sporting Braga


Stessa età di: Pierre-Emerick Aubameyang, oggi

Il baffo di António Borges, talmente folto e selvaggio da sembrare finto, riesce a svettare anche in una pagina di giocatori del decennio più felice per i mustacchi. Il trequartista portoghese ha il look e la cera di un giocatore degli anni Ottanta che si è goduto un po’ troppo i Settanta e porta sul volto i segni di troppe serate a base di porto e droghe ricreative. Dietro a quel baffo e a quell’improbabile mullet, però, c’è uno dei giocatori più iconici del calcio portoghese di quegli anni, detto O’Rei do Bigode per ovvi motivi e O’Maradona de Trás-os-Montes per ragioni meno scontate. Tanto trascurato davanti allo specchio quanto elegante in campo, Borges porta il tocco di stile necessario nel quintetto titolare di Winston.

Vito Chimenti, 31 anni, Taranto


Stessa età di: Thomas Müller, oggi

Vito Chimenti è la Gioconda di 80s Football Players Aging Badly. Non solo perché è incredibilmente italiano (questa sua foto con la maglia del Taranto starebbe benissimo anche su Pictures from Italian Profiles), ma perché a detta dello stesso Winston quella di Chimenti è la foto che incarna di più questa impressione di vecchiaia precoce e apparentemente incompatibile con lo sport professionistico. Sguardo severo, baffo geometrico e stempiatura portata con dignità,  Chimenti sembra un politico da pentapartito più che un attaccante professionista. Invece, oltre ad essere lo zio di Antonio, Vito Chimenti è stato un personaggio mitologico del calcio di provincia del Sud Italia, uno di quelli che nonostante il fisico tozzo e il fiato corto riusciva a dominare gente molto più giovane e atletica di lui. Ironicamente, il giocatore invecchiato peggio in campo è stato uno dei più moderni. Non a caso lo chiamano il Bomber della Bicicletta, perché sui campi sterrati di Serie B Chimenti faceva i trick di Jay-Jay Okocha molto prima che diventasse cool. 

Terry Hennessey, 31, Galles

Stessa età di: Chris Smalling, oggi

Winston non l’ha menzionato, ma non ce la faccio ad escludere del tutto Terry Hennessey. La sua è una delle foto più incredibili, perché Hennessey sembra venire da un’altra epoca in cui il calcio era solo un passatempo degli studenti di Eaton. Con il volto rotondo e quei basettoni folti da gentiluomo vittoriano, Hennessey ha l’aspetto di che si è appena tolto la tuba per entrare in posta e spedire un dispaccio alla Compagnia delle Indie Orientali. Ageless wonder nel vero senso della parola.

Alan Woodward, 31, Sheffield United

Stessa età di: Gareth Bale, oggi

La risposta alla domanda: cosa succederebbe se chiedessimo a Gianni Rivera di farsi un selfie con l’app per invecchiare?