C’è stato un caso di razzismo tra i tifosi del Millwall, che poi hanno fatto un passo indietro

Prima gli ululati e poi gli applausi ai giocatori che si sono inginocchiati per Black Lives Matter.

Mentre la gara tra Psg e Basaksehir veniva sospesa a causa di presunte frasi discriminatorie del quarto uomo rumeno Sebastian Coltescu nei confronti di Pierre Webo, allenatore in seconda della squadra turca, in Inghilterra si giocavano alcune gare di Championship, campionato di seconda divisione. Una di queste, quella tra Millwall e QPR allo stadio The Den, era molto attesa per via di un caso di razzismo che c’era stato nello stesso stadio pochi giorni prima, in occasione della sfida tra Millwall e Derby County.  Prima dell’inizio della gara contro i Rams, infatti, alcuni dei tifosi della squadra di casa presenti sulle tribune – da pochi giorni, a Londra e in altre città del Regno Unito è possibile accedere agli stadi per un numero ristretto di spettatori – avevano ululato ai giocatori che si erano inginocchiati per sostenere il movimento Black Lives Matter. Come si vede chiaramente da questo video postato dal Guardian su Youtube, i buu del pubblico sono partiti nel momento esatto in cui i calciatori di entrambe le squadre hanno poggiato il loro ginocchio sull’erba.

In seguito a quelle manifestazioni, il manager del Derby County Wayne Rooney ha detto che «i club non dovrebbero tollerare o accettare i fan senza cervello che tengono comportamenti discriminatori»; lo stesso Millwall ha pubblicato una nota in cui i dirigenti si sono detti «sgomenti e rattristati per gli ululati dei loro tifosi», anche perché «l’impatto di tali comportamenti è molto forte non solo sui giocatori, ma anche su tutti coloro che lavorano tutti i giorni per migliorare la reputazione e il rendimento della società».

Nel match di martedì 8 dicembre tra il Millwall e il QPR ci sono state diverse iniziative e molti momenti significativi in relazione a questa vicenda. Prima del calcio d’inizio, come si vede in questo video, le due squadre si sono abbracciate a centrocampo mostrando uno striscione con la scritta “I̶n̶Equality: United for Change” su cui c’era anche il logo dell’associazione Kick It Out, che da molti anni è impegnata nella lotta al razzismo nel calcio e che ha collaborato con il Millwall dopo la gara con il Derby County; prima del calcio d’inizio, i giocatori del QPR si sono inginocchiati e il pubblico del The Den ha applaudito a questo gesto; anche in seguito al gol del vantaggio del QPR, segnato da Ilias Chair, i tifosi hanno applaudito l’esultanza in ginocchio dello stesso Chair e di Bright Osayi-Samuel, suo compagno di squadra.

Chair e Bright Osayi-Samuel si inginocchiano dopo il gol del QPR (Justin Setterfield/Getty Images)

Dentro e intorno al Millwall c’era una certa tensione per capire come sarebbe andata la gara contro il QPR, considerando il fatto che molti dei tifosi presenti martedì 8 dicembre al The Den erano allo stadio anche nel match precedente. Alla fine, però, gli ululati non si sono ripetuti: secondo il Guardian, solo un ristretto gruppo di persone nella Barry Kitchener Stand, uno dei settori dell’impianto, ha contestato le manifestazioni antirazziste dei giocatori in campo, ma questi tifosi sono stati soffocati dagli applausi e dagli inviti a tacere degli altri fan del Millwall.

Anche alcuni giocatori del Millwall avevano deciso di schierarsi contro il comportamento dei propri tifosi: Mahlon Romeo, 25enne centrocampista, ha detto di aver avvertito «una mancanza di rispetto personale» dopo gli ululati sentiti al The Den prima della gara con il Derby County. Alcuni tifosi – che hanno preferito rimanere anonimi – hanno dichiarato al Guardian che «le manifestazioni non erano razziste, ma criticavano Colin Kazim-Richards, giocatore dei Rams, per aver alzato il pugno al cielo».