Il Chelsea ha un problema con gli scontri diretti

Non ha mai vinto con una squadra dal dodicesimo posto in su in Premier.

La Premier League di quest’anno si sta rivelando, a circa un terzo di campionato, uno dei tornei più avvincenti in giro per l’Europa: diversamente dalle scorse edizioni, dove c’erano realtà decisamente padrone (leggi: Manchester City e Liverpool), l’incertezza tra le prime posizioni sembra dover durare a lungo. In un quadro del genere, è difficile individuare una favorita: ci sono squadre accreditate per stare lassù, come Liverpool e Tottenham, ma pure una gradita conferma come il Leicester e un’assoluta sorpresa come il Southampton. E poi c’è il Chelsea, che con il nuovo corso d giovani talenti pescati tra varie realtà europee (non esattamente a prezzo di saldo) vuole tornare sul tetto d’Inghilterra: la sconfitta con il Wolverhampton per 2-1, però, allontana la squadra di Lampard dal primo posto, che avrebbe raggiunto con un successo al Molineux (con una partita in più, però).

Il ko contro i Wolves è comunque un campanello d’allarme per Lampard, visto che il Chelsea sembra essere in grande difficoltà contro le squadre che occupano la parte alta della classifica. In sei incontri contro le squadre classificate dal dodicesimo posto in su, i Blues non hanno mai vinto: prima del Wolverhampton, era successo contro Liverpool (0-2), Southampton (3-3), Manchester United (0-0), Tottenham (0-0), Everton (0-1).

Dopo la partita contro i Wolves, Lampard ha puntato il dito proprio contro la mentalità della squadra, che sembra non essere ancora matura per fare il salto di qualità: «Avremmo dovuto interpretare meglio la gara: non stavamo giocando bene, e avremmo dovuto difenderci meglio, non permettere a loro di farci male in contropiede. Penso che ci siano ancora molti miglioramenti da fare con il gruppo. Non sono nemmeno sorpreso, la mia esperienza in Premier League mi dice che abbassando i tuoi standard finisci per perdere le partite. Sarà una grande lezione per i giocatori».