Ralenti

Il Deportivo in terza divisione, i numeri di maglia del Watford, le confessioni di una cheerleader.

Abbiamo vissuto un sabato ricco di grandi partite, in tanti campionati: il Clásico vinto dal Real Madrid, il pareggio tra Manchester United e Chelsea, Inter e Lazio che sono tornate alla vittoria contro Genoa e Bologna. Il menu di questa domenica di calcio è inevitabilmente meno ricco, ma ci sono delle gare interessanti: Arsenal-Leicester, Lione-Monaco, le sfide di Napoli e Juventus contro Benevento e Verona. Per quanto riguarda gli altri sport, tutti gli occhi sono puntati sull’incredibile finale del Giro d’Italia: per la prima volta nella storia della corsa rosa, due ciclisti affronteranno l’ultima tappa, la cronometro tra Cernusco sul Naviglio e Milano, con lo stesso tempo in classifica. Non è mai accaduto neanche nelle altre due corse a tappe, il Tour de France e la Vuelta. Si corre anche per Motomondiale e Formula Uno, ad Aragón e all’Autódromo Internacional do Algarve, in Portogallo.

Tra un evento e l’altro, ecco la nostra consueta rassegna di articoli belli e interessanti che abbiamo letto in settimana: si parte dalla nuova vita del Deportivo La Coruña nel campionato di terza divisione spagnola, poi si riflette sulla difficile condizione psico-emotiva dei calciatori nell’ultima stagione; un’altra riflessione è su un possibile  –  auspicabile? – ritorno del romanticismo in Champions League, mentre un reportage interessante riguarda i numeri di maglia del Watford, che da sempre vengono scelti in base a criteri particolari. Infine, per gli altri sport, un articolo del New York Times sull’opportunità di far viaggiare gli atleti degli sport invernali in questo momento complicato e la confessione di un’ex cheerleader dei Washington Redskins, franchigia di NFL. Non ci resta che augurarvi buona lettura, e buona domenica.

Hope, joy and ‘Tetris’: a new start after the fall of Deportivo La CoruñaThe Guardian
Dopo l’incredibile retrocessione dello scorso anno, il Deportivo La Coruña ha iniziato il primo campionato di terza serie della sua storia: un reportage dalla Galizia racconta l’approccio a questa avventura così particolare per un (ex) grande club della Liga, tra l’altro in un momento difficile dovuto alla pandemia.

No hay pitido final – Panenka
Un articolo che riflette sulla condizione del giocatore d’élite, partendo da alcune dichiarazioni di Kevin De Bruyne: «Quest’anno ho avuto solo otto giorni di ferie. Con questi ritmi, molti calciatori si stanno infortunando, e le loro lamentele non sono raccolte o ascoltate da nessuno».

Imagining a Return to Champions League RomanticismThe Ringer
Un auspicio di The Ringer: molti risultati di questa stagione sono stati sorprendenti, allora perché non augurarsi che una squadra a sorpresa possa imporsi anche in Champions League,  come accadeva negli anni Ottanta e Novanta?

The historical meaning behind Watford women’s shirt numbersThe Times
Il Watford porta avanti, da molti anni, una convinta campagna anti-razzista. Con dei simboli particolari: i numeri di maglia dai giocatori, legati alla storia delle discriminazioni nei confronti dei neri.

Winter Sports Athletes Are Crisscrossing Europe for Races. Is That a Good Idea?The New York Times
Il programma della Coppa del mondo richiede ciò che gli esperti medici hanno sconsigliato fin dall’anno scorso: raduni di grandi gruppi e viaggi internazionali. Cosa fare per salvare gli sport invernali?

Ex-Washington cheerleaders shaken by lewd videos: ‘I don’t think they viewed us as people’ – The Washington Post
«Non credo ci vedessero come delle persone»: la denuncia di un’ex cheerleader dei Washington Redskins racconta un mondo complicato, in cui i confini tra regole e convenzioni etico-morali finiscono per essere troppo sottili nel rapporto tra le ragazze e i dirigenti.

 

La foto della settimana

L’ultima immagine di Peres Jepchirchir, atleta keniota che ha vinto i Mondiali di mezza maratona a Gdynia (Polonia) e ha anche realizzato il nuovo record del mondo di specialità: ha vinto la medaglia d’Oro col tempo di 1h05:16, migliorando di 18 secondi il suo stesso record precedente, fissato il 5 settembre 2020 a Praga. (Adam Nurkiewicz/Getty Images)

 

Il video della settimana

Odion Ighalo, attaccante nigeriano del Manchester United, ha denunciato il governo per quanto sta avvenendo nel suo Paese: l’esercito avrebbe aperto il fuoco su coloro che protestavano contro la brutalità della polizia nella città più grande del paese, Lagos. ANche Victor Osimhen, centravanti del Napoli, ha esibito una maglia in cui protestava contro i militari suoi connazionali.