L’Europa del Calcio, un modello vincente

Il nuovo numero di Undici, dedicato al Vecchio Continente.

Sono ore importanti per gli equilibri globali: Donald Trump e Joe Biden sono in lotta – e questa frase non è una forzatura giornalistica – per prendere (o riprendere) possesso della Casa Bianca, mentre tutto il mondo è ancora alle prese con la pandemia. Da molto tempo gli Stati Uniti e altri Paesi extraeuropei, Russia e Cina in primis, sono i palcoscenici più caldi, quelli in cui si determinano gli scenari economici e politici del pianeta, mentre l’Europa sembra essere più indietro, più attardata. È una sensazione che però finisce quando inizia il mondo del calcio: il Vecchio Continente è ancora il centro dove pulsa e dove si evolve lo sport più popolare, più amato e più seguito, ed è questo il tema del nuovo numero di Undici, che trovate in edicola a partire da oggi.

Molte volte, nel corso della storia, il calcio europeo sembrava sul punto di perdere il proprio dominio, almeno in parte: ci hanno provato il soccer americano, poi è toccato alla Cina e alla Penisola Araba, quando invece l’unica rivalità vera era quella con il Sudamerica. Col tempo, però, il divario economico è diventato anche un divario di visione, di modelli sempre più attuali e innovativi, in campo e fuori. E siamo partiti proprio da un modello (ancor più) nuovo e innovativo per raccontare questa supremazia: abbiamo “inventato” l’Europa Fc, una squadra continentale con un’immagine coordinata (realizzata in collaborazione con Studio Temp) che richiama la grande forza tradizionale del Vecchio Continente, espressa nei simboli storici, le stelle gialle in campo blu, il claim United in diversity – che poi è anche il motto dell’Unione Europea.

Oltre al richiamo al passato, c’è anche uno sguardo aperto verso il futuro: abbiamo immaginato e creato prodotti di merchandising, prodotti tech, tutti marchiati Europa Fc, insomma un universo parallelo che racconta il calcio in una nuova declinazione, vicina al business contemporaneo, alle esigenze commerciali ed estetiche dell’era che stiamo vivendo. Senza dimenticare la tradizione, le nostre radici.

Questa era la parte fantasy, diciamo così. Poi ci sono anche i modelli reali, quelli delle istituzioni e delle competizioni: Giuseppe De Bellis, partendo dai dati, ha descritto il sistema del calcio europeo, ha spiegato come si siano affermati dei sentimenti di unità e coesione molto più forti rispetto a quelli della politica vera. Una fioritura che è stata possibile anche grazie al lavoro dei grandi club, che determinano e alimentano la leadership del Vecchio Continente. Per raccontarli, abbiamo scelto delle firme e dei temi importanti: David Winner, per esempio, ha fotografato la grandezza del Barcellona partendo da una prospettiva sempre interessante, quella del rapporto intimo e proficuo tra identità catalana e calcio olandese; Sandro Modeo ha celebrato il Bayern Monaco, probabilmente il club più moderno (e forte) del momento, una società capace di reinventarsi mille volte nel corso della sua storia, senza tradire mai la cultura dell’apertura e il legame con il proprio territorio; Stefano Ciavatta ha raccontato il legame sempre più stretto tra il Liverpool e i nuovi media, soprattutto con YouTube, partendo dal format Inside Anfield; Francesco Paolo Giordano ha spiegato il modello un po’ anti-storico del Paris Saint-Germain, che attraverso una cura sempre più profonda di alcuni aspetti extracampo –  la moda, in primis – è riuscito a diventare un brand globale; infine, un articolo di Paolo Condò su un caso italiano molto particolare, su una nobile decaduta (il Milan) che sta provando a rialzarsi facendo leva sulla sua aura di club internazionale, sulla sua storia, sui volti delle vittorie del passato.

Nel nuovo numero di Undici ci sono tante altre storie: un ritratto di Marina Granovskaia, braccio armato di Abramovich al Chelsea, probabilmente la donna più potente – e misteriosa – del calcio mondiale; una riflessione sulla nuova tendenza del calciomercato, per cui anche i top club danno sempre più spazio a giocatori molto giovani, ai teenager che saranno i campioni del futuro; un’intervista di Michele Orti Manara a Miguel Veloso, capitano del Verona, integrata da un articolo che spiega l’Hellas degli ultimi, un progetto molto interessante a livello tecnico e societario. Un altro pezzo forte del giornale che trovate in edicola è From the streets to the stadium, un racconto firmato da Paul Gorman che ricostruisce il rapporto profondissimo tra Stone Island e la sottocultura delle tifoserie, che negli anni ha creato una nuova estetica “da stadio”. E poi un altro servizio di moda, curato da Francesca Crippa e Claudia Ferri, su Marco Fasolini, graphic designer cresciuto a pochi passi dallo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo.

Infine, gli altri sport: un’intervista a Frank Chamizo, lottatore italo-cubano, firmata da Alessandro Cappelli e con foto di Giulia Frigieri – in collaborazione con Pulsee. E poi un reportage da Cortina d’Ampezzo, dove tra pochi mesi si svolgeranno i Mondiali di Sci Alpino: le foto di Camilla Martini e il testo di Marco De Vidi raccontano la preparazione dell’evento, quello che è successo e quello che succederà in una delle località più suggestive del nostro Paese, a livello turistico e sportivo.

Ci vediamo in edicola!