Il Coronavirus ha fatto scomparire il fattore casa nel calcio?

Un po' sì, ma non in tutti i campionati.
di Redazione Undici 14 Settembre 2020 alle 15:25

I protocolli sanitari adottati per far fronte all’emergenza Coronavirus hanno eliminato, o nei migliori casi diminuito, il numero di tifosi ammessi agli eventi sportivi. Il calcio, dato il suo seguito, è una delle discipline che ha dovuto far fronte ai cambiamenti maggiori, magari non nella forma e nella sostanza del gioco, ma di certo nell’atmosfera intorno alle partite, all’interno degli stadi. All’inizio di questa fase, un po’ tutti ci siamo chiesti quali potessero essere gli effetti sui risultati, qualcuno lo abbiamo intercettato, ma a distanza di sei mesi dallo stop, e con una nuova stagione già iniziata, oppure alle porte, è possibile capire se ci sono delle tendenze reali sul lungo termine. Per esempio, quella sul fattore campo: i tifosi spingono realmente la propria squadra del cuore al punto da condizionarne il rendimento in campo?

Secondo i dati dell’osservatorio calcistico CIES, che ha analizzato i risultati di tutti i campionati che hanno portato a termine il calendario delle gare dopo il lockdown, con gli stadi a porte chiuse oppure con capienza ridotta, questo condizionamento esiste, anche se non è così impattante: da gennaio 2015 a marzo 2020, le squadre di casa hanno vinto il 44,3% delle partite nei campionati esaminati; dopo lo scoppio della pandemia e la chiusura al pubblico degli stadi, questo dato è sceso al 42,2%. Seppure in misura ristretta, la percentuale di vittorie casalinghe è diminuita in 41 dei 63 tornei nazionali esaminati. Inoltre, la differenza reti media per partita è diminuita da +0,32 a +0,24.

Scendendo nel dettaglio, i campionati in cui si sono registrate le discrepanze maggiori sono la massima divisione greca (-15,1% di vittorie casalinghe), seguita da quella austriaca (-15%) e da quella tedesca (-14,1%). Il caso della Bundesliga è davvero unico nel suo genere, considerando che tutti gli altri grandi campionati europei non hanno risentito troppo delle nuove condizioni: nella Liga la percentuale di vittorie casalinghe è scesa del 6,1%, in Serie A è aumentata in maniera praticamente impercettibile (+0,1%), così come in Premier League (+0,8%). La Ligue 1 non è stata inclusa nel conteggio per via della sua scelta di fermare il torneo in maniera definitiva durante il lockdown. Ci sono anche i casi estremi in senso opposto: nella Super League svizzera, le vittorie casalinghe sono aumentate di otto punti percentuali, dal 42% a oltre il 50%.

 

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