Il Leicester è la prima squadra di Premier che celebra i suoi gol rispettando il distanziamento

Come è stato suggerito dalla lega.

Il dibattito calcistico dell’ultima settimana, in Inghilterra, è stato incentrato sulle esultanze. Nel Regno Unito, i numeri legati alla pandemia non sono mai stati gravi come in questo periodo, quindi i vertici della Premier League hanno invitato i giocatori a dare il buon esempio e a non abbracciarsi per festeggiare un gol realizzato. «Siamo in un momento particolare, tutto quello che chiediamo è che i giocatori si adattino alla situazione. Penso che capiscano che ci troviamo in una posizione fortunata, siamo in grado di giocare, siamo in grado di andare avanti mentre milioni di altre imprese sono state e sono costrette a chiudere. È necessario che i giocatori seguano le regole e diano il buon esempio, mantenendo il controllo e rispettando i protocolli anche quando esultano per un gol segnato: le strette di mano, il cinque e gli abbracci devono essere evitati», ha detto l’amministratore delegato della Premier League, Richard Masters. Anche il ministro dello Sport, Nigel Huddleston ha invitato i calciatori a seguire le linee guida per la protezione Covid e ha aggiunto che «le autorità calcistiche devono applicarle rigorosamente».

Poi è arrivato il weekend e la quasi totalità dei giocatori del campionato inglese non ha rispettato l’invito della Lega. Una delle eccezioni è stata quella offerta dal Leicester City: nel corso della gara contro il Southampton, i giocatori allenati da Brendan Rodgers hanno avuto modo di esultare per due volte (il risultato finale è stato 2-0 per le Foxes) e in entrambe le occasioni non si sono abbracciati, sostituendo i classici festeggiamenti di gruppo con una qualcosa di più virtuale. Sia Maddison, autore della prima rete, che Barnes, autore del raddoppio, non hanno lasciato che loro compagni si avvicinassero e poi hanno fatto un cenno per ringraziarli del loro supporto – Maddison, per la precisione, ha inscenato una stretta di mano a tutti i compagni che si erano portati a pochi metri da lui. Proprio Maddison, nel postpartita, ha spiegato alla BBC che «mister Rodgers, in una riunione, ci ha invitato a evitare contatti ravvicinati tra noi, anche dopo un gol, per far sì che il calcio possa andare avanti. È quello che vogliamo tutti, dopotutto. La nostra è stata un’idea leggera, qualcuno doveva pur iniziare a cambiare le cose». Anche lo stesso manager Rodgers ha spiegato che «stiamo vivendo un periodo di forte negatività, e per questo dobbiamo cercare di individuare il lato migliore in ogni cosa. Ho detto ai giocatori di essere creativi nelle esultanze, rispettando i protocolli. È andata così».

A parte quelli del Leicester, praticamente tutti gli altri gol della giornata di Premier sono stati festeggiati in maniera “normale”. Per il momento, scrive il Times, i dirigenti non prenderanno provvedimenti e quindi commineranno sanzioni ai giocatori che non rispetteranno il distanziamento sociale – come per esempio avviene in Belgio. Piuttosto, la lega sottolineerà i casi virtuosi, quello del Leicester e poi anche quello relativo ai giocatori del Manchester City, che nella gara del monday night contro il Crystal Palace (vinta 4-0) hanno esultato tenendo le distanze – e in questo modo hanno pure respinto le critiche per i loro abbracci dopo la rete decisiva di Foden nella gara contro il Brighton. La Premier League, infatti, vuole dare ai giocatori più tempo per adeguarsi alle nuove regole, nella speranza che questo porti a un’inversione di tendenza nei comportamenti.