In Africa il rapporto con il calcio, specialmente con la Premier League, è davvero profondo. Si tratta di una relazione cha nasce da lontano, ma che nel corso del tempo è stata alimentata anche da altri fattori, per esempio il numero di giocatori africani in Inghilterra, cresciuto del 70% negli ultimi quindici anni. L’Arsenal, soprattutto per via di un accordo di partnership stipulato con Airtel – colosso delle telecomunicazioni nella zona sub-sahariana – nel 2015, è il club che ha il maggior seguito. Invece a Juaben, un piccolo villaggio nella regione Ashanti, a sud del Ghana, tutta la popolazione locale tifa per l’Aston Villa. Dal 2010, infatti, esiste un club di tifosi, chiamato Ghana Lions, che segue la squadra di Birmingham. A fondarlo è stato un abitante di Juaben, Owusu Boakye Amando, in occasione dei quarti di finale dei Mondiali 2010 – in cui il Ghana fu sconfitto dall’Uruguay.
Il Villa è una religione per questo piccolo villaggio ghanese, ma lo era già prima della fondazione del club. È una fede nata per caso, come spiega il documentario che vedete in apertura, prodotto da Station Twenty: molti anni fa, avvenne che alcuni abitanti di Juaben incontrarono dei turisti di Birmingham; questi raccontarono alcune storia sull’Aston Villa, la loro squadra del cuore, e soprattutto sul difensore irlandese Paul McGrath, vincitore della Coppa d’Inghilterra con il Manchester United nel 1984 e in seguito simbolo dei Villans, con cui ha giocato per sette stagioni, dal 1989 fino al 1996. In una di queste, per la precisione 1992/93, venne nominato PFA Players’ Player of the Year, ovvero il miglior giocatore della stagione eletto dagli stessi giocatori.
Tra gli abitanti di Jeuben che sentirono le storie su McGarth e i Villans c’era anche Daniel Aboagye, il nonno di Owusu, aspirante giocatore che a quel punto iniziò a coltivare l’ambizione di giocare al Villa Park. Non è riuscito a realizzarla, ma nel frattempo ha tramandato i racconti ascoltati in gioventù, al punto da influenzare la cultura calcistica dell’intero villaggio: il suo motto era «C’è un dio del calcio, e il suo nome è Paul McGrath», e oggi si stima che più di mille persone, circa il 20% della popolazione di Jeuben, siano diventati tifosi dell’Aston Villa.
Le partite che vedono in campo i Villians vengono seguite con grande partecipazione e apprensione da parte di tutti gli abitanti del villaggio, i quali, fin dalla prime ore della mattina, iniziano a celebrare il club con balli e canti di gruppo. La passione per il calcio di Owusu non si è fermata solo al Ghana Lions Supporters, infatti ha aperto anche una scuola calcio, che naturalmente si chiama Aston Villa, e che è composta dalle squadre Under 10, Under 12, Under 15 e Under 17. Per Owusu, questo progetto si pone l’obiettivo «l’obiettivo di aiutare i ragazzi ad andare a giocare in futuro in un club importante, e magari di riuscire a portarli a Birmingham per vedere una partita dei Villans quando gli stadi riapriranno al pubblico». Per ora il sogno è rimandato, ma intanto l’11 settembre 2020 l’idolo locale McGrath ha videochiamato a sorpresa Owusu, promettendogli di andare presto a conoscere gli abitanti di Juaben.