Il presidente della Federazione francese ha detto che il razzismo nel calcio non esiste

Noel Le Graet, commentando la partita tra Psg e Marsiglia, ha minimizzato il caso Neymar-Álvaro González.
di Redazione Undici 17 Settembre 2020 alle 16:07

A seguito degli episodi di razzismo e di violenza avvenuti nel match giocato a Parigi tra Psg e il Marsiglia – terminato con la vittoria della squadra ospite per 1-0 – la Federazione Francese ha deciso di infliggere pesanti squalifiche. Per Neymar e Paredes lo stop sarà di due giornate, mentre Kurzawa rimarrà fermo per ben sei giornate a causa del calcio che ha rifilato al marsigliese Jordan Amavi nel corso della rissa. Subito dopo la partita, Neymar ha accusato Álvaro González, giocatore del Marsiglia, di averlo insultato con parole razziste e anche sui social si è scagliato contro di lui: «Non sei un uomo capace di riconoscere i tuoi errori. Perdere fa parte dello sport, insultare in modo razzista no. Non ti rispetto, sii uomo, razzista!», così ha scritto Neymar su Twitter, ribadendo la sua versione degli eventi.

A sorpresa, però, il fuoriclasse brasiliano non ha ottenuto il sostegno del presidente della Federazione calcistica francese, Noel Le Graet. Parlando a BFM Business, Le Graet ha dichiarato: «Quando un giocatore nero segna, tutto lo stadio è ai suoi piedi. Questo fenomeno del razzismo nello sport, e nel calcio in particolare, non esiste affatto o se esiste c’è a malapena». La scelta da parte di Le Graet di minimizzare gli episodi di razzismo ha acceso molte polemiche e ha portato a numerose manifestazioni, come quella che è andata in scena sotto la sede della Federazione organizzata dall’associazione SOS Racisme. La risposta della Federazione non si è fatta attendere e ha subito fatto notare come Le Graet non abbia sottovalutato il fenomeno razzismo. La FFF si riferisce al rapporto sul razzismo nel calcio amatoriale del CIES fatto in collaborazione con le autorità francesi (ONDRP) che ha evidenziato come nel 2019, 11.335 partite su 700.000 abbiano riportato episodi di violenza e, tra queste, solo in 76 sono state segnalati fatti relativi a razzismo o di discriminazione – quindi meno dell’1%.

«Il nostro presidente non ignora che ci siano problemi di razzismo nel calcio, e infatti ha combattuto contro il razzismo per tutta la vita, sia nel calcio che nella politica. Nessuno sport come il calcio lavora per la diversità e l’integrazione», questa è stata la risposta ufficiale della Federazione alle parole del presidente, che però già in passato aveva fatto discutere per alcune dichiarazioni controverse: nel settembre 2019, infatti, aveva suggerito di «stoppare le partite di Ligue 1 solo per episodi di razzismo e non per cori omofobi».

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