Lo stadio del Levante è diventato bellissimo

Dopo una ristrutturazione da 30 milioni di euro, interamente versati dalla società valenciana.
di Redazione Undici
24 Novembre 2020

Il Levante non è mai stato riconosciuto come un club top del calcio spagnolo, infatti il consolidamento della seconda squadra di Valencia nella Liga è un fatto recente: nella sua storia ha vissuto solo 14 stagioni nel massimo campionato spagnolo (quella in corso è la 15esima), di cui nove negli ultimi dieci anni, e non ha mai vinto nessun trofeo riconosciuto; l’unico periodo di (relativa) notorietà prima dell’era contemporanea risale all’inizio degli anni Ottanta, quando riuscì ad acquistare Johan Cruijff, di ritorno dalla prima esperienza degli Stati Uniti; allora il Levante militava in Segunda División, e neanche l’arrivo del fuoriclasse olandese riuscì a cambiare davvero le cose. Come detto, però, il progetto varato negli ultimi anni dalla società valenciana sembra avere delle fondamenta solide. Le comode salvezze raggiunte vanno di pari passo con l’aumento dei ricavi e con un’oculata politica di crescita del brand, a cui ora si affianca un altro importante investimento strutturale: quello che ha portato alla ristrutturazione dello stadio Ciutat de Valencia, inaugurato nel 1969.

Il progetto è stato raccontato in maniera approfondita da Archistadia, blog di architettura sportiva fondato e diretto da Antonio Cunazza, e si è mostrato al mondo domenica 8 novembre 2020, quando l’impianto del Levante è stato riaperto (non al pubblico, per via delle restrizioni legate alla pandemia) dopo otto mesi di lavoro. L’intervento è costato 30 milioni di euro, versati interamente dalla società, e ha reso moderno, anzi bellissimo, il Ciutat de Valencia: ora l’impianto dispone di posti tutti al coperto, grazie a una struttura molto leggera e quindi poco invasiva, soprattutto per chi passeggia fuori dallo stadio; inoltre nei prossimi mesi è previsto il completamento di un tetto che si chiuderà sopra il campo da gioco, simile a quello costruito nel Nuevo San Mamés di Bilbao. La creazione di questa nuova struttura, insieme all’installazione di due nuovi maxischermi, ha permesso allo stadio di adeguarsi alle richieste della Liga, che punta a creare le condizioni perché le partite possano essere sempre più un’esperienza spettacolare, anche per lo spettatore televisivo – e infatti sul tetto semovente sarà possibile piazzare una telecamera per le riprese dall’alto in 4K, formato di alta definizione che sarà “agevolato” anche da un impianto di illuminazione all’avanguardia, composto da 242 nuovi fari.

Il progetto non è ancora terminato, nei prossimi mesi saranno riorganizzati e ottimizzati tutti gli spazi interni allo stadio, che sorge accanto a un enorme centro commerciale e a pochi chilometri da quello del Valencia, il Mestalla, nella zona nordorientale della città, non troppo lontano dalla spiaggia della Malvarrosa – il luogo dove il Levante è stato fondato nel 1909. Le dimensioni dello stadio Ciutat de Valencia (che può ospitare 24mila spettatori) “tradiscono” un po’ la subalternità del club allo strapotere cittadino del Valencia, fondato più tardi (nel 1919) ma che ha sempre avuto un seguito maggiore. Gli ultimi anni di buoni risultati hanno però portato a uno sviluppo del brand-Levante, il club delle granotas (“ranocchie” in italiano, nickname che deriva dalla mascotte del club) sta attraendo un numero sempre maggiori di tifosi, soprattutto dai distretti costieri della comunità valenciana. Gli investimenti sullo stadio puntano proprio a proseguire su questa strada di crescita intelligente e sostenibile.

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