Focus — Sergej Milinkovic-Savic

Da anni è uno dei centrocampisti più forti della Serie A: è pronto ad accedere a un livello superiore?

Sembra incredibile, eppure Sergej Milinkovic-Savic non aveva mai segnato in Nazionale prima di giovedì 8 ottobre 2020, prima dei due gol decisivi realizzati contro la Norvegia – tra l’altro il secondo è arrivato con un pallonetto sopraffino da posizione impossibile, Sergej era dentro l’area di rigore, tutto spostato sulla sinistra, a pochissimi metri dalla porta avversaria. Grazie a questa giocata e a un più semplice tap-in a porta vuota dopo la sponda di un compagno, la Serbia è a un passo dalla qualificazione agli Europei 2021, tre anni dopo la partecipazione al Mondiale russo. In quell’occasione, Milinkovic-Savic era atteso come una delle attrazioni del torneo, del resto era reduce da due ottime stagioni alla Lazio, in cui si è imposto come uno dei centrocampisti più moderni e unici d’Europa. È questa la grande forza di Milinkovic-Savic: ci sono pochi giocatori come lui, così forti fisicamente e pure così abili negli spazi stretti, con il pallone tra i piedi. Milinkovic è un centrocampista che gioca come un centravanti pivot, la Lazio di Simone Inzaghi è costruita per attaccare la profondità con Immobile, per sfruttare le intuizioni e gli assist di Luis Alberto, ma il pallone lo mette sempre giù Milinkovic-Savic, con i colpi di testa e con la tecnica, facendo a spallate con i difensori avversari e con gli stop orientati; in virtù di tutto questo l’aggettivo dominante sembra perfetto per descrivere il suo gioco, il suo controllo sulla partita, il suo piglio nei duelli individuali.

Da anni si parla di un suo imminente, o comunque possibile approdo in club più ambiziosi della Lazio, ma in realtà Milnkovic-Savic sembra molto legato alla squadra che l’ha lanciato nel grande calcio, dopo gli esordi con il Vojdovina e il passaggio per il Genk. Magari l’esordio in Champions League, dopo i primi due gol con la Serbia, potrebbe cambiare – nel senso di ampliare ancora – le sue prospettive e il suo status, magari il fatto di aver raggiunto l’olimpo del calcio europeo con la Lazio potrebbe convincerlo a misurarsi in un’altra realtà, oppure la sfida potrebbe essere proprio confermarsi in biancoceleste e portare la squadra di Inzaghi a un livello successivo, superiore. In ogni caso, a 25 anni, Milinkovic-Savic sembra aver raggiunto una maturità proporzionata al suo talento, e ne parliamo in questa rassegna che ricostruisce la sua carriera, con un occhio esterno, straniero, lontano rispetto alla Serie A.

Milinkovic-Savic, sport in the genesFifa.com
L’infanzia e la formazione calcistica di Milinkovic-Savic, raccontata da Milinkovic-Savic, in un’intervista al sito della FIFA. Pochi mesi dopo, la Serbia vincerà il titolo mondiale Under 20, Sergej segna un gol durante il torneo e vince il Pallone di bronzo, praticamente il premio per il terzo miglior giocatore della manifestazione

Sergej Milinkovic-Savic: The Making of Serbia’s World Cup Poster BoyBleacher Report
Il periodo al Vojvodina, poi il Genk e infine l’arrivo alla Lazio: il percorso da professionista di Milinkovic-Savic viene raccontato da chi ha incrociato la sua strada, ex allenatori ed ex compagni di squadra. Si parla anche del suo difficile inserimento nella Nazionale serba, a causa dei contrasti con il ct Slavoljub Muslin.

Sergej Milinkovic-Savic, the sergeant who could take charge in the Premier LeagueThe Guardian
Alla Lazio, Sergej riesce a imporsi e a diventare una stella: il Guardian gli dedica questo articolo in cui si parla di lui come «una figura imponente a centrocampo, ma anche un giocatore versatile, in grado di fare bene tante cose in campo, in diverse posizioni».

L’ultimo gol di Milinkovic-Savic, contro l’Inter in campionato, è arrivato di testa. Non è una novità: il centrocampista serbo è uno specialista, anzi come detto la Lazio di Simone Inzaghi punta molto sulla sua abilità aerea, non solo in fase di finalizzazione ma anche nella costruzione del gioco. In questo gol contro il Torino, è evidente la grande capacità di elevazione e di controllo del corpo di Milinkovic-Savic: la marcatura su di lui non è stretta, ma il cross dalla sinistra sembra essere fuori misura, almeno in relazione al tempo del suo salto; il centrocampista della Lazio, invece, riesce a colpire il pallone dopo essere rimasto per qualche istante in più in aria, a quel punto la frustata con il collo può essere potente e precisa, proprio come quella di un centravanti “di professione”.

Sergej Milinković-Savić: the Lazio star providing Serbia with renewed hopeThese Football Times
Nella stagione 2017/18, Milinkovic-Savic è uno dei giocatori più forti dei grandi campionati europei: These Football Times parla di lui come della «grande speranza del calcio serbo», di «un fuoriclasse che sta dominando la Serie A ed è destinato a giocare in un club di prima fascia».

Milinković-Savić, la Serbie te remercieSo Foot
Come detto, il legame tra Milinkovic-Savic e la Nazionale serba si è “normalizzato” solo negli ultimi anni, dopo i rapporti turbolenti con Slavoljub Muslin, ct dal 2016 al 2017. Dopo il suo addio – che per molti è dovuto anche al mancato utilizzo del centrocampista della Lazio – Milinkovic ha esordito con la rappresentativa del suo Paese, e ora sono arrivati due gol decisivi nel percorso verso gli Europei. So Foot scrive che «la Serbia ringrazia Milinkovic-Savic, finalmente». Ora potrebbe iniziare un nuovo capitolo della sua carriera.

Inserimento, controllo, tiro

Stop con il destro, conclusione immediata di sinistro: il gol realizzato da Milinkovic-Savic contro la Juventus è un saggio brevissimo di controllo palla e di tecnica di tiro. Ma c’è anche altro, tanto altro: il movimento, innanzitutto, che detta letteralmente il passaggio al suo compagno dietro la linea difensiva avversaria; e poi la capacità di sfruttare il vantaggio spaziale acquisito, grazie al fisico ma anche all’intelligenza, tra l’altro contro un avversario come De Ligt, un giocatore statuario come lui, che sa difendere con il corpo e con la testa, che in questo caso non può opporsi a un avversario fortissimo, nonostante tutto.

Coordinarsi, subito

La dote meno celebrata nel menu tecnico di Milinkovic-Savic è il tiro da fuori. Non è un’arma utilizzata spesso dalla Lazio, la squadra di Simone Inzaghi preferisce sfruttare il centrocampista serbo in situazioni diverse, ma, quando succede, le sue conclusioni sono davvero splendide. Come nel caso di questa rete al Cagliari, che ha un’ulteriore difficoltà: Sergej tira di prima, dopo una respinta dalla difesa, e in questo caso il suo talento si è espresso nella capacità di coordinarsi subito, e in modo eccezionale, infatti l’impatto del destro di Sergej è perfetto, la traiettoria è imparabile, il pallone si insacca al sette, e tutto questo è avvenuto in pochi attimi.