I grandi brand dello sportswear di solito investono negli atleti più rappresentativi, è inevitabile che vada così, in fondo sono i vari Messi, Ronaldo, Neymar, LeBron James a far muovere questo settore. È anche vero che le aziende scelgono i loro testimonial o ambassador in base ai propri principi, difficilmente stipulano un accordo con persone che non sposano la loro filosofia, i loro valori. In virtù di tutto questo, il nuovo contratto della Nike è destinato a fare la storia: il brand americano, per la prima volta, ha deciso di legarsi direttamente a un allenatore, e non a un giocatore. Si tratta di Julian Nagelsmann, 33enne tecnico del Lipsia.
Secondo quanto riportato dalla Bild, a partire da questa stagione Nagelsmann stagione sarà il primo allenatore a essere sponsorizzato da Nike. L’azienda statunitense ha deciso così di cambiare rotta rispetto agli anni precedenti, andando di pari passo con adidas, che due settimane fa ha deciso di stipulare un accordo con l’allenatore del Liverpool Jürgen Klopp. La scelta di Nike di puntare su un allenatore non stupisce, tantomeno che si tratti di Julian Nagelsmann. In fondo parliamo di uno dei tecnici più bravi del panorama mondiale, che inoltre detiene diversi record di precocità: quando è stato assunto come allenatore in prima dall’Hoffenheim, all’età di 28 anni, è diventato il più giovane allenatore della storia della Bundesliga; in seguito alla qualificazione del club tedesco alla Champions League, nel 2017, Nagelsmann ha battuto lo stesso record anche nella massima competizione continentale.
La carriera da allenatore di Nagelsmann è iniziata al termine di quella come calciatore. Solo che il suo caso è diverso da quello di tanti altri colleghi: si è ritirato dal calcio giocato quando aveva 21 anni, a causa di una grave sequenza di infortuni. Ha iniziato la sua vita da osservatore e poi d coach su suggerimento di Thomas Tuchel, attuale allenatore del PSG; dopo i primi incarichi nel settore giovanile dell’Hoffenheim, il passaggio in prima squadra è avvenuto nel 2016. Tre anni dopo è approdato panchina del Lipsia, con cui l’anno scorso ha raggiunto la semifinale di Champions League sconfiggendo il Tottenham e l’Atlético Madrid, per poi perdere proprio contro il PSG di Tuchel.