La campagna di “indebolimento” del Salisburgo, ogni gennaio

Dopo Haidara, Haaland e Minamino, questa volta toccherà a Szoboszlai salutare il club.

Uno dei talenti più interessanti in giro per l’Europa è indubbiamente Dominik Szoboszlai, il centrocampista ungherese di vent’anni che quest’anno ha raggiunto, probabilmente, lo status di calciatore di altissimo livello: lo ha fatto con il suo club, il Red Bull Salisburgo, che nonostante l’eliminazione nella fase a gironi ha ben figurato in Champions League, e con la propria Nazionale, che lui stesso ha portato al prossimo Europeo con un gol da favola nei minuti finali del playoff contro l’Islanda.

Il futuro di Szoboszlai non sarà più in Austria: lui stesso ha confermato che a gennaio cambierà squadra, pur senza dire quale sarà il suo prossimo approdo. Sulle sue tracce ci sono alcuni dei club più importanti del continente: si è parlato a lungo di Arsenal, Real Madrid e Bayern Monaco. Probabilmente, però, il suo futuro è legato a un’altra realtà della Red Bull, il Lipsia: in Germania il centrocampista ungherese avrebbe l’opportunità di proseguire in Champions League e di confrontarsi con un campionato più competitivo di quello austriaco.

Anche quest’anno, dunque, si ripeterebbe lo scenario che, ogni gennaio, vede il Salisburgo cedere i suoi pezzi migliori. È successo due stagioni fa, con il centrocampista Haidara che si trasferì proprio al Lipsia, e l’anno scorso, con Haaland che passò al Borussia Dortmund e Takumi Minamino al Liverpool. Tre grandi calciatori che in un contesto diverso e più incline alle pressioni hanno continuato senza intoppi il loro percorso di crescita, mostrando ancora una volta la capacità del network Red Bull e in particolare del Salisburgo di svezzare le gemme del calcio continentale.

Una strategia particolare, quella di vendere i pezzi da novanta nella sessione invernale di mercato, in controtendenza rispetto alle altre piccole realtà, più propense a cedere e ricostruire in estate, con una finestra temporale più ampia e una possibilità di manovra maggiore. Probabilmente, molto dipende dalla dimensione stessa del Salisburgo: a inizio stagione c’è la necessità di superare i playoff di Champions e raggiungere la fase a gironi (tentativo fallito per ben undici volte, prima delle due partecipazioni del 2019/20 e della stagione attuale). Poi, con l’uscita dalla fase a gironi, il Salisburgo può “permettersi” di indebolirsi, anche alla luce di un dominio del campionato austriaco senza fine: al momento è primo con due punti di vantaggio sul Lask, e dal 2013/14 vince il torneo ininterrottamente.